PARTECIPARE PER CAMBIARE LA CISL – non solo le riservate sedi – iscritti protagonisti –

La Cisl sta discutendo, nelle sedi idonee e nelle riservate stanze, sul rinnovamento e sulla Assemblea Organizzativa, sul nuovo Regolamento Economico, sul ruolo degli iscritti e sui casi denunciati da Fausto Scandola e sulla conseguente espulsione. Come?  Per approfondire alcuni di questi grandi problemi i 130 sottoscrittori dell'appello "espulsione Scandola è nulla" si ritrovano  alla Cisl l' 8 settembre ore 17, in Via Madama Cristina 52 a Torino. Ringraziamo la Segreteria Cisl To e Canavese che ha concesso la Sala Nocentini assicurando la sua presenza per un proficuo confronto.  Molti dei sottoscrittori non saranno presenti abitando in località lontane da Torrino e dal Piemonte.

Nelle prossime ore aggiorneremo questo testo e inseriremo i testi integrali – quelli che riusciremo ad acquisire – degli odg della Cisl del Veneto, dell'Esecutivo Nazionale Cisl e della Fim-Cisl, dell'Ust Cisl To e Canavese. Con alcuni commenti.

Intanto prende rilievo, con la pubblicazione della nota Inps, il problema del calcolo delle pensioni per i sindacalisti in aspettiva sindacale: di quelle giuste norme si può fare gran abuso e casi eclatanti già sono stati denunciati, anche in casa Cisl. Si può di certo chiedere e ottenere la necessaria trasparenza.

Nelle sedi periferiche per ora, dove la discussione ha seguendo il tadizionale canovaccio di commentare i commenti, arrichiti con scenari di piccoli o grandi "trame" per ostacolare il nuovo corso avviato con Annamaria Furlan, evitando di prendere visione e di diffondere i documenti ufficiali sul caso oggetto di così variegati commenti. Un cattiva abitudine italiana. Così pochi effettivamente conoscono i fatti, cosa abbia effettivamente scritto Fausto Scandola ad Annamaria Furlan nella prima lettera riservata, ben presto classificata dai media e dalle voci di corridoio cislino come un atto di dossieraggio, agganciabile a una presunta cordata di “amici di Bonanni”.

E’ probabile che questo commento tanto diffuso in periferia non emerga all’Esecutivo Nazionale Cisl, per non compromettere un’immagine unitaria e unanime della Cisl all’insegna del “contrastare le generalizzazioni” che per il vero ben pochi – certamente non Fausto Scandola – hanno fatto.

Annamaria Furlan ha rilasciato a Il Fatto Quotidiano, 24 agosto, un’intervista (allegata) che probabilmente è la sintesi di quanto dirà, sul caso, nell’Esecutivo Nazionale del 4 settembre. Leggendo attentamente quell’intervista per un verso quelle parole sono belle e condivise quando ricordano che la Cisl è un’organizzazione che vive grazie a milioni di iscritti che  fanno sindacato come volontariato, a proprie spese; in cui operano migliaia di dirigenti a pieno tempo, che percepiscono compensi medi indicati nel Regolamento economico, ora rivalutati con le tabelle approvate dall’Esecutivo Nazionale del luglio scorso. Sono, invece, parole preoccupanti e non accettabili quando accusano Scandola di aver generalizzato la denuncia: Scandola ha denunciato pochissimi casi per quanto eclatanti. E’ la stessa Annamaria Furlan, nell’intervista citata, a ricordarlo quando dice ”Si sono presi due o tre casi assolutamente fuori regola, peraltro già annullati dal regolamento che questa segreteria confederale ha varato”. Allora, se sono davvero annullati (da quando?), e sono (pensiamo) proprio quelli denunciati da Scandola perché non annullare la sua espulsione?

E’ grave che la Segreteria Confederale diffonda, e faccia diffondere, il  messaggio che sarebbe stata la denuncia di Scandola ad offuscare l’immagine della Cisl e non già i casi assolutamente fuori regola. Ciò è stato finora possibile perchè non si è proceduto a una corretta informazione, inoltrando alle strutture tutte, comprese le Rsu e tramite queste mettere al corrente gli iscritti, il testo della lettera riservata che Fausto Scandola ha inviato a Annamaria Furlan il 13 aprile e i successivi atti per il rinvio al giudizio dei probiviri e i loro pronunciamenti.

Un gran brutto affare, questi testi non si ritrovano in nessun sito Cisl, pertanto li alleghiamo nuovamente a questo articolo.

E’ certamente vero che l’immagine della Cisl viene offuscata gravemente anche quando i casi sono pochi – ma di assoluto rilievo come ricorda la stessa Segretaria Generale Cisl – di cui il quartier generale era probabilmente a conoscenza già prima della denuncia di Fausto Scandola.

