SBANCATI I BENI PRIMARI – P.Zanisi – cultura & scuola 29/11/10

Scuola, università, ricerca sono tra i beni primari di un paese e ne disegnano il futuro. Il nostro paese li sta dismettendo o riducendo a prodotti e servizi da privatizzare. Così il declino incomincia dai banchi di scuola. Piero Zanisi ci ha inviato questa lettera.

Si dice che se lo Stato sostiene economicamente la scuola privata, ciò garantisce la libertà di insegnamento. E garantisce allo stesso modo anche il diritto di tutti i bambini e  giovani  a ricevere l’insegnamento? Nell’ultima finanziaria questo «simpatico» governo democratico, voluto dal popolo (cui é  imposta la “libertà di non pensiero” via etere), ha tagliato un sacco di finanziamenti alla scuola pubblica (al suddetto popolo) nel contempo ha proposto di  raddoppiare il contributo pubblico (soldi di tutti) alle scuole private (in gran parte gestite da organismi della chiesa cattolica).

Dato il pessimo quadro politico che incatena ogni discussione sulla legge finanziaria é immaginabile che nessuno riuscirà a cambiare questa proposta, né mi aspetto che la chiesa in nome della giustizia annunci la propria rinuncia al regalino odioso.

Forse ai miei corrispondenti é superfluo ricordare che la scuola pubblica in Italia é stato uno dei fattori storicamente determinanti per la crescita culturale e democratica di gran parte dei cittadini, soprattutto dopo la riforma della scuola media (a metà del 1960).

Ma, negli ultimi venti anni, dopo il crollo del mostro sovietico é crollata anche la barriera istituzionale che teneva in qualche modo a bada l’altro mostro apocalittico, che si proclama difensore della libertà nutrendosi della libertà che sottrae all’umanità (non parlo degli USA, parlo delle multinazionali industriali, finanziarie e mediatiche, quindi anche di quelle europee ed italiane).

In Italia, sotto l’interminabile marea neoliberista, prima gli ex comunisti italiani e poi direttamente i partigiani delle libertà (libertà di vivere sulla pelle dei più deboli), hanno cominciato a demolire la scuola pubblica italiana.

E siamo arrivati al «regalino» sopracitato.

Allego a queste brevi note l’inserto sulla scuola “Sbancati” del Manifesto, 24 cartelle con molti dati, slyde, utili a capire il danno disastroso che sta franando addosso alle future generazioni, dopo aver già gravemente colpito quelle degli ultimi 20 anni.

Questo speciale scuola rischia di essere una delle ultime utili opere del coraggioso “Il manifesto”. In nome della libertà di impresa il diritto di essere informati sarà sottomesso solo al giudizio dei padroni della pubblicità, non a quello dei lettori. Buona lettura

 

Allegato –   Inserto speciale Sbancati de “Il Manifesto”

Allegato:
Sbancati nella scuola.pdf

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *