IL LAVORO SVALUTATO – B.Boni – sindacato&società
Beppe Boni ha trascorso una vita a fare formazione sindacale. Ci ha inviato un interessante saggio sul lavoro svalutato. Inizia così “Guardiamo la televisione, ascoltiamo la radio, leggiamo i giornali: in alcuni giorni, in un modo o nell’altro, tutte le notizie o quasi si riferiscono all’economia. Le ragioni dell’economia ci assalgono, ci angosciano e ci spaventano quando sono, soprattutto, associate, come sempre più spesso avviene negli ultimi mesi, agli andamenti poco brillanti dell’occupazione.
L’incremento della disoccupazione non sembra preoccupare più di tanto le elités economiche e politiche. Un problema secondario, rispetto a temi ritenuti ben più importanti come la rapida messa in ordine dei conti pubblici, la stabilità monetaria e altre cose del genere. Cose certamente rilevanti. Ma non meno rilevanti sono i decrementi occupazionali di questi ultimi tempi, ai fini della stabilità e della coesione sociale. Tuttavia, proprio questo assegnare agli incrementi della disoccupazione un posto di seconda fila, rispetto a questioni più squisitamente economiche e finanziarie, sembrerebbe la spia più evidente di una crescente svalutazione culturale e sociale, oltreché economica, del lavoro e, con maggiore precisione, del lavoro subordinato o dipendente.
Questo processo possiamo conoscerlo, incontrando e contestualizzando alcune parole. In modo particolare, quattro sono le parole che ci possono svelare il cammino che ha percorso e sta percorrendo la svalorizzazione del lavoro. In questo contesto, possiamo trovare la parola ‘ colpa ‘ che, più o meno direttamente, si collega alla parola ‘ povertà ‘, mentre la parola ‘ virtù ‘ si collega, preferibilmente, alla parola ‘ diseguaglianza ‘. Parole dietro le quali c’è stato e c’è un lavorio di università, istituzioni private e pubbliche, organizzazioni economiche, sociali e politiche, giornali e televisioni, ossia un apparato ‘ culturale ‘ potente e sostenuto da ingenti risorse finanziarie”.
Il saggio di Beppe Boni (in allegato) è suddiviso in cinque brevi capitoli:
- Un posto in seconda fila.
- Diseguaglianza e virtù, povertà e colpa.
- La svalorizzazione del lavoro dipendente e subordinato
- Concorrenza fra i mercati del lavoro.
- Il lavoro non è più considerato un ‘ investimento ‘.
- Eccessive diseguaglianze.
Allegato:
il_lavoro_svalutato_boni.doc
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!