Il riverbero dato dai media sarebbe stato di segno ben diverso, positivo per l’immagine della Cisl, se Annamaria Furlan avesse risposto alla lettera inviata (a lei sola!) da Fausto Scandola; inviandola per conoscenza a tutte le strutture della Cisl.

Come discuterà  e come deciderà l’esecutivo nazionale della Cisl?  Prevarrà l’atteggiamento di “salvare il soldato Furlan” dalle manovre di palazzo che vorrebbero rallentare la sua azione di rinnovamento? Le cordate anti Furlan di cui amano a lungo parlare molti dirigenti a pieno tempo della Cisl sono presunte o reali? Se reali perché non coinvolgere gli iscritti per scongiurare questo grave rischio, per mettere uno stop a congressi che non si concluderebbero mai? Perché prevale il “tutti in campana” e conseguente poco approfondimento?

L’Esecutivo Nazionale deciderà – lo auspichiamo vivamente –  di rendere operative da subito alcune norme del nuovo Regolamento, che dovrà essere approvato nella sua interezza dalle strutture categoriali e territoriali, dagli Enti?

E’ forse troppo chiedere che l’Esecutivo Nazionale Cisl indichi la necessità per i Segretari Generali ad ogni livello di mettere subito on line, sui propri siti, la dichiarazione dei  redditi 2014, quadro C, come già fatto dalla Fim-Cisl Nazionale e da pochissimi a livello territoriale, come ad esempio in  Friuli Venezia Giulia?

Il  nuovo Regolamento prevede nuovi minimi e  maggiorazioni che assorbiranno  tante anomalie del passato, tra queste – per quanto comprendiamo –   anche quella di riconoscere nelle tabelle sindacali relative all’aspettativa sindacale retribuita, gran parte dello stipendio accessorio, collegato alla prestazione lavorativa data (e incentivata) nelle strutture pubbliche. Non  convince per nulla!

Infine Sulla magistratura interna  alla quale il nostro Segretario Generale vorrebbe delegare il caso Scandola: può ancora essere quella la sede deputata dopo l’accusa (sottoscritta da 130 soci della Cisl) di aver violato una specifica norma (art.14) dello Statuto?

Il Consiglio Generale della Cisl, non è forse l’organo supremo di legiferazione sindacale tra due congressi?  Lo  si chiami in causa per individuare una soluzione saggiu e ragionevole, anticipando così il pronunciamento della Magistratura ordinaria alla quale si rivolgerà Fausto Scandola, come ha annunciato nel suo messaggio inviato al S.G. Annamaria Furlan e al Presidente del Collegio dei Pobiviri Carlo Biffi (vedi allegato). Ciò sarebbe positivo per tutta la Cisl e per la nostra immagine.

Un iscritto della Cisl di Milano, aderendo al nostro appello per la nullità dell’espulsione di Scandola, ha così scritto “Sono nella Cisl fin dalla costituzione della Libera CGIL (1948) a cui ho aderito per la libertà di parola e di tutti i valori della democrazia. Per tutto questo chiedo che Fausto Scandola venga riammesso nella Cisl.”

E’ un ineludibile richiamo al DNA della Cisl: la libertà di parola, ovvero il senso critico e la libertà di critica. Cose che non hanno avuto la cittadinanza necessaria (purtroppo!) nella Cgil unitaria del post Liberazione. Questo Dna è in mutazione, la Cisl cerca sempre più “sedi appropriate e riservate” per autorizzare le contestazioni o le critiche raccomandando di usare “le parole più appropriate”. Le Rsu rimangono ai margini, e peggio è per gli iscritti ai quali si riserva poco o nulla ad intervalli molto lontani. Non è una bella realtà!  

Gli iscritti che si rivolgono alla Segreteria Generale Cisl hanno diritto ad una risposta, comunque essa sia? Sia quando si rivolgono in formalmente con una lettera o come abbiamo fatto noi ( in 130) con un appello.  Sempre più i vertici delle strutture della Cisl si trincerano nel formalismo, come ad esempio “.non è compito nostro rispondere agli iscritti, hanno diritto di ricevere risposte nelle dovute sedi e strutture categoriali e territoriali”.

Dimenticando che Rsu e iscritti sono sempre più come le  ultime ruote del carro e non motori e ingranaggi primari. Dimenticando che l’informazione è carente e in ritardo pur abbondando le reti informatiche e le e-mail.

