L’ARTICOLO DELLA DISCORDIA – T.Ferigo – Art.2 Legge Lavoro in Francia –

Francia: secondo i dati del ministero degli interni, almeno 153.000 persone, (300.000 secondo la CGT) hanno manifestato Giovedì 26 maggio, contro il testo della legge sul lavoro. Settantasette dimostranti sono stati fermati dalla polizia. Nella precedente giornata di mobilitazione, il 19 maggio, i manifestanti erano stati 123.000, (dati ministero), 400.000 per la CGT. A Parigi 18.000 partecipanti al corteo, 100.000 secondo Force Ouvriere: trentacinque persone sono state fermate dopo scontri con la polizia. Incidenti si sono avuti anche in altre città. A Caen, un video apparso sul sito “Normandia”, mostra un manifestante percosso violentemente. La polizia parla di “legittima difesa”.

Il primo ministro Manuel Valls ha, prima alla radio e poi al senato, confermato la sua posizione di assoluta fermezza nella difesa del testo di legge. Nel dichiararsi disponibile per possibili modificazioni o miglioramenti, ha escluso che vi siano cambiamenti riguardanti, il contestato art.2. Una posizione differente da quella di Michel Sapin , ministro delle finanze. Il ministra del lavoro, Myriam El Khoumi, ha anche escluso che si possa arretrare su, “il primato dell’accordo d’impresa sull’accordo di categoria. Sarebbe denaturare la filosofia del nuovo codice del lavoro”.

Se si tiene in conto che il presidente del gruppo socialista all’assemblea nazionale, Bruni Le Roux, aveva la giornata precedente evocato la possibilità di riscrivere l’articolo, si ha un’idea delle contraddizioni nella maggioranza di governo. Una situazione che aveva spinto M. Valls a varare la riforma senza voto nell’assemblea nazionale, utilizzando un articolo della costituzione.

L’articolo 2 della discordia. Che cosa contiene l’art. 2 al centro dei dissensi e aperte contestazioni? E’ la parte della legge che rovescia la gerarchia tra contrattazione di settore e quella d’impresa. Mentre oggi un accordo aziendale non può essere “peggiorativo dell’accordo generale di categoria” salvo eccezioni, il nuovo testo prevede “il primato dell’accordo d’impresa in materia della durata degli orari di lavoro diviene principio di diritto comune”.

Detto altrimenti, la durata del lavoro, (minimo di ore quotidiane, riposi, congedi pagati, etc.), può essere modificato a livello d’impresa.

Questo primato precisa la legge sarà esercitato “sulla fissazione tasso di maggiorazione delle ore straordinarie, da fissarsi nell’accordo d’impresa e non nazionale"

Gli oppositori denunciano una “inversione della gerarchia delle norme“, prendendo ad esempio delle piccole imprese senza rappresentanza sindacale ove il padrone potrà imporre peggioramenti senza opposizione.

Nel partito socialista si confrontano e si scontrano  diverse proposte di cambiamento: da quelle dei cosiddetti “frondisti” che ne propongono l’eliminazione a quelle dei pontieri che vogliono modificazioni che permettano al sindacato nazionale di poter intervenire all’atto dell’accordo aziendale, che conserva comunque il suo primato. La CFDT, che non aderisce ufficialmente alle manifestazioni, è vicina a questa posizione. FO e CGT sono su posizioni frondiste.

Vedi anche allegato con articolo di Alain Touraine, su il FQ, che mette in guardia i lavoratori e i cittadini francesi sulle conseguenza del braccio di ferro in atto tra Governo socialista e Cgt.

Allegato:
braccio_di_ferro_touraine_fq.pdf

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