SINDACATI,TANTI VI ODIANO.. – A.Padellaro – appello e ..confederali a muro di gomma –

«Ho sentito troppi, inveire contro “i sindacati di merda”. Come è stato possibile che la gloriosa parola sindacato venga pronunciata oggi con tanto livore e disprezzo, confusa con le mille sigle di un sindacato ricattatorio che spadroneggia nei pubblici servizi imponendo a milioni di cittadini disagio e infelicità». Così Antonio Padellaro su Il Fatto Quotidiano, 27 luglio, scrive un accorato articolo “Sindacati, tutti li odiano…”, un vero appello rivolto ai sindacati, in particolare a Landini e Camusso.

Non saranno “tutti” ma certamente, oggi, sono tanti e in crescita chi critica i sindacati. A metà del suo appello leggiamo «…qui non m’interessa entrare nelle dispute contrattuali e do quasi per scontato che conducenti, custodi e piloti abbiano le loro ragioni da fare valere contro manager e funzionari di sovrintendenze e municipalizzate che per inettitudine, malafede o peggio meriterebbero di essere cacciati a calci nel sedere.

Né mi convince la reazione del leader Cisl, Anna Maria Furlan chee accusa di “demagogia” e “polveroni” Renzi perché dopo la scandalo Pompei, lo sciopero Alitalia, una volta tanto ha detto la cosa giusta e cioè: “Dovremo difendere i sindacati da se stessi”. Ma è proprio così. E anche se il premier approfittasse dell’occasione per mettere fieno in cascina nella sua personale guerra contro l’ala dura di Cgil e Fiom, pensare di cavarsela, cara Furlan, con il solito sindacalese del “prendere le distanze da comportamenti che non condividiamo” serve soltanto a lasciare le cose come stanno, anzi a peggiorarle ancora.

Non ci si rende conto che il disfacimento dei servizi di pubblica utilità (compresa la non raccolta rifiuti che espone Roma all’universale ludibrio) sta creando situazioni di ribellismo sempre più incontrollato e il sindacato responsabile, se ancora ne esiste uno, non se ne può lavare le mani dicendo: non ci riguarda. E invece vi riguarderà eccome, cari Landini e Camusso se il sindacato, buono o cattivo che sia, nel clima di esasperazione generale verrà individuato come il nemico pubblico da abbattere.

Anche perché la crisi dell’istituzione sindacale, purtroppo, non si ferma qui. Nel lontano 2008, un bravo giornalista dell’Espresso, Stefano Livadiotti pubblicò con Bompiani un libro dal titolo: L’altra casta, che documentava “privilegi, carriere, misfatti e fatturati da multinazionale” di Cgil, Cisl e Uil…».

Questo appello non ha innescato il dibattito che pur si rende necessario. E non solo perché scritto a fine luglio. La ragione di ciò sta piuttosto nella supponenza e nella refrattarietà dei sindacati a cogliere il vero che sta in certe severe critiche a loro rivolte. Una supponenza che va a braccetto con l’autocertificazione che fanno del “loro stato di salute”. Tutto ciò, non da oggi ma certamente più ora che tempo fa, consente al premier Matteo Renzi di essere il più pronto a cogliere gli umori dell’ondivaga opinione pubblica, specie quando ha sacrosanta ragione,  per utilizzare a fini di mero consolidamento del suo ruolo, di supposto garante dell’unità nazionale, dei cittadini.

In allegato

  • Il testo completo dell’editoriale-appello di Antonio Padellaro  
  • La lettera di risposta di Susanna Camusso
  • La lettera di Marco Bentivogli  Fim Nazionale
  • La lettera di cecilia Brighi a Marco Bentivogli
  • Il commento di Anna Maria Furlan agli scioperi sbagliati_26-7-15

Allegato:
sindacati_tutti_li_odiano_padellaro.doc
la_lettera_di_susanna_camusso.doc
il_sindacato_non_si_salva_se_bentivogli.doc
caro_marco_da_cecilia_brighi.doc
scioperi_sbagliati_ma_furlan_26-6-15.pdf

1 commento
  1. dora marucco
    dora marucco dice:

    Credo che l’indignazione dovrebbe essere generale sia perché è grave che dirigenti sindacali abbiano emolumenti (per giunta cumulabili) di quell’entità; sia perché è troppo comodo aggirare il problema, come fa la segretaria generale, facendo l’offesa per qualche espressione irriguardosa nei suoi confronti; sia e soprattutto perché, assecondando il clima politico attuale, ogni denuncia, ogni voce fuori dal coro merita soltanto di essere annullata. E’ gravissimo.
    Sono disponibile a esprimere la protesta nelle forme che si riterranno più opportune. Non si può accettare.
    Dora Marucco

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