Lettera ad un prefetto
Rùmine agosto 2022 – Lettera ad un Prefetto – In questo mese di vacanza vi propongo un rùmine anomalo. Si tratta di una mia ipotetica lettera ad un Prefetto avente per oggetto una contravvenzione che ho effettivamente ricevuto e regolarmente pagato. Il Prefetto è l’autorità a cui si può ricorrere per contestare multe che si ritengono ingiuste. Io non ho fatto ricorso perché la multa era formalmente giusta anche se, a mio modesto parere, piuttosto “insensata”.
Su cosa vi propongo di rùminare? Non certo sulle mie disavventure stradali, ma sul rapporto tra noi cittadini ed uno Stato democratico, quale è il nostro, con specifico riferimento al ruolo dei Pubblici funzionari e delle forze dell’ordine.
Ci sono fatti importanti (il caso Cucchi, la scuola Diaz di Genova, le purtroppo numerose ruberie di denaro pubblico, ecc.) in cui si è esplicitata la prepotenza ed il senso di onnipotenza e di impunità di alcuni apparati dello Stato, ma, per la finalità che si propopne il rùmine di questo mese, mi sembra importante porre al centro dell’attenzione i tantissimi fatti di ordinaria amministrazione che passano inosservati e che non possono essere imputati a pecore nere presenti tra Agenti e Dirigenti degli apparati dello Stato, ma al funzionamento ordinario ed alla cultura che anima questi apparati. Si tratta di “soprusi” che rientrano nella piena legalità, ma che, nonostante ciò, rendono problematico il rapporto dei cittadini con rappresentanti dello Stato, quali sono certamente le forse dell’ordine. Per questo vi propongo di rùminare sulla lettera ad un Prefetto che alcune settimane fa sono stato tentato di scrivere (ovviamente in una versione molto più sintetica di quella che segue) per sfogare in modo civile il mio malcontento e, in caso di risposta, ritrovare un po’ di fiducia nelle Pubbliche autorità.
La domanda che vi pongo è: “Cosa fareste voi se foste il Prefetto che riceve una lettera come quella che segue ?
Poichè siamo in periodo di ferie, per ridurre al minimo il vostro lavoro, vi propongo tre possibili risposte tra cui potete limitarvi a scegliere:
- Darei disposizione alla mia segreteria di “archiviare” lettere del tipo di quella proposta senza farmi perdere tempo a leggerle;
- Dopo aver letto la lettera la archivierei senza dare risposta;
- Risponderei, o darei comunque disposizione di rispondere nel merito. (se scegliete quest’ultima alternativa siete ovviamente impegnati ad aggiungere almeno alcune annotazioni su cosa rispondereste)
Ecco la lettera
Ill.mo Sig Prefetto, le scrivo per sottoporre alla sua cortese attenzione e valutazione alcune considerazioni riguardanti la contravvenzione N. …. del ….. che mi è stata comminata per aver viaggiato per circa 7 km nella corsia centrale di un’autostrada a tre corsie alla velocità di circa 110/130 km all’ora senza effettuare in quel tratto di strada alcun sorpasso. Mi è stato contestato che avrei dovuto spostarmi nella corsia più a destra. Riconosco la formale correttezza della contestazione che ho ricevuto e di essere stato pigro, ma zigzagare fra le corsie mi sembrava un comportamento più pericoloso che non viaggiare linearmente a una velocità abbastanza elevata per qualche minuto sulla corsia centrale di un’autostrada a 3 corsie. Nei 7 km in cui sono stato tenuto sotto sorveglianza alcuni veicoli che viaggiavano ad una velocità certamente assai superiore ai 130 km/ora consentiti mi hanno superato rimanendo stabilmente nella terza corsia, ma gli Agenti della Polizia mi hanno detto che non potevano sanzionarli in quanto sprovvisti di autovelox e che anzi, viaggiando in corsia centrale, avrei potuto essere tamponato da uno di questi veicoli “veloci” ed avrei avuto una corresponsabilità nell’incidente. (…) per proseguire aprire l’allegato
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