TORINO E RECUPERO DELL’ESISTENTE – urbanistica e territorio 12/01/012

A Torino si deve recuperare l’esistente, stop ai nuovi edifici. I costruttori non hanno dubbi: per l’urbanistica è finito un ciclo, dalla recessione non si esce puntando su nuove cubature ma lavorando sul recupero dell’esistente e sulla qualità edificata: una lezione che gli amministratori pubblici, alle prese con la necessità di fare cassa scommettendo sulla vendita dei diritti edificatori, sembrano non avere ancora compreso. Alessandro Cherio, il presidente del collegio dei costruttori di Torino, non è stupito del fatto che le Ferrovie non riescano a trovare un costruttore in grado di realizzare il grattacielo vicino a Porta Susa, davanti a quello in costruzione di SanpaoloIntesa. Anche il  progetto di trasformazione previsto dalla variante 200 del Prg, «sulla carta si presenta come una grande opportunità ma senza un cambio di strategia da parte del Comune rischia di restare una chimera». Intanto la Giunta Torinese ha avviato da tre mesi, in sordina, lo studio del «Piano di sviluppo urbano» che impegnerà tutto il 2012. E’ un piano strategico che riguarderà anche i servizi.

Sarebbe necessario ed utile che si apra il dibattito ed il confronto prima di trovarsi di fronte ad un piano già definito dopo le mediazioni che pesano e contano dei “soliti noti” che progettano e costruiscono da anni a Torino. Una volta definito la proposta sarà blindata, in quanto sintesi di un “manuale Ciancelli” per il grande business dell’aurbanistica a Torino. E’ una prassi ereditata e sarebbe positivo cambiarla, certo nell’ottica della modernità e delle liberalizzazioni.

 

Leggi gli allegati

  • Torino ritocca il piano regolatore G.Guccione  Il Sole del 11-1-2012
  • Si deve recuperare l’esistente intervista a A.Cherico di M.Tropeano  La Stampa 
  • Quel grattacielo che nessuno vuole costruire – La Stampa del 11-1-2012

Allegato:
prg-guccione.pdf
Si deve recuperare l’esistente_Torino.doc
Il grattacielo che nessun vuole.doc

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