EUTANASIA PER L’OCCUPAZIONE – redazione – economia & lavoro 23/1/11

Gli ammortizzatori sociali, in primo luogo i diversi regimi di cassaintegrazione, sono strumenti utili e necessari per fare fronte alle crisi transitorie delle aziende (commesse), alle ristrutturazioni o chiusure delle stesse. Possono trasformarsi in strumenti anestetici che offuscano i pericoli e la gravità per l’occupazione nel volgere di pochi mesi. Spesso quando cessa un regime di cassaintegrazione (ad es. quella speciale ) senza un progetto industriale di rilancio per l’azienda s’imbocca la strada che porta alla chiusura ed alla disoccupazione. Per questa ragione, per allertare da questo pericolo, fù detto che la Cigs senza progetto “ può trasformarsi in una sorta di licenza per uccidere l’occupazione”, anzi un’eutanasia dell’occupazione per la gradualità del suo venir meno.

L’Osservatorio Nazionale della Cgil ha rielaborato i dati Inps sulla Cig del 2010, sottolineando come  sia “presumibile”, che i lavoratori coinvolti nel corso dello scorso anno in processi di cassaintegrazione, considerando le medie di esposizione fatte registrare negli anni precedenti, siano stati oltre 2 milioni. Se, invece, si ipotizza un livello medio di ricorso alla cig, di 26 settimane all’anno, i lavoratori interessati sono oltre 1.552.000 (in cigo + cigs + cigd). Se, come terza ipotesi, si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore per tutto il 2010 (52 settimane lavorative) si determina un’assenza completa di attività produttiva per 576.455 lavoratori, di cui 178.658 in Cig in deroga (cigd). Il rapporto Cgil denuncia “una situazione economica e sociale sempre più insostenibile per milioni di lavoratori” con gravi rischi occupazionali e decurtazione del reddito; inoltre molti lavoratori che perdono il lavoro sono privi di tutele. L’analisi, infine, calcola come, nel corso del 2010, i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig hanno perso nel loro reddito 4.615.489.747 euro netti, mentre ogni singolo lavoratore, che è stato a zero ore in tutto quel periodo, ha avuto una perdita economica certa, anche al netto del consumo effettivo delle ore di cig autorizzate, di 8.007 euro netti.

Secondo il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, “il risultato peggiore di sempre, andando oltre il punto più basso della crisi produttiva toccato nel corso del 2009, e che va letto in parallelo al tonfo degli ordinativi nell’industria registrato dall’Istat”.

 

Nell’arco dei 12 mesi del 2010  l’aumento complessivo delle ore di cig è stato del +31,7% sul 2009 per un totale di 1.203.638.249 ore di cassa autorizzate. Tenendo conto del tiraggio stimato della Cig per il 2010 ( per tiraggio s’intende il rapporto tra le ore di Cig autorizzate dall’Inps e le ore effettivamente utilizzate dalle aziende) i lavoratori rimasti inattivi, senza lavoro, risultano circa 410.000.  Per quanto riguarda la platea di scoraggiati il rapporto Cgil ricorda che lo scorso anno 114.562 persone hanno rinunciato ad iscriversi alle liste di collocamento. Sommando i due dati ( Cig + scoraggiati) l’indice della disoccupazione in Italia sale a 10,7% , con una possibile oscillazane sopra l’11% se il tiraggio delal Gig raggiungesse una percentuale più elevata di quella presunta.

Nel dettaglio la cassa integrazione ordinaria (cigo) ha segnato nel corso dello scorso anno una battuta d’arresto rispetto al 2009, totalizzando 341.810.245 ore con un calo del -40,7% sull’anno precedente.

La cassa integrazione straordinaria (cigs) nell’intero periodo tra gennaio e dicembre 2010 ha registrato un consistente aumento sul 2009 pari a un +126,4% per un volume di 488.790.424 ore di cigs.

Infine, per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga (cigd) il 2010 si contraddistingue come l’anno record con 373.037.580 ore autorizzate, con un incremento del +206,5% sull’anno precedente, coinvolgendo circa 180mila lavoratori.

Per la cigd si presenta quindi il problema del rifinanziamento, confermando l’allarme lanciato dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nella lettera inviata al Ministro del Lavoro e dell’Economia: “Sono ancora molti i lavoratori che continuano a non ricevere il contributo economico nei tempi previsti – si legge nel rapporto – e lo stanziamento preventivato non copre i costi maturati visto che le ore di cigd sono aumentate di oltre il 200% mentre lo stanziamento riflette la stessa cifra del 2009”. 

 

 Si tenga in debito conto che molte aziende non sono state ammesse al cassa integrazione in deroga e questo numero è destinato a crescere per la penuria dei fondi pubblici, problema che si aggrava anche per il fatto che dalla fine del 2010 (Pomigliano)  e dal  2011 (Mirafiori) per queste migliaia di lavoratori sarà utilizzata la cassaintegrazione in deroga.

In allegato – Il rapporto integrale della Cgil sulla cassaintegrazione

Allegato:
CGIL_OsservatorioCIG_RapportoDicembre2010.pdf

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