L’UTOPISTA IMPRENDITORE – F.Marcoaldi – visione di futuro, memorie di Adriano Olivetti –

Memorie di Adriano l’utopista imprenditore – L’aspetto più avvilente dell’odierno dibattito pubblico è la totale mancanza di visione sull’Italia che verrà. Impegnati nell’afferrare brandelli più o meno consistenti di potere, i diversi protagonisti in scena non paiono granché interessati a dirci come immaginano il futuro prossimo venturo del Paese. Ma lo schiacciamento sul presente non è ineluttabile. Lo dimostra un libro trovato nella mia libreria di fiducia (Bastogi di Orbetello) e ripubblicato da Edizioni di Comunità nel 2016: Poesia, politica e fiori. Scritti su Adriano Olivetti.

A scriverlo, nel 1980, il critico letterario Geno Pampaioni, qui nelle vesti di segretario personale di Adriano. Olivetti morì nel 1960, un’era geologica fa. Da allora tutto è cambiato, il che non ci impedisce di tornare con profitto a quella specialissima figura di imprenditore, che certo non mancava di “visione”.

Una visione in cui peraltro non rientrava, guarda caso, proprio il tema del potere. A “questo ebreo-valdese che si diceva cristiano” interessava di più, afferma Pampaioni, “l’identità tra mezzi e fini nell’azione politica; la certezza che una collettività esiste come unità sociale soltanto quando vi sia nei suoi membri la consapevolezza di un fine comune; l’appello continuo ai valori della persona, che è corpo e anima, bisogno e forza”. E si potrebbe aggiungere la battaglia per la giustizia sociale, la centralità di un’urbanistica intesa come “estetica applicata”, l’adesione ai principi del federalismo europeo e, rara avis, l’enorme valore attribuito alla cultura nella vita di impresa.(…) per proseguire aprire l'allegato

Allegato:
memorie_di_adriano_lutopista_imprenditore.doc

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