150 E LA SINISTRA TRICOLORE – A.Serafino – eventi 13/3/11

La sinistra tricolore. Un segno del tempo e del vento che cambia. Effetto del 150.mo dimenticato e bistrattato dal centro-destra? Sbeffeggiato dalla Lega. Solo una legittima difesa o qualcosa di più? E’ l’immagine della bella manifestazione di Sabato 13, a Roma, per la difesa della Costituzione e della scuola pubblica, dove inaspettatamente – davvero – la sinistra si è avvolta nel tricolore sulle note del Nabucco e di Mameli. A febbraio, al festival di Sanremo, ci sono state prime avvisaglie in merito. Sorprese culturali piacevoli: un positivo recupero del Risorgimento con l’eccezionale intervento di Roberto Benigni che mette insieme storia, calore e sentimenti per ”narrare” i versi dell’Inno di Mameli. A seguire la vittoria di una canzone piena di significati sociali e morali; quella di un cantautore, Roberto Vecchioni che si era presentato l’ultima volta in quel teatro trent’anni fa. Nel 1970 un altro cantautore, Sergio Endrigo, arrivò in finale a Sanremo con una trascinante ballata dal testo apparentemente ingenuo: «Partirà, la nave partirà». Quella canzone non vinse ma la nave….partì lo stesso. Dove sarebbe arrivata? Si inaugurava un decennio, quello degli Anni Settanta, che nessuno prevedeva dove potesse arrivare. Il grande pubblico acclamò quel refrain come un inno al rinnovamento, se non – per altri – anche alla rivoluzione. Quando al Festival 2011, dopo quattro decenni dalla ballata di Endrigo, sullo stesso palcoscenico si è affermata vincitrice un’altra ballata, incalzante e malinconica, di Roberto Vecchioni, molti hanno avvertito una ventata di novità, anche un soffio di gioia. Il testo è ancora più esplicito di quello del 1970 di Endrigo. Ci sono gli operai senza lavoro, i giovani  soldati nei deserti trascinati dalle imprese belliche del terzo millennio. Si racconta di studenti in piazza col sogno di difendere libri e pensieri; di donne con una saggezza collettiva per guardare al futuro. Di una memoria civile gettata al vento. Di un’umanità da difendere. Di idee che non bisogna lasciar spegnere. Di una maledetta notte che deve pur finire.

A cantare era un professore di liceo: un’immagine ben diversa da quelle abituali sulla scena televisiva. A Roma, sabato 12 marzo, a cantare “Va pensiero” e “Fratelli d’Italia” era un popolo che sventolava il tricolore e inneggiava alla Costituzione Italiana.

 

In allegato

  •  La sinistra tricolore di Norma Rangeri su Il Manifesto del 13 marzo 2011
  •  Ciò che siamo stati intervista a Massimo La Torre su Una Città
  •  Il testo di “Chiamami ancora amore” di Roberto Vecchioni
  • 17 Marzo e 25 Aprile di Franco Astengo

Allegato:
La sinistra tricolore_Rangeri.doc
Ciò che siamo stati_La Torre.doc
Chiamami ancora amore_Vecchioni.doc
17 Marzo e 25 Aprile_Astengo.doc

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