,

TU SOFRI E QUESTO MI BASTA – Elena – volontaria a Berberati –

BERBERATI CENTRAFRICA gennaio-marzo 2014. In allegato il racconto dell’esperienza di una volontaria torinese nel cuore dell’Africa, in un paese tra i più poveri della Terra, dove è stato ripristinato un presidio per l’assistenza sanitaria. Elena con la sua missione e la sua professionalità non cambierà il mondo ma certamente cambia la vita di chi incontra mutilato da colpi di macete o altro, affetti da malattie. Il suo racconto trascina all’empatia, emoziona ed inizia con i periodi qui riportati.

C’è una scritta all’entrata dell’ospedale di Berberati che recita cosi’: “Io non voglio sapere chi tu sia, cosa fai, la tua razza o la tua religione, tu soffri e questo mi basta”, saggezza dei fondatori francesi nel lontano 1950 forse presagio di ciò che sarebbe accaduto in questo angolo d’Africa situato al centro del continente…

Nel 2013 le milizie musulmane Seleka tchadiane, sudanesi e centrafricane mettono a ferro e fuoco il paese e prendono il potere nella capitale Bangui. Qui a Berberati si verifica una connivenza politica con gli amministratori locali che non risparmia alla città piu’ di 50 morti fra i suoi giovani e oltre 100 feriti.

Berberati la “flamboyante”, seconda città del paese, fino a 10 anni fa meta di turisti entusiasti dei safari nella foresta incontaminata e della calorosa ospitalità della sua gente. Come in tutto il paese anche qui musulmani e cristiani hanno convissuto per secoli occupandosi i primi dei commerci e gli altri del lavoro della terra, parlando tutti la stessa lingua il Sango, mangiando negli stessi ristoranti, bevendo la birra camerunense e divertendosi ai reciproci matrimoni.

Per proseguire apri gli allegati.

Allegato:
berberati_car_2014.doc
repubblica_centrafricana_wiki.doc

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *