PROFILI GIURIDICI DELLE VICENDE FIAT – Isril – relazioni sindacali 12/5/11

Siamo grati al Prof. Franco Liso per l’approfondimento condotto su alcuni profili giuridici delle recenti vicende Fiat. Il nostro augurio è che questo saggio venga letto dal maggior numero di dirigenti sindacali perché possa rafforzare in loro le ragioni che consigliano di evitare la trasformazione dei conflitti sindacali in conflitti giuridici, che oltre a significare un esproprio delle loro prerogative, aprirebbero la strada ad esiti imprevedibili.

L’istituto della contrattazione collettiva si è affermato nel tempo per la sua capacità di offrire soluzioni, non astrattamente perfette, ma in grado di produrre, nell’evoluzione dei contesti economico produttivi, i più ragionevoli compromessi tra i diversi interessi del lavoro e del capitale.

Il contesto più favorevole all’azione contrattuale è sicuramente una condizione di sviluppo che incrementi le risorse da ripartire. Ma ciò non è sempre possibile e l’esperienza del passato dimostra la perdurante vitalità della contrattazione collettiva anche nelle condizioni più sfavorevoli, quando c’è poco da scambiare, perché ritenuta vantaggiosa rispetto ad ogni altra soluzione alternativa.

I Sindacati sanno che non possono abdicare alla loro funzione di tutela del lavoro, quali che siano le circostanze, e la natura pragmatica della contrattazione è il vantaggio competitivo per un flessibile riposizionamento degli interessi del lavoro, anche nelle condizioni meno favorevoli.

Che gli spazi esistano lo dimostra la pluralità dei modelli contrattuali che convivono nello stesso settore dell’auto, il più stressato dalla competitività internazionale, che vede premiate le aziende, quali Toyota e Volkswagen che hanno realizzato, sia pure in termini diversi, un ragionevole compromesso tra lavoro e capitale.

E’ comprensibile che in presenza di una accelerazione dei cambiamenti le diverse anime del nostro pluralismo sindacale entrino in conflitto. E’ già avvenuto nel passato, quando si è trattato di accreditare la contrattazione aziendale o di contrastare l’istituto della scala mobile. Ciò non ha impedito successive convergenze a favore delle soluzioni i cui risultati hanno dimostrato di meglio rispondere agli interessi collettivi del lavoro.

La conclusione che penso condivisa dal Prof. Liso, è che l’autonomia dell’ordinamento contrattuale è tuttora la migliore garanzia per il mondo del lavoro e che la sua compromissione, a favore di un ruolo più penetrante delle regole giuridiche, introdurrebbe elementi di rigidità in grado di ostacolare la ricomposizione delle attuali divergenze sindacali, tanto più necessaria quanto più sfavorevoli sono le condizioni del lavoro.

Il valore aggiunto per favorire questa transizione è una intesa tra sindacati, a breve termine, in grado di assicurare la validità e le esigibilità dei contratti quando i contenuti siano approvati  dalla maggioranza dei lavoratori interessati.

Il Presidente Isril

Prof. Giuseppe Bianchi

In allegato la Nota n:18 dell’Isril

Allegato:
Nota ISRIL N. 18-2011 – Appunti su alcuni profili giuridici delle recenti vicende Fiat.doc

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