Primarie a Torino
AGGIORNAMENTO DELL’ABSTRACT CON I RISULTATI E I COMMENTI DEL VOTO – La bassa partecipazione alle primarie era nell’aria, non così il flop con soli 11.631 votanti, meno degli iscritti al Pd e meno della somma di chi ha sottoscritto le candidature. Vedi articolo di Claudio Artusi su https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2021/06/model_-artusi.pdf – La vera sorpresa, oltre alla preannunciato non sorpresa del flop, è stato il risultato ottenuto dal candidato civico Francesco Tresso che ha ottenuto 3.932 voti, solamente 300 in meno del vincitore delle primarie Stefano Lo Russo. Negli allegati potete leggere le valutazioni diverse sul voto espresse nelle interviste dal Signor Nessuno (appellativo inventato dal musicista Max Casacci, sostenitore di Tresso), quella di Stefano Lo Russo, quella di Sergio Chiamparino, il reportage dalle periferie di Torino di Annalisa Cuzzocrea.
Gian Giacomo Migone ha inviato, il 14 giugno, questo sintetico commento. I vincitori di queste primarie torinesi ci sono. Sono coloro che con lucida determinazione hanno deciso di preservare il controllo di un pd, ridotto ai minimi termini, a costo di sacrificare ragionevoli prospettive di conquista del municipio. Sono stati i Laus, la famiglia Gallo e i modesti apparati di partito, con ex sindaci sconfitti e benedicenti, prima a scoraggiare la candidatura Salizzoni, palesemente vincente; poi a predisporre delle primarie che, per modalità e tempistiche, assicurasse una partecipazione minima. Malgrado il generoso impegno degli altri concorrenti, primarie tali da assicurare la vittoria di misura del candidato più debole di prospettive di rapporto con la città e di alleanze indispensabili per sconfiggere il candidato di centrodestra, temibile da ogni punto di vista. Ogni discussione successiva sul futuro di una città più sana, più libera e piu giusta, per essere realistica, deve partire da questa amara constatazione riguardo ad un ceto politico vissuto con indifferenza, se non ostilità, dalla grande maggioranza dei cittadini.
Per più informazione aprire gli allegati e la scheda dettagliata dei voti delle primarie.
All’ultimo voto: sabato 12 e domenica 13 giugno le primarie, anche on line, per la scelta del candidato del centro-sinistra. La Stampa, nelle pagine torinesi, pubblica i quattro profili dei candidati, con un’introduzione di Maurizio Tropeano.
Ogni seggio sarà munito di plexiglas per dividere i volontari dagli elettori. Matite e tavoli saranno sanificati e ci saranno abbondanti scorte di gel sanificante per le mani. E poi più gazebo e meno seggi al chiuso rispetto alle precedenti consultazioni. Ecco come si svolgeranno le primarie in presenza del centrosinistra torinese sabato e domenica. E mentre resta l’incognita sull’affluenza e i quattro candidati sindaco sono impegnati nel rush finale, nella sede del Pd in via Coppino si dà per certa una lievitazione dei costi, probabilmente il doppio di quanto speso nelle passate edizioni con una stima compresa fra i 40 e i 50 mila euro. «Vogliamo che i volontari e i cittadini si sentano in sicurezza», spiega Saverio Mazza, coordinatore organizzativo della consultazione. I costi anti-pandemia, compresa la piattaforma per il voto on line si aggiungono così a quelli ordinari, dall’affitto delle sedi a quello dei gazebo, dalla stampa alla campagna di comunicazione al noleggio dei furgoni adibiti alla logistica e movimentazione materiale.
