MANOVRA: NE’ EQUITA’ NE’ SVILUPPO – N.Cacace – economia & lavoro 17/6/10

La manovra da 25 miliardi in 2 anni di Tremonti potrà turare i buchi del deficit ma, senza una giusta distribuzione dei sacrifici, oltre ad essere ingiusta, rischia anche di deprimere la ripresa. Perciò essa appare economicamente sbagliata oltre che eticamente scorretta. Nessuno, neanche Epifani, ha negato la necessità della manovra, quello che molti hanno contestato è l’equità della stessa, dato che metà del peso è stato accollato ai 3 milioni di statali, maestri, bidelli e precari e l’altra metà a Comuni e Regioni che, al di là della lotta agli sprechi, saranno inevitabilmente costretti a tagli di servizi sociali e aumento di imposte locali.

A differenza di quasi tutti gli altri paesi, dalla Germania alla Francia, dall’Inghilterra alla Spagna che hanno chiesto sacrifici soprattutto ai cittadini più abbienti, da noi, in ossequio allo slogan “non mettiamo le mani nelle tasche degli italiani”, si è deciso di chieder sacrifici ai soliti noti, insegnanti, statali, pensionati, fruitori di sevizi sociali.

Leggi la nota n.22 dell’Isril allegata

Allegato:
Nota ISRIL N 22-2010.doc

1 commento
  1. noname
    noname dice:

    Come pappagallini ammaestrati a recitare la stessa frase, i ministri del "gabinetto" Berlusconi, continuano a dire che la manovra inventata in una seduta (sempre di gabinetto) dal cosiddetto Ministro per l’Economia (acerrimo nemico degli conomisti veraci)Tremonti (alias Treconti) non è paragonabile a quella di altri paesi Europei (Francia, Spagna, Germania, Inghilterra): in essi, infatti (secondo i pappagallini) i governi hanno menato duro sui pubblici dipendenti, riducendone i salari (-5%), mentre qui, in Italia, nulla di tutto questo! Infatti, la macelleria sociale vera è propria è partita subito con l’avvio della nuova legislatura e con le "riforme epocali" (come le chiamano Tremonti e l’avvocatessa Marystar Gelmini)nella scuola,nelle università, nella ricerca, nei servizi sociali, mettendo sul lastrico decine e decine di migliaia di giovani, precari. Appunto, una macelleria sociale preventiva alla quale si aggiungerà la messa delle mani in tasca dei cittadini, operazione di rapina scaricata furbescamente su Regioni e Comuni.

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