Il ritorno di Lula

Dopo una vittoria al cardiopalma, a Lula toccherà il compito di unire un Paese profondamente diviso, dovendo peraltro fare i conti con un Parlamento nel quale in nessuno dei due rami il Pt e i sui alleati hanno la maggioranza, dove siedono rappresentanti di oltre venti partiti a riprova della grande frantumazione della rappresentanza. La sua biografia impastata di tenacia e di politica, nel senso alto della mediazione, suggerisce che ne sarà all’altezza.

Per la terza volta Presidente, a 77 anni.

Con un’affluenza al voto molto alta (79,5%), superiore dello 0,7% a quella del primo turno, Lula ha vinto di una incollatura. Ha ottenuto il 50,9% dei consensi, a fronte del 49,1% del rivale. Minimo dunque lo scarto, ma corrispondente a 2,1 milioni di voti. Che non sono pochi.  

Lula ha tenuto un discorso ai suoi sostenitori nell’Avenida paulista a San Paolo. Un discorso di riconciliazione, di rifiuto della divisione del Paese in due, con al centro la questione della povertà estrema che riguarda 33 milioni di brasiliani

Alfonso Botti, su Il Mulino, così inizia il suo commento < Sono tre i dati che emergono dalla vittoria di Lula alle elezioni presidenziali brasiliane del 30 ottobre.

Il primo è che dopo il Messico e l’Argentina, e soprattutto dopo il Cile e la Colombia, anche in Brasile a uscire battute sono state le destre. Ci troviamo dunque di fronte a una tendenza che riguarda l’intero continente latinoamericano.

Il secondo dato concerne la vera sorpresa, che non è stata la vittoria di Lula, ma la tenuta di Bolsonaro.

Il quale – ed è questo il terzo dato – rifiutandosi di accettare subito esplicitamente la sconfitta ha creato una situazione di forte tensione nel Paese, mostrando, d’altro canto, di condividere la concezione del suo principale mentore, Donald Trump, ovvero che la democrazia va bene solo quando si vince. Ma questo si dirà più avanti.

Dal ritorno della democrazia in Brasile, dopo l’oltre ventennio di dittatura militare (1964-1985), non era mai successo che un Presidente in carica non venisse confermato. Così come non era mai accaduto che un Presidente ottenesse un terzo mandato. (…)

per proseguire https://www.rivistailmulino.it/a/brasile-il-ritorno-di-lula?&utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Strada+Maggiore+37+%7C+3+novembre+%5B8801%5D

La vittoria di Lula smuove le acque dei Brics Gian Giacomo Migone – su Il Manifesto – commenta la risicata ma limpida vittoria di Lula con un occhio attento a Joe Biden e a quanto può succedere l’8 novembre con il voto negli Stati Uniti, per poi concludere così il suo articolo che potete leggere in allegato..

< …..Brasile. Lula continuerà a perseguire una politica di unificazione del continente latinoamericano, attrezzandolo per un rapporto più equilibrato con qualsiasi governo insediato alla Casa Bianca.

Lula continuerà a perseguire una politica di unificazione del continente latinoamericano, attrezzandolo per un rapporto più equilibrato con qualsiasi governo insediato alla Casa Bianca. Soprattutto, ed è questa una dimensione a cui l’Europa dovrebbe prestare la massima attenzione, l’elezione del nuovo presidente riqualifica la convergenza dei paesi del c.d. Bric – Brasile, Russia, India, Cina – ispirati ad un multipolarismo in netta controtendenza rispetto alla tensione bipolare alimentata dalla guerra ucraina, subita dall’Europa e perseguita con ostilità connivente sia da Washington che da Mosca.

Né possiamo ignorare i profondi e duraturi legami di Lula con l’Italia e, soprattutto, con la sinistra sindacale italiana. Fin da quando l’ex operaio pianificò e realizzò il sindacato metalmeccanico che precedette la costituzione del Partito del Lavoratori, i primi appoggi gli furono offerti dall’Flm, per iniziativa del suo responsabile dei rapporti internazionali, Alberto Tridente, dirigente della Cisl, con cui instaurò un rapporto duraturo e fraterno.

Oggi Lula troverà a Roma un governo più consono a quello da lui appena sconfitto. Da parte nostra, occorre vigilare affinché non si stabiliscano indebite convergenze tra l’opposizione di Bolsonaro e il governo Meloni, oltre a trarre, ancora una volta, stimolo ed esempio politico dall’opera di governo di Lula, per un’Europa più unita ed indipendente.>

Lula ha il compito di ricostruire la democrazia brasiliana di Camilla Desideri, giornalista di Internazionale https://www.internazionale.it/opinione/camilla-desideri/2022/10/31/brasile-lula-democrazia

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