“E’ tutto regolare…”

Sul sito www.il9marzo.it nell’articolo È tutto regolare”. Ma è anche giusto? in riferimento all’aspettativa retribuita del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, concessa all’assunzione senza neppure il perido di prova, e nei commenti che seguono, compresa la pubblicazione dell’accordo sindacale che definisce le aspettative sindacali retribuite, si approndiscono alcuni apsetti di rilevante importanza. Di seguito il testo.

Nella polemica sulla posizione dell’attuale segretario generale della Cisl, il cui reddito è in parte alimentato dall’Anas in cambio di niente, la posizione espressa dalla confederazione è: siccome non ci sono illeciti, non c’è il problema.

Che non risultino illeciti lo abbiamo sempre detto anche noi, lo ha detto esplicitamente il signor Giovanni Graziani intervistato sul punto per la trasmissione di Report del 14 dicembre 2020 (e infatti chi lo cita impropriamente per danni non fa alcun riferimento a questo aspetto) e lo ha confermato il conduttore Sigfrido Ranucci nella trasmissione di lunedì scorso. Ma questo vuol dire che non c’è il problema giuridico e sindacale?

Evidentemente non è così: non è così quando una legge può essere rispettata permettendo delle situazioni ingiustificate, come un’assunzione fatta esclusivamente allo scopo di usufruire di un privilegio previsto ad altro scopo (usiamo la parola “privilegio” in senso tecnico, cioè una regola che non vale per tutti ma solo per qualcuno che si trova in una situazione particolare; la maggior parte dei diritti sindacali previsti dallo statuto dei lavoratori al titolo III, in quanto norme di sostegno ai soli sindacati rappresentativi, sono tecnicamente dei privilegi: mentre quelli del titolo II sono diritti fondamentali perché valgono per tutti i sindacati, anche per quelli che avessero solo tre iscritti).

Il problema è analogo, da questo punto di vista, a quello che pose Nadia Toffa sulla legge 564/1996 facendo un ottimo lavoro sulla normativa che regola il godimento delle aspettative sindacali non retribuite (caso diverso da quello Anas/Sbarra, ma espressione di una filosofia non troppo diversa) portando ad esempio alcune incongruenze sfruttate da alcuni sindacati rappresentativi per aumentare le pensioni dei propri dirigenti (caso diverso da quello di Bonanni, la cui pensione non è stata “gonfiata” con qualche trucco ma è cresciuta perché tutta la segreteria nel 2006 aveva deliberato di aumentarsi lo stipendio, con connessi effetti pensionistici per lui come per gli altri colleghi di segreteria; compresa la signora Furlan Anna Maria). Quel ciclo di servizi per le Iene si concluse con un’intervista a Tiziano Treu, autore della legge ed all’epoca commissario dell’Inps, il quale, a differenza degli ultimi due segretari generali della Cisl, accettò di rispondere alle domande scomode sull’argomento e, pur difendendo il proprio lavoro, riconobbe che la sua legge aveva mostrato alcuni difetti e malfunzionamenti. Senza accusare nessuno a sproposito di diffamazione e senza minacciare a vuoto iniziative giudiziarie.

Qui potete rivedere l’ottimo servizio di Nadia Toffa con quell’intervista a Treu.

Anche oggi di questo si dovrebbe parlare: se una legge permette che sia lecito farsi assumere da un ente pubblico (quale che sia la forma societaria attualmente adottata) allo scopo di non lavorare per quell’ente e fare altro (fosse anche la nobile attività di sindacalista), quella legge va corretta perché permette una cosa sbagliata. Ed è sbagliato, anche se lecito, che un dirigente sindacale abbia usato di questo difetto di previsione nella legge.

Così almeno la pensiamo noi, che ci ricordiamo di quando il sindacato si occupava che le leggi tutelassero chi lavora e non chi ha già un lavoro e vuole averne anche un altro, del quale non ha bisogno. Forse, togliendolo a chi ne avrebbe avuto bisogno più di lui.

admin 19 maggio 2021 8 Commenti

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