Dimenticando che se prevale la dietrologia su ogni atto critico espletato, se la stessa diventa "pane quotidiano" per chi esercita “la professione del sindacalista” tanto più si diffonde – come affermava un grande dirigente della Cisl di anni addietro – la realtà dei tanti “chierici” che prevalgono sui “laici”. I chierici, dopo aver optato per quella loro scelta, accettano un modo di onorare il loro ordine genuflettendosi davanti al loro superiore.

Quel grande dirigente della Cisl indicava anche gli antidoti perché un sindacalista, sia pur di opzioni culturali e politiche assai diverse, non mutuasse – nel dibattito interno – quel comportamento clericale che esclude  il pensiero critico manifestato verso l’istanza di rappresentanza superiore.   

Allegati

  • L’intervista di Annamaria Furlan rilasciata a Il Fatto Quotidiano 24-8-15
  • tutti i testi ufficiali che le strutture Cisl non hanno finora messo in rete con le motivazioni più futili o incredibili, anche quella che gli iscritti farebbero confusione e sarebbero disorientati…
  • lettera aperta di Fausto Scandola dopo l'espulsione 24-8-15
  • lettera aperta a A.Furlan della First di Pisa
  • e-mail di Scandola con annuncio di voler ricorrere alla Magistratura ordinaria
  • Regolamento Economico approvato da Esecutivo Nazionale Cisl  il 9 lugio 2015
  • Il testo dell'appello per la nullità espulsione
  • Elenco dei 130 iscritti che hanno sottoscritto l'appello

I link dei precedenti nostri articoli su questo sito

http://www.sindacalmente.org/content/inviato-lappello-espulsione-nulla-caso-scandola-strutture-campana

http://www.sindacalmente.org/content/quella-cisl-che-tanto-ci-piace-fistel-fvg-redditi-line

http://www.sindacalmente.org/content/appello-nullita-espulsione-scandola-ai-tesserati-cisl

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/24/sindacati-e-stipendi-doro-furlan-cisl-generalizzazioni-che-non-esistono/1980299/

 

 

Allegato:
lettera_di_scandola_al_sg_furlan_13-4-15.pdf
deferimento_ai_probiviri_regionali_11-5-15.pdf
lodo_probiviri_regionali_8-6-15.pdf
ricorso_ai_probiviri_naz_13-7-15.pdf
ordinanza_probiviri_naz_e_espulsione_29-7-15.pdf
le_proposte_in_campo_furlan_29-7-15.pdf
i_perche_della_mia_denuncia_scandola_24-8-15.pdf
lettera_aperta_furlan_first_pisa_14-8-15.pdf
regolamento_economico_2015.pdf
messaggio_di_scandola_su_magistratura_ordinaria.doc
il_testo_sottoscritto_da_130_iscritti.doc
promotori_e_adesioni_27-8-15.doc

2 commenti
  1. fiorella
    fiorella dice:

    Qualcuno dovrebbe avere il coraggio di denunciare anche i “falsi distacchi”sindacali..immagino di non dovervi spiegare di cosa parlo…Fiorella

    Rispondi
  2. Pier Luigi Trivelli
    Pier Luigi Trivelli dice:

    Circa un anno fà l’allora Segretario Generale Bonanni venne sfiduciato e costretto alle dimissioni anticipate, a causa, si è appreso successivamente, di una lettera di un corvo che denunciò la lievitazione esponenziale del suo stipendio. Il corvo è rimasto sconosciuto, ma il caso oltre alle dimissioni di Bonanni diventò un caso giornalistico. La soluzione interna per garantire all’ex Segretario di poter rimanere agganciato alla Cisl, a detta di qualcuno, fu fatta. Ovvero ottenere un incarico pagato all’interno della CISL stessa. La Furlan dovette gestire da subito una patata bollente e pressata dai mass media promise chiarezza sul caso Bonanni. Il chiarimento, doveroso per chi paga una tessera e per chi come me deve dare risposte, perchè in trincea, non è mai avvenuto. La cosa positiva che Bonanni non è andato a rafforzare il numero di quei dirigenti oggetto della lettera di Scandola.
    Il chiarimento sullo stipendio di Bonanni è lo spartiacque fra il vecchio modo di fare sindacato ed il nuovo. La vicenda di questa estate ovviamente rattrista un po’, ma forse, se ci verrà concesso ne potremmo discuetere. Una domanda mi sto ponendo da tempo alla quale credo nemmeno la Furlan possa rispondere: oggi il sindacato CGIL CISL UIL ecc. può ancora definirsi tale e può essere considerato ancora un’associazione di iscritti e pergiunta senza fine di lucro? Per esperienza personale e per quel che capisco ho forti dubbi, nonostante la stragrande maggioranza dei rappresentanti sindacali, come dice Furlan, fa sindacato in modo volontaristico. Pier Luigi Trivelli

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