Flop sanatoria per invisibili
Goffredo Buccini, su Corsera, nell’articolo “Così i lavoratori stranieri restano invisibili” così scrive. Sanatoria fallita nelle campagne immigranti restano invisibili: è una sconfitta per tutti, più che motivo di ironia di una fazione contro l’altra dovrebbe essere ragione di preoccupazione collettiva specie nell’Italia di oggi, attesa da stress test importanti per la macchina della sua pubblica amministrazione dopo la pandemia.
La sanatoria era stata voluta tra la primavera e l’estate 2020, pensata soprattutto per i lavoratori dei campi. I lavoratori stranieri restano invisibili: manca personale negli uffici assunzioni, solo il 5 % per 100 delle domande sono arrivato in fondo. 650.000 è la stima dei lavoratori stranieri irregolari e perciò privi di diritti e di assistenza sanitaria, con la sanatoria ne sono emersi 207.000. (…)
Nato da una logica di compromesso in una coalizione assai contraddittoria sul tema delle migrazioni, e dunque con l’avvertenza di non definirlo per ciò che era (una sanatoria), il provvedimento conteneva limiti troppo stretti ed escludeva categorie assai importanti, come gli edili. Pensato in buona parte per i lavoratori dei campi (e giustificato proprio dalla carenza di braccia causata dal Covid-19) ha finito per rivolgersi soprattutto a colf e badanti. E, anche in questo caso, non ha centrato l’obiettivo (…) I dati sono impietosi. Fa testo un’interrogazione parlamentare del deputato Riccardo Magi del 9 marzo, sulla base della campagna «Ero straniero», secondo cui il numero delle domande finalizzate a sei mesi dalla chiusura dei termini era inferiore all’1% di quelle presentate. Al 31 dicembre 2020, a fronte di 207 mila domande inoltrate dal datore di lavoro per fare emergere un rapporto irregolare o istaurarne uno nuovo con un cittadino straniero, erano stati rilasciati appena 1.480 permessi di soggiorno dalle questure in tutta Italia. Al 16 febbraio, il 5% delle domande era nella fase conclusiva della procedura e il 6% in quella precedente (convocazione in prefettura di datore di lavoro e lavoratore per la firma del contratto): in 40 prefetture le convocazioni non erano nemmeno iniziate. (…)
L’articolo si conclude così (…) “La pubblica amministrazione è in ginocchio e il lavoro agile s’è tradotto in qualcosa di troppo vago per essere funzionale alle istanze del cittadino. Qualsiasi provvedimento del decisore politico sconta una distanza assai importante con la sua concreta attuazione: perché, a fronte di una società sempre più complessa e di palizzate corporative sempre più alte, si è inceppata la macchina che deve calarlo nella realtà, renderle pulsante nel nostro quotidiano. Andare dritti al punto con i sindacati per un patto sul lavoro pubblico è stata una prima buona mossa del premier Draghi e del ministro Brunetta. Ma la strada dell’inferno è lastricata di protocolli sul pubblico impiego: e la campana non suona per la sanatoria della Bellanova, ma per tutti noi.” In allegato il testo
Sul sito dell’Osservatorio Conti Pubblici Italiani (CPI diretto da Carlo Cottarelli) tre autori pubblicano un articolo con molti dati su Emersione del lavoro irregolare in Italia: la sanatoria del decreto Rilancio è stata efficace? di Giampaolo Galli, Giorgio Musso e Francesco Tucci 3 aprile 2021 che si può leggere con un clic su questo link
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