MARX NON E’ MORTO, GRANDI RITORNI – Donatella Di Cesare intervista su L’Espresso –

Grandi ritorni, Marx non è morto. Realista e utopico. Trenta’nnifa, con il fallimento del socialismo reale, sembrava passato. Nelle sue analisi risuona il fragore della catastrofe, ma rigenerativa. In lui speranza e delusione si alternano. In un tempo gelido, che ha perso miti e memoria, ne rivalutiamo l’utopia.  Fare l’interesse di un proletariato nazionale non è di sinistra. La sinistra è internazionalista o non è. Wlodek Goldkorn, su L’Espresso,  inizia così il colloquio con la filosofa Donatella Di Cesare.

Beffarda ironia della storia (di quelle che Marx avrebbe adorato) a trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, un evento sancito dalla mobilitazione del popolo che a picconate abbat­teva la barriera divisoria tra l'Est socialista e l’Ovest capitalista e che sembrava aver se­gnato la definitiva scomparsa di ogni pen­siero che si richiamava a Karl Marx appun­to. a trent anni insomma da allora, consta­tata la grave crisi del liberalismo e la conse­guente ascesa dei populismi e dei nazionali­smi e di fronte all’epifania del disagio della globalizzazione, in quel che resta dell’Occi­dente si sente nostalgia per il pensiero di Marx. Certo, negli ultimi anni si è parlato, soprattutto grazie a Thomas Piketty. dell’autore del Capitale. Ma, attenzione, il Marx di stringente attualità e di cui parlia­mo qui con la filosofa Donatella Di Cesare, non è l’economista e tantomeno ha la faccia da totem dell'ortodossia. Al contra­rio, è un pensatore politico, sovversivo, ere­tico, apocalittico, profetico e messianico; al contempo realista e utopico. Ed è forse quel­lo l'elemento del pensiero e dell’ idem sentire in grado di riscaldare i cuori e riaccendere le coscienze, in un tempo in cui, in questo gelido inverno epocale, alla sinistra manca­no miti, simboli e perfino memoria. (…) per  continuare aprire l’allegato

 

Allegato:
marx_non_e_morto_di_cesare_goldkorn_esp.pdf

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