FCA-Sindacati: è un buon accordo per ripartire!

COME FARE – Per Fca Italia c’è un accordo pilota per lavorare in sicurezza e attenti alla prevenzione. Un accordo unitario ancora poco conosciuto.

PER LA FASE 2, per la ripresa produttiva in Fca Italia, è pronto fin dal 9 aprile un accordo pilota. Le polemiche sterili e dannose che la politica ama innescare di volta in volta potrebbero essere sopite se si desse valore – che è davvero grande – e più conoscenza dettagliata dell’accordo tra il Gruppo Fca e i sindacati, che ha ricevuto l’approvazione del Professor Roberto Burioni, virologo di fama internazionale, impegnato in prima linea nella lotta al Covid-19.

E’ un accordo che specifica come attuare il Protocollo Governo – parti sociali del 14 Marzo 2020; certamente è un accordo pilota per altre realtà produttive e dei servizi che le Regioni e le grandi  città dovrebbero esaminare e integrare con norme che riguardano i trasporti, uno dei punti critici per la diffusione del coronavirus per opera involontaria degli asintomatici, dei portatori “sani” del coronavirus.

Foto LaPresse/Giordan Ambrico 21/07/2018, Torino (Italia)

E’ stato sottoscritto il 9 aprile e per la prima volta dopo le vicende di circa 10 anni fa, dei referendum di Pomigliano e Mirafiori (2011), al tavolo negoziale, con le cinque sigle del Sì era presente anche la Fiom che ha sottoscritto il testo. Che dire: il Coronavirus – con la determinazione di Gorlier per l’emergenza – ha “ricostruito tavolo”  unitario di discussione e di negoziato. Un fatto di grande rilevanza sindacale, stranamente, ma forse non tanto, rimasto in ombra.

I principali punti per la ripresa dell’attività lavorativa sono:

  • Misurazione della temperatura: a tutte le persone che entreranno in azienda attraverso termo-scanner e termometro manuale a distanza da parte di personale formato e coordinato dal medico competente di sito con utilizzo di mascherine FFP2 e guanti e occhiali di protezione.
  • Mascherine chirurgiche: tutti i lavoratori (due per ogni turno di lavoro) saranno dotati di mascherine.
  • RLS: Coinvolgimento attivo delle Rls per il costante monitoraggio e l’efficace applicazione delle nuove misure emergenziali.
  • Pulizia del posto di lavoro: a cura del singolo lavoratore prima dell’inizio dell’attività lavorativa, con utilizzo di mascherine, occhiali e guanti specifici.
  • Dispenser di gel igienizzanti: in aree specifiche degli stabilimenti per consentire un’igienizzazione costante ai lavoratori
  • Distanza sociale di 1 metro: rispetto delle norme sul posto di lavoro, mediante revisore di layout e tempi di lavoro, anche attraverso l’utilizzo di segnaletica sul pavimento. Rispettodella distanza anche per quanto concerne la mensa e le aree ristoro
  • Lavoratori Iper suscettibili: abbiamo riposto molta attenzione nella gestione del personale con specifiche patologie che rendono alcuni soggetti vulnerabili; il loro rientro a lavoro sarà definito in base all’esito della certificazione medica del lavoratore e della documentazione disponibile presso la sala medica aziendale. 
  • Smart Working: continua come misura importante per limitare la presenza fisica all’interno dell’azienda.
  • Pause: saranno rivisti i sistemi di pause nelle singole realtà produttive per consentire il distanziamento delle persone attraverso la ridistribuzione delle pause nel turno di lavoro o la differenziazione degli orari di pausa tra i singoli reparti e le diverse aree di lavoro.
  • Uscita dagli stabilimenti: al fine di evitare assembramenti soprattutto in uscita dagli stabilimenti abbiamo previsto la revisione degli orari di inizio dei turni di lavoro, la mancata timbratura in uscita che sarà certificata dal responsabile diretto fino all’utilizzo di più aeree di parcheggio.
  • Cassa Integrazione: In ultimo sull’utilizzo della cassa integrazione abbiamo definito di adottare specifici meccanismi di rotazione tra i lavoratori a parità di mansione al fine di ridurre anche l’impatto economico negativo derivante dall’ammortizzatore sociale.

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1 commento
  1. redazione
    redazione dice:

    E’ certamente un buon accordo che specifica con dettagli operativi le linee guida contenute nel Protoccollo firmato tra governo e parti sociali. Per le grandi aziende, come nel caso di Fca, i due principali problemi da risolvere rimangono le mense aziendali e i tragitti casa-lavoro e quali mezzi utilizzare. “Maggior articolazione e scaglionamento dei turni”, così propone il neo-presidente della Confindustria Bonomi, “..lavorando anche al sabato e alla domenica, anche tre turni per sette giorni…”.! E’ una proposta che può andare bene per i laboratori che debbono processare i tamponi e altri reparti del sistema sanitario. Come risponde il sindacato? Perchè non fare un rilancio? Con un sì purché i turni siano di 4 ore (con integrazione straordinaria di una modalità di Cig) eliminando la mensa, area d’indubbio rischio per il contagio. Metropolitane e trasporti pubblici potrebbero organizzare distanziamenti sui mezzi, operando su 4 cicli di flusso (dalle 6 del mattino alle 22 della sera). Adriano Serafino

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