L’ECONOMIA DEL BARATTO – A.Cazzullo – reportage Atene –

Aldo Cazzullo è autore del reportage «L’economia del baratto.Vivere ad Atene senza denaro». Il racconto sulle conseguenze della crisi greca è stato pubblicato su Il Corriere della Sera. Inizia così. Antonis Prapas, ex imprenditore, senzatetto, ieri ha fatto colazione, letto i giornali, è passato in farmacia, ha girato per Atene, fatto la spesa, pranzato, preso un libro per il nipote, bevuto il caffè, fatto un ecocardiogramma. Poi ha visitato una mostra, cenato, e non ha speso un euro. Il signor Prapas non ha contribuito al Pil, che infatti è crollato; ma ha sfangato, come milioni di altri greci senza soldi, una giornata che poteva essere di panico ed è stata di orgoglio forse irresponsabile, ma di dignità certo ammirevole.

Vivere senza denaro. Non in periferia o in un villaggio; in un quartiere borghese, a 3 euro di taxi da piazza Syntagma. Il quartiere si chiama Virona, che è poi la traslitterazione di Byron, un grande europeo che amava la Grecia.

Il signor Prapas è tra i volontari del centro di scambio. Qui ognuno prende quello che gli serve, e lascia quello che non gli serve più. Un papà ha portato il seggiolino per auto del figlio, ormai cresciuto, e ha preso un puzzle. (…)

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Allegato:
leconomia_del_baratto_reportage_arene_cazzullo.doc

1 commento
  1. Angelo Germak
    Angelo Germak dice:

    molto significativa la solidarietà di un popolo, in questo caso quello greco, quando la crisi economica lo costringe a riscoprire i valori e i sentimenti che sono il fondamento della dottrina cristiana. Questo è l’aspetto drammaticamente positivo di questa crisi. Ma temo che nei prossimi giorni la Grecia non potrà più sostenere a lungo l’attuale situazione di disagio sotto tutti gli aspetti: sociali, economici, politici, morali. E’ allora che l’Europa avrà l’occasione di dare l’esempio a tutto il mondo di una nuova interpretazione di solidarietà e convivenza nello stato sociale, ciò che comunismo prima e capitalismo dopo hanno fallito. E’ un miraggio utopico? Se consideriamo la storia passata probabilmente sì, perché molto pochi uomini che hanno il potere decisionale nella società pensano a “migliorare” la coscienza degli uomini, anteponendola agli interessi egoistici. Come insegnava Giambattista Vico nei corsi e ricorsi della storia, ” cambiano i mezzi ma non cambia l’uomo”. Angelo Germak

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