Finestra sul mondo 11
Cuba 1 – Prime concessioni ai manifestanti. E il presidente Díaz-Canel fa mea culpa di di Alberto Flores d’Arcais La Repubblica – Vedi allegato
Cuba 2 – L’intervista a Fausto Bertinotti: “L’Avana adesso ha bisogno di una nuova Rivoluzione” di Matteo Pucciarelli La Repubblica – Vedi allegato
Cuba 3 – Intervista a Staino “Cuba era un sogno ma è diventato un incubo” di Concetto Vecchio su La Repubblica. Tra ricordi di gioventù e violenze attuali del potere. La rivoluzione di Castro e del Che sprigionava libertà, fantasia: al tempo la vedevamo con gli occhiali rosa – E sulla repressione del regime troppi silenzi a sinistra – Vedi allegato
Cuba 4 – El Pais – La protesta di Domenica 11 Luglio – L’Avana si è svegliata questo lunedì, 12 luglio, con un importante dispositivo di sicurezza – migliaia di agenti di polizia schierati nei quartieri più conflittuali, negozi di valuta chiusi, restrizioni di accesso e strade transennate.. Vedi allegato
Cuba 5 – Ingiustizia e fame …di Ofelia Acevedo De Paya La Stampa 17-7-21 – La gente di Cuba è stanca, affamata di alimenti e di libertà. A spingerla sono la volontà di giustizia e la mancanza dei beni più elementari. Tutto il popolo sta scendendo in piazza, spontaneamente, e il regime lo reprime con forza inaudita. Quello che stanno facendo le forze governative va oltre l’immaginazione, anche perché hanno bloccato l’accesso ad Internet proprio per impedire non solo la comunicazione tra i cubani, ma soprattutto la trasmissione al resto del mondo delle loro azioni. vedi allegato
In Perù la storia si ripete… di Roberto Livi su Il Manifesto v.allegato – Ma dopo più di sei settimane (!!!) dal voto la vittoria del candidato di sinistra è stata confermata dalle autorità elettorali – Pedro Castillo è il nuovo presidente del Perù vedi link http://La vittoria del candidato di sinistra è stata confermata dalle autorità elettorali
Il Califfo del terrore riparte dall’Africa di Maurizio Molinari A poco più di quattro anni dalla caduta di Raqqa, in Siria, il sanguinario Stato Islamico (Isis) ha trovato una nuova base territoriale nella regione del Borno, nel nord-est della Nigeria. v. allegato
MEDIO ORIENTE 1 – Siccità -In piazza perché manca l’acqua la rivolta che scuote l’Iran – Crisi climatica, fiumi deviati, risorse idriche ridotte, corruzione: il Sud-Ovest del Paese si ribella agli ayatollah. E nelle strade ci sono già le prime vittime. di Gabriella Colarusso SIRIA – SIRIA – Scarseggia l’acqua per un milione di persone – su Domani v.allegato
MEDIO ORIENTE 2 – Nel paese dei Cedri, nel vicino Libano. Che succede? Notizie con questo link https://www.laportadivetro.org/il-dramma-del-libano-meraviglioso-paese-dei-cedri/
Afghanistan – Anche la Francia abbandona gli afgani nelle mani dei taliban Pierre Haski, France Inter, Francia – Il comunicato pubblicato il 13 luglio dall’ambasciata di Francia a Kabul non contiene ambiguità su come andranno le cose. Il 17 luglio partirà un aereo, solo uno, per trasferire la comunità francese dall’Afghanistan. Il motivo, precisa il messaggio, è “l’evoluzione della situazione di sicurezza nel paese, tenuto conto delle prospettive a breve termine”. Sarebbe bello credere che il comunicato sia rivolto anche agli ultimi interpreti afgani dell’esercito francese, su cui incombe una minaccia. https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2021/07/14/afghanistan-francia-taliban
Il peculiare caso dei sindacati baschi – Angela Maria Salis su Il Manifesto intervista il professor Jon Las Heras e racconta il ruolo dei due sindacati nazionalisti baschi ELA e LAB che sfidano l’egemonia neoliberista e hanno qualcosa da insegnare anche a noi… vedi allegato
Perché i lavoratori brasiliani amano Lula https://portside.org/2021-07-12/why-brazilian-workers-love-lula v.allegato
Ho avuto occasione di incontri con sindacalisti baschi della ELA nella mia attività nella Fism.Era più di quindici anni fa e la situazione potrebbe essere cambiata. Sinistra sindacalismo militante e anche conflittuale ma anche fortemente nazionalista. Il nazionalismo è considerato non solo compatibile ma parte di ogni azione sociale,anche quella sindacale. Questo mi suscitava qualche perplessità. Nei paesi baschi sono presenti anche i sindacati spagnoli, minoranza per numero di iscritti prevalente immigrati da altre regioni della penisola iberica. Pochissimi rapporti con i sindacati baschi, anzi. Alcuni piccoli episodi rafforzarono il mio criticismo. Uno in particolare. Dimostrando autonomia e iniziativa CCOO e UGT proclamarono uno sciopero generale. Al governo era Zapatero,socialista. I baschi decidettero di non farlo nella data dichiarata ma il giorno dopo..Mi viene in mente una frase di un grande dirigente anarco-sindacalista “sono internazionalista e amo la terra in cui sono nato non la nazione”.