RICORRENZE E CELABRAZIONI – A.Serafino – sindacato, politiche & democrazia 26/4/10

Pochi giorni prima della ricorrenza del 65° anniversario del 25 Aprile, la Cisl ha celebrato il suo 60° anno di vita. Ho seguito le manifestazioni della Cisl Torinese del 16 e 17 aprile e più avanti mi soffermo su alcune cose che avrei desiderato sentire, che pensavo sarebbero state dette nel corso della celebrazione. Il primo giorno, nella sala Biblioteca ha presieduto Giovanni Avonto con interventi di Nanni Tosco, Marcella Filippa, Tom Dealessandri, Franco Marini. Il secondo giorno, nella strada davanti alla nuova sede, diverse centinaia di persone hanno ascoltato gli interventi di Giorgio Bizzarri, Sergio Chiamparino, Antonio Saitta, Don Luigi Ciotti – molto applaudito, da tempo non era invitato ad un appuntamento torinese Cisl – , di Nanni Tosco e del Seg.Generale Cisl Raffaele Bonanni. Con la celebrazione del 60° Cisl è stata anche inaugurata ufficialmente la nuova sede in Via Madama Cristina 52, dedicando le sale riunione agli scomparsi segretari dell’Unione Sindacale Provinciale Torinese: Carlo Donat Cattin, Carlo Borra, Michele Genisio, Cesare Delpiano e Franco Gheddo.

Alleghiamo il paginone di Conquiste del Lavoro del 16 Aprile “ Cisl Torino, tra storia, ricordi, coraggio e fiducia nel futuro del sindacato”  e l’articolo di Nanni Tosco pubblicato su “La Stampa del 17 Aprile.

Sono state dette cose belle ed interessanti, anche con un pò di retorica che data la ricorrenza non ha di certo guastato. Sessant’anni sono davvero tanti, ed ascoltando gli interventi ho avvertito quanto una parte significativa della memoria e dei personaggi può rischiare la perdita d’importanza, quando non l’oblio.

Tra i principali protagonosti della storia cislina torinese sono stai ricordati: Giulio Pastore, Carlo Donat Cattin e Cesare Delpiano. Avrei però desiderato sentire rievocare alcuni fatti che hanno caratterizzando l’operato di questi grandi dirigenti piemontesi, quelli che hanno caratterizzato il loro coraggioso protagonismo. Sarebbe stato sufficiente, a mio avviso, ricordare per Giulio Pastore la sua insistente battaglia per fare prevalere nella Cisl e nel paese “il metodo democratico su quello antidemocratico per confrontarsi con i comunisti” negli anni 50-60”, citare lo storico comizio al Teatro Alfieri del 1958 quando accusò la Fiat di regime antidemocratico nelle sue officine; per Carlo Donat Cattin citare la sua insistente battaglia per un “sindacato che privilegiasse gli organismi degli iscritti anziché le Commissioni Interne, il voto degli iscritti prima del voto dei lavoratori”, per conquistare una legislazione di sostegno al Sindacato come avvenne poi con “Lo Statuto dei Lavoratori”; rendere merito a Cesare Delpiano di essere stato un antisegnano per innovare la strategia sindacale, affiancando alle rivendicazioni aziendali e di categoria, le prime “ piattaforme confederali verso EE.LL. e Governo” su temi quali: investimenti-occupazione, prezzi-tariffe-inflazione, sanità, scuola, trasporti e pensioni.

Sarebbero serviti, nei due giorni torinesi della commemorazione Cisl, pochi minuti in più per far rivivere alcune grande battaglie e ricordi che hanno ancora forza per l’oggi. Il coraggio politico di Pastore e Donat Cattin costò moltissimo sul piano organizzativo, in particolare alla Fiat, ma contribuì a fare vincere una grande battaglia politica democratica a Torino e in Italia.

Pastore, Donat Cattin, Delpiano erano leader sindacali che puntavano sul ruolo degli iscritti, dei militanti, per coinvolgerli nelle decisioni affinchè fossero in grado di difenmderle nel confronto dialettico – anche aspro – nelle fabbriche. Affermare che oggi nella Cisl, e nel sindacato in genere, esista un gran rispetto per il ruolo degli iscritti è retorica “ non buona”. Gli iscritti più che soci sono trattati come numeri-tessera! Troppa disattenzione per gli iscritti ed anche per quei dirigenti cisl torinesi – che pure erano presenti – che svolsero un ruolo di primo piano negli anni difficili (50-60) della Cisl e della Fim, quando la Fiat era una caserma, era sopranominata “la feroce”.

 

Rievocare sinteticamente quei fatti e collegarli al 65° anniversario della Resistenza. Ricordando l’attualità della Costituzione che promuove uno Stato come struttura dei cittadini che si organizza responsabilmente perseguendo il pieno sviluppo della persona e della partecipazione della cittadinanza all’organizzazione dello Stato (art.3); cheautorizza lo Stato ad impegnarsi (art.43) nell’organizzazione di diritti sociali quali i servizi pubblici essenziali e le attività di pubblico interesse (istruzione, assistenza, trasporti, acqua, energia, informazione, giustizia, ecc.); che ritiene basilari la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori in modo da garantire il concorso individuale al progresso della società ( art.35); che subordina l’iniziativa economica e la proprietà di imprese alla loro funzione sociale e all’interesse pubblico.

La Cisl Torinese nei suoi sessant’anni di storia è stata attraversata da questi temi ed ha lottato per questi obiettivi, tutt’ora attuali.

Avrei desiderato sentire dire di queste cose. Ed avrebbe avuto anche un significato che la Cgil e la Uil Torinesi mandassero un loro messaggio e fossero invitate.

 

 

Allegato:
CISL TORINO 60 anni.doc
Cisl stesso coraggio di 60 anni fa.doc

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