SILENZIO ITALIANO – N.Cacace – megastipendi manager – globalmondo

Megastipendi ai manager, il no del referendum svizzero ed il silenzio italiano. Il risultato vincente col 70% dei Sì, del Referendum in Svizzera contro i megastipendi o "contro i salari abusivi", come è stato ribattezzato, ha aperto un dibattito importante in molti paesi europei e nelle stesse istituzioni internazionali, ma non in Italia, dove ha avuto qualche titolo di coda dei giornali e nessun Talk Show. Perché nel paese che ha il record europeo delle diseguaglianze, con l´indice di Gini (misura delle diseguaglianze sociali) più alto, il Referendum svizzero contro i megastipendi non ha fatto notizia?

Eppure la Svizzera non è un paese di matrice comunista, anzi, è il paese più ricco d´Europa per Pil procapite. È successo che il senso morale di un paese non contrario alle logiche del capitalismo, l´intelligenza economica collettiva e l´iniziativa di un piccolo industriale come Thomas Minder hanno fatto il miracolo di trascinare la stragrande maggioranza della popolazione a vincere una battaglia difficile, contro le strenue resistenze di molte forze imprenditoriali e bancarie e della stessa Confindustria. La battaglia era difficilissima perché, trattandosi di un Referendum costituzionale doveva avere non solo la maggioranza dei cittadini ma prevalere anche in tutti i 26 Cantoni. Ma non è solo il senso morale e civico degli svizzeri ad aver prevalso, è anche il senso economico di un capitalismo moderno, globale, del XXI secolo. Da tempo i dati dimostrano che lo sviluppo di un paese è strettamente legato alla equa distribuzione dei redditi e delle ricchezze. In Europa gli otto paesi a minor diseguaglianza sociale, con indice di Gini inferiore a 0,3 sono anche quelli che più si sono arricchiti e che meglio se la stanno cavando in questa crisi, Austria, Olanda, Francia, Germania, Svezia, Danimarca, Finlandia e Norvegia.

Il Referendum svizzero stabilisce una cosa semplice ed intelligente, da ora in poi lo stipendio dei Managers di tutte le aziende quotate in Borsa, private e pubbliche, per conflitto d´interesse, non sarà fissato dai consigli d´amministrazione, bensì dall´assemblea degli azionisti in base ai risultati aziendali ottenuti: la meritocrazia avrà dunque un ruolo centrale nei guadagni dei dirigenti evitando scandali come quelli di Managers liquidati con decine di milioni di euro anche quando lasciano aziende in crisi – Alitalia docet. Non si tratta quindi solo di senso civico e morale quello che ha prevalso nella vicina Confederazione, ma anche di senso economico.

In Italia, nei provvedimenti presi dal governo Monti per "mettere i conti a posto" si è preferito toccare le pensioni di 1000 euro e non ritoccare i superstipendi degli alti burocratiche – nel paese dove il capo della polizia guadagna più del doppio del capo di Scotland Yard – né di chiedere sacrifici patrimoniali a quel 10% di famiglie che possiedono il 45% della ricchezza privata, né tantomeno di chiedere un contributo straordinario ai pensionati d´oro. Si è preferito toccare record negativi come "la più alta età pensionabile" – nel 2020 saremo l´unico paese europeo con 67 anni di età pensionabile -, i più bassi tassi di occupazione – 56% contro il 70% degli altri – la più alta disoccupazione e gli orari di lavoro più lunghi, dimenticando che, come studi e dati dimostrano, innovazione e produttività non si legano con lunghi orari di lavoro. Siamo l´unico paese europeo, forse mondiale, dove l´ora di straordinario costa meno dell´ora ordinaria mentre in Francia, Germania ed Olanda, lo straordinario si comincia a pagare dopo le 35 ore. Proprio mentre assistiamo ad un dibattito difficile sulle alleanze di governo possibili, dalla Svizzera ci viene un messaggio di umanità, di cultura economica e di cambiamento che… non abbiamo il tempo di cogliere. Peccato!…

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *