PENSIONAMENTO ANTICIPATO – R.Pizzuti – perché conviene –
Roberto Pizzuti in “Pensionamento anticipato, perché conviene”, pubblicato su sbilanciamoci.info risponde alle riserve del ministro Padoan in merito agli oneri finanziari. “Nel breve termine sono oneri, nel medio e lungo tempo sono vantaggi”. La misura, in discussione nel governo, ridurrebbe l’età media della forza lavoro occupata, e aumenterebbe la produttività del lavoro e la capacità innovativa del nostro sistema produttivo.
Scrive nella parte centrale del suo articolo “La flessibilità e la sua fruizione per anticipare il pensionamento avrebbero diversi effetti positivi sociali ed economici. In primo luogo, si restituirebbe ad una larga fascia di persone prevalentemente sopra ai sessant’anni la possibilità di attuare i loro programmi di vita improvvisamente bloccati dalla legge Fornero, consentendo dunque di lasciare il lavoro a persone che certamente non sono più molto motivate.
Corrispondentemente, si creerebbero posti di lavoro aggiuntivi per i giovani i quali, invece, vivono con grande e comprensibile frustrazione le difficoltà d’iniziare la loro vita lavorativa. Nell’insieme si ridurrebbe l’età media della forza lavoro occupata, con effetti positivi anche sulla produttività (che aumenterebbe) e sul costo del lavoro complessivo (che diminuirebbe).
La disponibilità di lavoratori più giovani, motivati e istruiti avrebbe effetti positivi pure sulla capacità innovativa del nostro sistema produttivo che rappresenta la sua principale carenza. Infine, ma non per importanza, la flessibilità dell’età di pensionamento attenuerebbe alla radice anche il problema degli esodati, una delle più incredibili e penose conseguenze della legge Fornero.” (…)
Pizzuti così conclude il suo argomentato articolo «Per quanto riguarda le politiche sociali e previdenziali, i nostri policy makers, probabilmente senza rendersene conto, stanno anche intaccando la tenuta del patto sociale tra le generazioni i cui effetti potrebbero riflettersi in un peggioramento organico delle condizioni di convivenza sociale e della collaborazione tra le generazioni, a discapito non solo degli equilibri economici ma anche di quelli sociali e civili.
L’impressione è che queste problematiche non siano al centro dell’attenzione degli opinion makers e dei politici, i quali sembrano pensare ad altro rispetto ai problemi della transizione storica aperta dalla “Grande recessione”, senza percepire, come avvertiva Keynes, che “sono di solito schiavi di qualche economista defunto”».
Allegato:
pensionamento_anticipato_perche_conviene_pizzuti.doc
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