E’ MORTO MASSERA DITTATORE ARGENTINO: NON GLI FU CONSENTITO ENTRARE ALLA OTO-MELARA A. Tridente

 All’ospedale navale di Buenos Aires è morto in questi giorni l’ammiraglio Emilio Massera, uno dei maggiori criminali del gruppo dei militari argentini che nel 1976 rovesciò con un colpo di stato il governo di Isabelita Peròn.

 

Con la vedova di Peròn veniva rimosso dal suo incarico di consigliere speciale anche Lopèz Rega, il promotore della “Triple A” (Alleanza Anticomunista Argentina), ritenuti entrambi ormai incapaci di contenere il “pericolo comunista”, seppure le scomparse degli oppositori fossero incominciate per loro iniziativa.

Massera e i suo degni compari della giunta militare, Jorge Rafael Videla, per l’esercito ed Orlando Ramòn Agosti per l’aeronautica, non usarono mezze misure nella eliminazione dei militanti della sinistra. Nella ESMA, la Scuola Meccanica della Marina, furono torturati, massacrati e fatti  scomparire in detenzioni segrete gettati dagli aerei migliaia di militanti e oppositori o presunti tali, in quella che venne chiamata la “Guerra Sporca”.  Nonostante la condanna all’ergastolo per questi infiniti crimini e la violazione dei più elementari  diritti umani, il debito pagato da Massera nei confronti della giustizia fu estremamente lieve: solo 5 anni di carcere!

Iscritto alla Loggia massonica P2 di Licio Gelli, che nel 1981 annoverava come associati anche Berlusconi e Fabrizio Cicchitto, Emilio Massera venne in Italia allo scopo di acquistare armi per la conquista delle isole Malvinas – Falkland. Nel programma, concordato con il capo di stato maggiore dell’esercito italiano di allora che lo aveva invitato, era prevista una visita alla Oto Melara di La Spezia.  Una visita preliminare in vista di un possibile acquisto dei missili aria – terra Otomat, arma sviluppata e prodotta tra la nostra Oto e la Matra francese.

Ma il tempo – dalla difficile assemblea dei lavoratori alla Oto Melara del 1973 ,  quando in Settembre  il colpo di stato di Pinochet aveva distrutto l’esperienza socialista di Allende e nello stesso anno (a Dicembre) spediti cannoni Oto allo stesso regime impostosi col sangue – non era passato invano. Allora si stavano appena affrontando i temi della riconversione – diversificazione della produzione bellica e i lavoratori, pur manifestando contro il colpo di stato che abbatteva Allende, non fecero obiezioni all’invio di armi a Pinochet!

Questa volta la reazione fu immediata. Con bandiere della FLM ai cancelli sbarrati e presidiati dai picchetti di lavoratori in sciopero, venne impedito al criminale di entrare in fabbrica. Il pluriennale lavoro sull’industria bellica aveva finalmente dato i suoi frutti e rifiutato il cinico scambio: passività e silenzio per le armi ai militari assassini in cambio di lavoro! Era un grande, bel successo: Massera non sarebbe entrato in fabbrica e lo “sporco affare” di vendergli armi Oto sarebbe stato impedito!

Il criminale ammiraglio italo – argentino venne anche assediato nell’albergo dove alloggiava! Massera dovette cercare in Francia i missili per la sciagurata e perdente avventura militare alle Malvinas – Falkland(doppiamente perdente perché significò anche la vergognosa caduta della giunta militare). Acquistò infatti i missili Exocet e gli aerei Super Etandart che vennero usati per attaccare le navi inglesi.

Non mancarono, naturalmente, polemiche accuse all’ufficio internazionale della FLM che venne accusata di “irresponsabilità per aver impedito l’affare e favorito i concorrenti francesi”. Viceversa era stata scritta una bella pagina di internazionalismo concreto e solidale, non solo simbolico: non aver venduto, ancora una volta, armi agli assassini di lavoratori, di oppositori, di tanti giovani scomparsi per sempre!

Era inoltre una forte testimonianza che i lavoratori non avevano dimenticato la tragedia cilena e che l’Argentina dei militari assassini non avrebbe avuto la passiva complicità dei lavoratori della Oto, com’era accaduto nel dicembre del 1973.

Con Massera se va dunque un pezzo di storia tra le più terribili, purtroppo già quasi  dimenticata, non solo dai media, ma anche, e purtroppo, dal sindacato. Solo le Madri e le Nonne, la locas di Piazza di Maggio, le pazze, continuano tutti i giovedì a camminare in circolo nella piazza di fronte alla Casa Rosada, l’edificio sede della presidenza della repubblica argentina; non dimenticano e continuano a richiedere da trent’anni, sempre determinate e con cartelli con i nomi dei figli e dei nipoti, la restituzione dei loro cari “desaparecidos” o la conoscenza dei luoghi dove sono sepolti!

 

Alberto Tridente   

 

 

                                   
0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *