Cavalcati e scavalcati
Care simpatizzante e cari simpatizzanti di Sindacalmente, da ieri il sito il9marzo.it non è raggiungibile a causa di un incendio scoppiato a Strasburgo nel datacenter che ospita il server del blog (vedi link più avanti) . Non siamo in grado di dire quanto il disservizio durerà, né se l’archivio del blog potrà essere recuperato, in tutto o in parte. L’incidente avviene in coincidenza con l’arrivo di una citazione per danni firmato da Sbarra, Furlan e Ragazzini, e contribuisce a rendere difficoltosa la raccolta del materiale necessario alla difesa, oltre ad impedirci, per il momento, di raccontare le fasi di questa nuova battaglia che ci troviamo ad affrontare.
Per ora non siamo in grado di dire come ci organizzeremo. Ma troveremo la soluzione, e contiamo sulla vostra solidarietà per la battaglia politica in difesa della libertà di pensiero e di critica. https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/03/10/a-strasburgo-mega-incendio-in-unazienda-informatica_0ed7a267-ffd1-4d2d-b816-6e82668ff2d9.html
Invio alla vostra redazione l’articolo “Cavalcati e scavalcati” che volevamo postare sul nostro sito ora bloccato, un primo commento al patto siglato da Draghi con le tre Confederazione sulla Pubblica Amministrazione. Grazie e a presto Giovanni Graziani per il9marzo.it
Cavalcati e scavalcati
Sui giornali di oggi, 11 marzo, si parla molto di sindacati. Troneggia il ritorno della concertazione nella forma di un patto per il lavoro pubblico fra governo e confederazioni, ma si parla anche di vaccini nelle aziende della Lombardia con un accordo fra la Regione Lombardia e la Confindustria, senza i sindacati. Cavalcati da Draghi e Brunetta, scavalcati da Fontana.
Poi c’è il Manifesto che parla anche del presidio alla Textprint di Prato, e di arresti e perquisizioni fra i facchini della Tnt a Piacenza; ma si sa che la stampa mainstream non si occupa volentieri se non di sindacati confederali attraverso le note degli uffici stampa; e si sa che parlare dei conflitti di lavoro è troppo “stile anni Settanta” per il bon ton che regola l’informazione ufficiale sul lavoro.
Ma veniamo alla notizia di cui si parla di più, e cioè Draghi e Brunetta che firmano con Landini, Sbarra e Bombardieri un patto per il lavoro pubblico, raccontato come il ritorno alla concertazione
Chi ha l’età per ricordarsi i momenti forti di quella stagione (fra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta del secolo scorso, culminando nel patto Ciampi-Giugni del luglio 1993) forse non avrà dimenticato che all’epoca i sindacati andavano a confrontarsi con il governo e con le imprese sulla base di piattaforme elaborate unitariamente, talora discusse con la base; e che la sottoscrizione non era mai troppo rapida, perché c’erano da tenere assieme esigenze molto diverse.
Né mancarono momenti drammatici, come nel 1984, quando il veto del Pci all’accordo sulla scala mobile spacca la Cgil e, di conseguenza, seppellisce la federazione unitaria Cgil-Cisl-Uil; o come il 31 luglio 1992, quando Giuliano Amato, presidente del consiglio, estorce a Trentin la firma della Cgil senza averne il mandato con la minaccia che altrimenti si sarebbe reso responsabile della bancarotta del paese (cosa che, peraltro, era vera; Trentin responsabilmente firmò, ma non si riprese mai più da quell’episodio che contribuì alla depressione che racconta nei suoi diari).
Questa volta niente tragedie, solo cori festosi per l’accordo Draghi-Landini: il governo consensuale in Parlamento ora ha il consenso delle grandi organizzazioni, che vengono di nuovo invitate nel salotto buono – nella storica sala verde dei tempi di Ciampi – senza aver mai dovuto fare la fatica democratica di elaborare una piattaforma condivisa e cercare di ottenere i risultati perseguiti.
Viva la collaborazione. Forse l’unico problema è che, in questo modo, nelle trattative per il contratto nazionale che ora si aprono il consenso dei sindacati per il governo sarà stato acquisito a priori, e quindi la forza negoziale sarà zero. Cavalcati dal governo a livello confederale nelle dichiarazioni di principio, i sindacati di categoria vengono scavalcati al momento di prendere le decisioni concrete, e che incidono direttamente nella concretezza delle relazioni di lavoro, dall’accordo al livello superiore.
Ma anche questo, forse, è un ragionamento in stile anni Settanta. Giovanni Graziani
Per più informazione aprire questi link e allegati:
Dal Patto, una nuova stagione per il lavoro pubblico https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2021/03/10/news/dal_patto_una_nuova_stagione_per_il_lavoro_pubblico-897459/
Sbarra: “Una spinta alla ripartenza del Paese nel segno di una nuova concertazione” https://www.cisl.it/primo-piano/18922-siglato-il-patto-per-l-innovazione-del-lavoro-pubblico-e-la-coesione-sociale-sbarra-una-spinta-alla-ripartenza-del-paese-nel-segno-di-una-nuova-concertazione.html
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