Finestra sul mondo 10

Il secondo turno delle elezioni regionali in Francia. Marco Tarchi, su Domani, commenta l’alta astensioni di astenuti e scontenti, due francesi su tre. Il ritorno dei vecchi partiti che non sono morti (…)  per più informazione aprire l’allegato.

Ex- Jugoslavia. Trent’anni dopo i Balcani come Medio Oriente europeo – Molti sono i nodi ancora irrisolti, tra i quali spiccano la stagnazione politica e civile in Bosnia ed Erzegovina e l’impossibile dialogo tra Belgrado e i vertici politici del Kosov. Egidio Ivetic, su Il Mulino, scrive. Sono passati trent’anni da quel 25 giugno 1991 che ha cambiato la vita ai cittadini della Jugoslavia. Chi si ricorda la Jugoslavia? Uno Stato federale e neutrale composto da sei repubbliche e sei nazioni più altre minoranze, da quattro lingue ufficiali più altre sei-sette minoritarie, da due alfabeti. Uno Stato uscito nel 1990 dal regime comunista con le elezioni democratiche e con l’inevitabile affermazione dei partiti nazionali in ogni Repubblica. Si sapeva che la democrazia avrebbe fatto affiorare le scelte politiche nazionali. Il 25 giugno del 1991 ci furono le proclamazioni d’indipendenza da parte della Slovenia e della Croazia, le repubbliche economicamente più forti e storicamente diverse rispetto al resto della Jugoslavia. Un atto oggi ricordato come liberazione e realizzazione della statualità tanto agognata. Lo strappo sloveno e croato innescò il processo di dissoluzione della Jugoslavia. (…)  per continuare https://www.rivistailmulino.it/news/newsitem/index/Item/News:NEWS_ITEM:5724?&utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Strada+Maggiore+37+%7C+I+Balcani+e+l%27Europa%2C+30+anni+dopo+%5B7943%5D

In allegato anche Il ritorno dell’orrore di Franco Astengo

Iran – L’elezione del nuovo Presidente dell’Iran l’intransigente Ebrahim Raisi. Due articoli a commenti tratti dal sito jauncole.  L’ex capo della magistratura iraniana ha vinto le elezioni presidenziali con oltre il 60 per cento dei voti con una bassa partecipazione di votanti, certamente collegabile al fatto che l’establishment clericale aveva pesantemente controllato i contendenti presidenziali, escludendo centristi e pragmatici dalla corsa (…) per più informazione attivare questi link https://www.juancole.com/2021/06/executions-president-accountability.html https://www.juancole.com/2021/06/executions-president-accountability.html

Il dramma dei palestinesi – I palestinesi hanno bisogno di un loro Stato ma l’Autorità Palestinese (AP) è ben lontana dal rappresentarli unitariamente e democraticamente. L’attivista palestinese e candidato politico Nizar Banat, 44 anni, è stato ucciso nelle prime ore di giovedì mattina, 24 Giugno. Ma non sono stati i soldati israeliani a ucciderlo. Banat era un critico dell’Autorità Palestinese, o PA, condannando la sua corruzione e la sua politica centrale di “coordinamento della sicurezza” con Israele. Nel file allegato potete leggere due commenti a questo tragico fatto: quello pubblicato su Middle East Monitor, già segnalato sulla Chat di Toni notizie, e i due articoli di Michele Giorgio su Il Manifesto. Vedi anche i due allegati sulla speranza di riaprire il dialogo tra israeliani e palestinesi: il primo, l’intervista a  Mansour Abbas, leader del partito islamico Ra’am, per la prima volta nel governo israeliano; il secondo, l’intervista alla ministra degli esteri spagnola Gonzales Laya.   

Laggiù nel Tigray per noi non così lontano. L’Etiopia ha dichiarato, pochi giorni fa, unilateralmente la fine delle ostilità contro il Tigray, che sono state feroci come denunciato da più fonti, e recentemente ancora dai Medici senza frontiere, mentre i guerriglieri del Tigray, che si erano rifugiati sulle montagne, ritornano e occupano la capitale Maccallè. Per più informazione aprire i due allegati.

Laggiù nel lontano Afganistan cosa succede? Dopo la lunga guerra di vent’anni e il ritiro degli Usa e dei soldati italiani. Mentre i taliban fanno avanzare le loro pedine, il presidente afgano Ashraf Ghani è atteso il 25 giugno a Washington per incontrare Biden e i responsabili del Pentagono. Al centro dell’incontro ci sarà la fase successiva al ritiro completo del contingente statunitense, previsto tra meno di due settimane. Un “dopo” che dalla prospettiva di Kabul appare sempre più inquietante, in mancanza di qualsiasi accordo politico tra gli afgani. (…)  per più informazione attivare questo link https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2021/06/24/afghanistan-taliban-offensiva

Per più informazione aprire i link e gli allegati

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