In tutta la città saranno allestite 39 postazioni abbinate a un certo numero di sezioni elettorali (sul il sito www. partitodemocraticotorino.it si può scoprire dove andare a votare) che saranno presidiate da oltre 400 volontari. «Sono loro che rendono possibile celebrare questa festa della democrazia e a loro va il nostro ringraziamento. I maggiori costi? Era giusto chiamare a raccolta il popolo del centrosinistra e farlo in sicurezza. Il centrosinistra si apre e coinvolge i cittadini e questo ci differenzia dalle altre coalizioni politiche». A dire il vero la scelta di ricorrere alle primarie è arrivata solo alcune settimane fa, in un vertice a Roma con il segretario Enrico Letta e il responsabile degli enti locali Francesco Boccia, dopo la mancata intesa con il M5S su un candidato esponente della società civile individuato nel rettore del Poli Guido Saracco. Il suo passo indietro per motivi familiari ha portato la maggioranza del partito a sostenere il capogruppo in Comune, Stefano Lo Russo che però non ha raccolto il consenso di tutti gli altri partiti della coalizione e di una parte dell’arcipelago civico. Da qui la scelta di ricorrere alle primarie anche per recuperare terreno nei confronti del candidato del centrodestra, Paolo Damilano. —
In allegato il profilo dei quattro candidati del centro-sinistra pubblicati su La Stampa
IL FORUM AL CORRIERE TORINO – I quattro candidati alle primarie: «La sinistra riconquisterà Torino» di Gabriele Guccione. Le idee, le proposte e le soluzioni per i principali temi in discussione per la città del futuro. Seduti ai tavoli del bar in Galleria San Federico, ospiti del Corriere Torino, i quattro candidati alle primarie del centrosinistra si confrontano sui temi essenziali per il futuro di Torino, o per meglio dire per la Torino del futuro: l’ex Fiat ormai diventata Stellantis, i nuovi sogni della città, la cultura come propulsore per lo sviluppo, il rischio che per la prima volta Torino venga espugnata dalla destra. (…) vedi allegato
Gian Giacomo Migone ha inviato a Paolo Griseri e Maurizio Tropeano, il commento che segue.
Caro Direttore, leggendo le dichiarazioni programmatiche dei partecipanti alle primarie di centrosinistra, mi è tornato in mente quanto scrisse Gustavo Zagrebelsky: che se si afferma quanto non può essere smentito dal suo contrario, quelle parole perdono significato. Chi può dirsi contrario alla salvaguardia del nostro patrimonio industriale e del lavoro, al rafforzamento del sistema sanitario (Città della Salute compresa), alla vitalizzazione delle periferie, ad un’amministrazione comunale più efficiente, alla valorizzazione degli atenei e delle risorse culturali della città, et similia?
Preferisco rivolgere ai concorrenti, anche al candidato di centrodestra e alla stessa sindaca, che resterà tale fino ad ottobre, l’impegno per due precisi obiettivi tra i tanti che si potrebbe formulare.
In primo luogo, chiedo servizi igienici numerosi, gratuiti e puliti, aperti a tutte e a tutti, specie a coloro che non possono permettersi di comprare un caffè ogni volta che hanno bisogno d’accesso ad un bagno, addirittura costretti a ricorrere ad un cespuglio o a un vicolo, pena di farsi accusare di essere sporchi vagabondi, magari immigrati. Torino, insieme con poche altre città del mondo (San Francisco e Tokyo sono due esempi), potrebbe testimoniare quello che, a ben vedere, è un diritto umano.
In secondo luogo, all’altro estremo delle esigenze della nostra bella città, chiedo che al restauro del Palazzo del Lavoro, capolavoro dell’architettura contemporanea ad opera di Pier Luigi Nervi, siano destinati parte dei fondi del Recovery Plan destinati a Torino. Quello che è oggi un vergognoso biglietto d’ingresso alla città per le condizioni di degrado in cui versa, potrebbe diventare, ad esempio, un allargamento del campus delle Nazioni Unite, che attira migliaia di stranieri, oppure trovare altra destinazione pubblica (è oggi proprietà della Cassa Depositi e Prestiti), nel sessantesimo anniversario di Italia ’61.
Queste richieste, lo ripeto, le rivolgo a tutti gli attuali protagonisti pubblici, anche se, alla vigilia delle primarie, che mi auguro partecipate, non voglio nascondere che ripongo le mie speranze in maniera particolare a Francesco Tresso. Lo preferisco come il candidato più lontano da quella bolla della politica che in tante occasioni paralizza opere meritorie e solidali, o anche soltanto ispirate a semplice buon senso.
