Nei giorni scorsi la Fiat ha definito un “errore tecnico” - una bozza inviata per sbaglio ai giornali - il duplice comunicato emesso nel volgere di 15 minuti, a commento della sentenza dell’ordinanza del Tribunale di Roma che obbliga all’assunzione di 19 lavoratori a Pomigliano che siano iscritti alla Fiom. E’ importante ritornare su questo fatto. Le otto righe tagliate, due capoversi, nel secondo comunicato definiscono il punto centrale della strategia Fiat in Italia per “rivoluzionare” le relazioni industriali importando il modello Usa ,che si fonda su un solo sindacato in azienda che contratta per tutti.
Nel nuovo stabilimento di Kragujevac in Serbia, i livelli salariali ( cinque volte inferiore a quelli in Italia e di tre volte inferiore a quelli polacchi) e l’orario di lavoro ( 10 ore su doppio turno per quattro giorni, più straordinari) hanno determinato una forte protesta dei lavoratori e del sindacato serbo. In quel stabilimento si produce la nuova 550 L la vettura che tira sul mercato. Per il salario è stata raggiunta una rapida intesa con un aumento del 13%, per l’orario no e la vertenza e la trattativa con la Direzione prosegue.
Da settembre è iniziato il tam-tam mediatico su l'accordo “ è vicino”, la trattativa “ è in discesa” tra le parti sociali sulla produttività, indispensabile per la crescita del paese e dei salari. E’ proseguito intenso ad ottobre con l’obiettivo di consentire al premier Monti di partecipare al vertice di Bruxelles del 18 ottobre con l’accordo definito. Raffaele Bonanni si è speso molto per tale fine con dichiarazioni pubbliche. Ma la realtà è ben diversa.
Il primo rapporto sulla contrattazione di secondo livello (OCSEL) è un'analisi approfondita degli accordi siglati dal 2009 al 2012, realizzato dalla Cisl. “L’istituto contrattuale più trattato resta il salario, presente nel 48% degli accordi di secondo livello mentre appare in leggero regresso nel 2011.
Il Comitato Lavoratori in mobilità ha incontrato Luigi Bersani al Serming, lunedì 5 novembre, per esporre la loro situazione e le richieste per risolvere l’ingiustizia creata dalla nuova legge sulle pensioni. Questo l’inizio dell’intervento “ Siamo qui per parlare della disperazione delle famiglie e delle persone che si sono trovate senza lavoro e senza pensione. Il Comitato Lavoratori in Mobilità ma Senza Pensione è apartitico ed è nato a Torino il 4/11/2011 con il sostegno di CGIL, CISL, UIL; la nostra presenza qui stasera è uno dei tanti tentativi di coinvolgere la politica su un argomento di sicura competenza dei partiti candidati alle prossime elezioni.
Il forte protagonismo di Bonanni per la “cosa bianca” con strisce liberali coinvolge così tanto l’immagine della Cisl - a prescindere dalla sua dichiarazione di non volersi candidare - da rendere opportuna una sua scelta di lasciare una delle due rappresentanze: quella Cisl o quella del pro Monti e del rassemblement con Luca di Montezemolo. Così concludono Dellacqua, Ferigo, Serafino nell'articolo che trovate allegato nel quale si sottolineano i cambi di rotta di Bonanni per stare in scia al governo Monti. Si legge: sono state diverse le strambate di Bonanni per cambiare la rotta per essere credibile a Todi 2 e per la lista pro Monti in primavera 2013.
I Lavoratori immigrati, la crisi del lavoro e la conservazione del permesso di soggiorno. Il problema della disoccupazione prolungata mette a rischio la possibilità di mantenimento e continuità del permesso di soggiorno per un numero sempre crescente di cittadini stranieri. L’ufficio immigrazione CGIL di Torino ha raccolto tanti segnali di sofferenza dei cittadini stranieri nell’affrontare l’esigenza di rinnovo del permesso di soggiorno. Riguardano un numero sempre più significativo di lavoratori immigrati indipendentemente dalle loro nazionalità di provenienza. Ora, oltre ai problemi della crisi, grava la sovrattassa sul permesso di soggiorno, una misura iniqua ( 376,36 €).
L’unità sindacale al tavolo dei negoziati paga sempre, sia per contenere i "danni" quando si è in condizione di grande debolezza, sia quando si ha forza per negziare come nel caso di BancaIntesaSanpaolo. E’ la constatazione su quanto avvenuto che ha indotto la Direzione a far dietro-front sull'iniziale intenzione di non voler confermare 1.300 apprendisti.
Sono circa 400, su oltre 1000 in organico, i lavoratori rientrati alle Officine Maserati di Grugliasco ( ex-Bertone) dove sarà realizzato il nuovo modello del marchio Fiat. Per altri 670 sarà invece rinnovata per un anno la cassa integrazione per ristrutturazione. Un segnale davvero positivo per una vicenda difficile sul piano produttivistico e di mercato ( una Cig che dura da bel sette anni!) e tormentata sul piano sindacale con le Rsu che si esprimono unitariamente, seppure obtorto collo, su un accordo-diktat della Fiat ed i sindacati ancor divisi. E’ una buona notizia che sarà anche un buon accordo se Sergio Marchionne non lo utilizzerà come copertura ad un possibile drastico ridimensionamento della vicina Mirafiori.
Alla scuola di giornalismo hanno sempre insegnato che la notizia è “un uomo morde il cane” e non quella “il cane morde un uomo”. Certo vale per lo scoop, per i media ma la realtà viva sarà sempre che in quel giorno molti cani hanno morso uomini, anche sbranandoli in alcuni casi. Questo governo di tecnici e professori, in diverse occasioni, ha inseguito quel discutibile mantra giornalistico per bucare i media, per fare notizia. Ultima della serie è quella del Ministro Fornero che si è rivolta ai giovani richiamandoli a non essere “choosy” di fronte alle offerte di lavoro. Non fare gli schizzinosi e prendere ciò che si presenta.
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