IL FUTURO DI MIRAFIORI DIPENDE ANCHE DAL CONTRATTO IN USA -T.Ferigo- 26/9/11

 Entro la fine di Settembre la direzione Chrysler deciderà dove costruire il SUV che rimpiazzerà la Jeep Compass.: a Mirafiori o a Detroit ?. La notizia è comparsa sulla stampa USA.Una decisione che si è ulteriormente complicata dopo l’estensione del contratto Chrysler sino al 19 di Ottobre. Ricordiamo che la scadenza era il 14 Settembre ,con l’incazzatura di Marchionne per la mancata firma ( vedi lettera al Presidente UAW ).

 

La complicazione principale al centro delle trattative c’è l’oocupazione, informa il quotidiano di Detroit. La UAW vuole più modelli fabbricati in USA anche sulla scorta di quanto ottenuto con la GM ( l’ipotesi d’accordo è alla votazione degli iscritti ) e quanto in trattativa con Ford.

L’azienda sembrerebbe orientata a rispondere positivamente alla richiesta del sindacato ma, richiama la rivista Automotive News, Marchionne ha giocato duro con i sindacati italiani, minacciando di chiudere stabilimenti e di trasferire produzioni se il sindacato non accettava le sue richieste ,ed è probabile che faccia la voce grossa con la UAW chiedendole di essere " coerente" con le affermazioni di essere un sindacato moderno ". In altri termini tenere bassi i costi fissi, aumentare il numero di operai con salario dimezzato, nessun aumento di paga orario,premi legati a redditività e obiettivi. I salari in Chrysler sono più bassi rispetto a GM e soprattutto Ford, il numero di addetti con salario dimezzato è il più alto.

E’ quasi certo pertanto che le trattative  toccheranno, oltre ad aumenti per i salari d’ingresso, la formula di profit sharing anche  la localizzazione della produzione dei modelli futuri. Due in particolare interessano l’Italia. In Novembre di un anno fa, come noto,  la FIAT dichiarò l’intenzione di costruire il modello sostitutivo della Compass e la Giulia Sedan Alfa in Italia. Il famoso SUV che è come l’Araba fenice, " tutti dicono si farà ma dove non si sa ". Marchionne giocò duro in Italia, come scrive Automotive  e il SUV divenne anche argomento utilizzato con troppa fe ingiustificata energia dai sindacati del SI. Il sospetto che per diverse ragioni non sarebbe arrivato a Mirafiori non era peregrino ma …. Cota, Bonanni &company avrebbero vigilato . Ora  il piano è in fase di revisione e entrambi i modelli potrebbero essere prodotti in USA. L’Alfa sarebbe esportata in Europa. Questa la decisione da prendere entro fine Settembre.

Nella lettera del 14 Settembre Marchionne con evidente irritazione, e conseguenti commenti non benevoli in USA,ha ricordato a King gli impegni di Chrysler per il futuro :investimenti pari a 4 Miliardi di Dollari, " senza conoscere l’esito delle nostre trattative " che da parte dell’amministratore delegato erano, evidentemente, date per scontate.Un avvertimento ? Una boutade ? Il personaggio è noto per i suoi scatti di nervi scrivono a Detroit. Il risultato è stato che Chrysler viene per ultima e il contratto con GM ( e probabilmente anche con Ford) sono i riferimenti. Per gli analisti, per Wall Street , certo ma anche per la base UAW che non ha un aumento da più di dieci anni , teme per il lavoro ed è particolarmente critica sui salari scontati che violano il principio "salario eguale a lavoro eguale".

Fonti informate, secondo la rivista specializzata , dicono che la Chrysler è decisa a limitare al massimo crescita di costi fissi nel lungo termine. L’azienda vorrebbe una dichiarazione della UAW di accettazione di congelamento dei costi del lavoro e benefits sino al 2019, che vuol dire niente aumenti orari, in busta paga. Chrysler inoltre  non vorrebbe limitazioni nell’assunzione con salari d’ingresso ( la metà del salario contrattuale ) con l’obiettivo di avere il 25% degli occupati a salario ridotto entro la stessa data. Ma come può la UAW accettare condizioni così diverse da quelle patteggiate con GM  e vigenti in Ford ( che può scioperare).

Una tattica di Marchionne per alzare il tiro nella contrattazione ? Prima spavento e poi dò qualche cosa ? Probabile ma rischiosa. Anche per l’immagine dell’azienda. La meno simpatica agli americani delle tre di Detroit.

Dopo aver lanciato 16 modelli nel 2011 la Chrysler vorrebbe il prossimo anno mettere sul mercato vetture di bassa e media cilindrata utilizzando una piattaforma FIAT. La prima sarebbe il modello Dodge da costruirsi nello stabilimento di Belvidere. L’azienda intende aumentare il numero di turni in diversi stabilimenti USA per utilizzare al 100% le capacità produttive. Secondo Marchionne l’utilizzo odierno è intorno all’ 84%. E l’occupazione ? Qualche cosa può arrivare ( soprattutto se viene esteso il salario d’ingresso ) ma se si portano all’estero modelli orgoglio della casa il qual’cosa si riduce di molto.

La UAW ha posto la difesa occupazionale al centro delle trattative con GM e Ford dando in cambio  una maggiore flessibilità del salario legandolo a  profitti, qualità e produttività .Ha ottenendo un bonus dal profit sharing di 5000 $ , ( in Chrysler si parla di 3500) e un leggero aumento per i nuovi assunti.

Per l’ occupazione la bozza d’accordo con GM prevede la creazione di 6400 posti di lavoro in USA, conseguenti ad un investimento di 2,5 Miliardi di Dollari. Occorre tenere conto che una parte non precisata è costituita dal rientro di lavoratori in cassa integrazione ( lay off).

Il sindacato ha sottolineato nella presentazione dell’ipotesi ai quadri locali che inizialmente i nuovi modelli erano destinati agli stabilimenti in Messico. Inoltre la GM intende riaprire lo stabilimento in Tenessee per la fabbricazione di una vettura di media cilindrata.

La Chrysler non pare intenzionata a seguire la GM o meglio vorrebbe , come in GM, legare una parte del salario a obiettivi, ma per il resto,  come ha dichiarato Marchionne la scorsa settimana , non può permettersi lo stesso contratto.

La UAW sembra mirare a raggiungere un accordo con Ford e lasciare la Chrysler per ultima. Se Marchionne non vuole aumentare i costi deve dare alla UAW un impegno serio sull’occupazione scrivono gli analisti. Allora per sapere dove finirà il SUV aspettiamo la conclusione della trattativa. Si accettano scommesse. Io do 5 a 1 che a Mirafiori arriverà un topolino italiano, come sospettato sin dal primo momento. Se perdo tanto meglio ma non esulto . Le concorrenze tra lavoratori non sono mai un bel vedere.Per la precisione , se vinco non è la ripetizione del " noi l’avevamo detto" propria del Manifesto di un tempo. Solo il frutto dell’evidenza.

 

T. Ferigo

 

 

 

 

 

 

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