Gian Giacomo Migone giangiacomo.migone@gmail.com
Adriano Serafino – Condivido l’impostazione e il merito di quanto scrive Gian Giacomo Migone. Nella campagna elettore per il nuovo sindaco a Torino, che prenderà vivacità dopo le primarie di sabato 12 e 13 giugno, porre come uno dei punti prioritari la deprimente vicenda del Palazzo del Lavoro è un’ottima “cartina di tornasole” in particolare se i candidati sindaco saranno indotti a illustrare cosa di diverso faranno per non ricadere nelle promesse disattese delle precedenti Amministrazioni. Per le periferie penso che progetti dettagliati debbano essere fatti per le attività che si vogliono potenziare o aggiungere presso le biblioteche comunali e i relativi orari di apertura. Per la manutenzione dei parchi e delle “cose comuni” è necessario un programma di utilizzo delle abilità professionali – e di conferirle con appositi corsi di apprendimento per avere un’ampia possibilità di turnazioni – dei tanti che utilizzano gli ammortizzatori sociali. Infine sui “servizi igenici” che mancano nella città e sui quali giustamente insiste Gian Giacomo, per la loro pulizia (punto cruciale) perchè non impiegare – come rieducazione sociale – tutti quei giovani che si rendono responsabili di atti vandalici e di bullismo. Ovvero un perocorso di educazione e di riconciliazione sociale. Sono elezioni amministrative importanti qui a Torino come in altre città. Hanno certamente una rilevanza politica degli schieramenti in definiziaone a livello nazionale.Andiamo a votare! Un saluto
Gian Giacomo MIgone – Scrivo questo commento per invitarvi a partecipare al voto per le primarie di selezione del candidato del centrosinistra a sindaco di Torino. Malgrado siano state organizzate con ritardo e con modalità tali da scoraggiare la partecipazione, le primarie sono, invece, un’occasione da cogliere per rompere la bolla in cui alberga la politica partiticamente organizzata.
Si vota soltanto oggi, Sabato 12 giugno, dalle 15 alle 20 e domani, domenica, dalle ore 8 alle ore 20 nei 39 seggi allestiti in città. Per sapere dove votare, in un luogo che è il più vicino alla vostra sezione elettorale abituale, potete consultare il sito http://www.pdto.it.
Per votare occorre versare 2 euro e presentare un documento di identità che attesti la vostra residenza a Torino e la tessera elettorale.
Per chi votare? Ovviamente sta a ciascuno di voi scegliere. Il mio candidato preferito a sindaco, tra i candidati presenti, come ho già affermato pubblicamente, è Francesco Tresso, perchè mi sembra il più libero dai condizionamenti della bolla partitica di cui ho appena parlato, coerente sostenitore di una città solidale, più egualitaria, sensibile allo sviluppo sostenibile, ma anche al patrimonio di conoscenze che favoriscono il lavoro e la tutela di beni artistici e culturali che hanno assicurato, negli anni più recenti, un crescente afflusso turistico.
Enzo Lavolta ha avuto il merito, tra gli altri, di comprendere per primo l’importanza di assicurare al candidato di centrosinistra voti di persone che hanno apprezzato il lavoro della sindaca in carica. La candidatura di Stefano Lo Russo ha soprattutto il difetto di una candidatura di apparato che renderebbe più probabile la vittoria del candidato di centrodestra, il quale, per quanto proveniente dalla società civile, è pur sempre stato prescelto da Salvini, Berlusconi e Meloni che, quest’autunno, potranno fomentare guerre tra poveri anche a Torino.
Invito, chi di voi non risiede a Torino, ad incoraggiare al voto amici e conoscenti residenti in città.
Sono ovviamente aperto a critiche e discussioni, sia via mail che a voce. Il mio cell. è 3356416310.
Con stima ed amicizia, Gian Giacomo Migone