STORMY WEATHER?… – o cambiamenti nella politica, sulla secolarizzazione del “dio”mercato –
Stormy Weather ancora? In politica, nei partiti, nella sinistra. Società secolarizzate che credono solo in se stesse? Nel consumismo e nel mercato? Alcuni articoli per riflettere. Eugenio Scalfari, 93enne, ha citato una celebre canzone del jazz americano degli anni ’60,Stormy Weather (tempesta, clima tempestoso) accostandola alla politica italiana. Si è interrogato, con qualche speranza, se questo tempo sta per finire, valutando ad esempio quanto può succedere nel PD, e nei dintorni politici e di movimento, dopo le cose dette da Renzi nell’ultima direzione. (vedi editoriale allegato).
Ezio Mauro, giovedì 5 ottobre, si è posto un’analoga domanda in La sinistra senza compagni e senza storia, iniziando così. Ci vorrebbe uno Spirito Santo progressista – professione sconosciuta – capace di toccare le orecchie e gli occhi della sinistra italiana, liberando finalmente lo sguardo e l'ascolto, su se stessa e sugli altri. L'inconcludenza politica annunciata e la tragedia tribale in corso infatti sono solo il risultato finale di un fenomeno più ampio e più profondo, che nasce dall'incapacità di leggere il mondo nuovo in cui una moderna sinistra deve agire, senza una chiara nozione politico-culturale di sé e del concetto di amici, compagni e avversari. Per un partito (in questo caso due, o addirittura tre) questo significa semplicemente una condanna mortale: stare fuori dalla storia, in cui invece vive solitaria la sua gente. Stormy weather al cubo!
Anche Gianni Riotta in La sinistra imprigionata dall’estremismo, su La Stampa, cita una canzone, «The times they are a-changin» del 1964 di Bob Dylan, «i tempi cambiano… l’ordine tramonta in fretta…» per dire che: la politica razionale, crescita, diplomazia, dialogo governato da diritto e mediazione, è alle corde. Sono drastici e impietosi i giudizi di Riotta sulla sindrome della sinistra a dividersi sempre, fin dall’inizio del 900. Deve reagire perche “ La rivoluzione del XXI secolo non deve finire in mano ai neonazi AfD o ai trolls del Cremlino..”. Spera in un manifesto politico che possa unire quanto oggi è frammentato, astioso. E ciò, potrebbe scaturire, a sorpresa, approfondendo quanto scrive un critico estraneo ai retroscena politici come Roberto Calasso, il cui libro «L’innominabile attuale» è da pochi giorni in libreria. «Ci si può chiedere se la società secolare è una società che crede in qualcosa, oltre che in se stessa» argomenta profetico Calasso, che oppone al nichilismo parallelo di ribelli e padrini dello status quo, «la mediazione», speranza che il futuro non sia senza fedi e comunità, orfano del sacro, della democrazia, della verità. (vedi allegati)
Allegato:
da_soli_non_si_vince.renzi_finalmente_lo_ha_capito_scalfari.doc
la_sinistra_senza_compagni_e_senza_storia_mauro.doc
lestremismo_imprigiona_la_sinistra_riotta.doc
i_tabu_di_una_societa_senza_dio_galasso_corsera.doc
lezioni_di_un_maestro_della_devozione_atea_ferrara.doc
stormy_weather_etta_james.doc
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