Esportare la democrazia

Esportare la democrazia – E’ possibile? Con la guerra e le bombe? O come? Il clima, la pandemia, la gara con le autocrazie e adesso l’incidente talebano. È ancora capace la democrazia di affrontare tutto questo? E noi ne siamo all’altezza? Le decisioni e  il consenso, l’informazione, i giovani e i vecchi in tempi di emergenze globali. Un’indagine di Adriano Sofri raccontata in tre pagine de Il Foglio del 23 Agosto.

La vignetta di Makkox su Il Foglio

  • Quando nominiamo la democrazia, ci riferiamo a uno stile di vita, a un’istruzione universale, e a una dose decente di libertà. Ne parliamo con impegno solo quando ci sembra che bisogni preoccuparsene
  • Si giurò che gli stati europei divenuti democratici non si sarebbero fatti più la guerra tra loro. Si tirò avanti così, la competizione era delegata all’economia. A cambiare la scena arrivò la Cina
  • La concorrenza delle autocrazie. La crisi del clima e poi la pandemia che è intervenuta a raddoppiarla il vantaggio dell’auto calate sull’effimero governante di una democrazia e sulle ue inerzia specie sui campi di battaglia
  • La politica democratica vive del consenso alle brevi scadenze elettorali, e vivacchia del consenso misurato “in tempo reale”, dai sondaggi e dai cinguettìi. I politici democratici vendono il loro regno per un minuto: sono i meno indicati a ragionare alla stregua della fine del mondo
  • Alla vigilia della pandemia, nel 2019, era esplosa in Italia una discussione sulle élite mossa dal discredito delle competenze di cui i social media erano lo strumento, e dall’impudenza demagogica dell’uno vale uno. Il Covid-19 ha soffiato come una bufera su questo paesaggio
  • Il ritorno, precario, delle competenze e Il fanatismo antiscientifico di Ungheria e Polonia e la corrispondenza con l’atteggiamento nei confronti delle  migrazioni. La rinuncia a sostenere le democrazie dove provano ad affiorare. L’ attaccapanni delle elezioni. Le pestilenze, la guerra e la sospensione del diritto ordinario.
  • Con la pandemia ci sono state tre tappe: l’epifania degli esperti, la rimonta affannata dei politici e dei giornalisti, l’assalto al palco da parte del pubblico in sala, antipolitico e antiscientifico insieme. Un punto di forza delle democrazie è nel libero flusso delle informazioni. Il rovescio è nel libero flusso delle disinformazioni
  • La persecuzione jihadista di medici e infermieri impegnati nella vaccinazione dei bambini contro la poliomielite. Pakistan e Afghanistan sono gli stati in cui la polio non è stata debellata, e anzi si è aggravata per effetto della persecuzione, che ha a più riprese costretto a interrompere la campagna e a perderne gli effetti

In allegato l’articolo di Adriano Sofri pubblicato su Il Foglio del 23 Agosto 2021

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