ADDIO A PIERGIORGIO TIBONI: sindacalista della Milano operaia -Fim, Radio Popolare, Azimut, Cub-

Piergiorgio Tiboni se n’è andato sabato 18 marzo. Aveva 78 anni. E’ stato un protagonista di primissimo piano della grande stagione unitaria dei Consigli di Fabbrica milanesi. In quel periodo fu tra i fondatori di Radio Popolare per diffondere notizie e cultura “controcorrente”. Nei difficili anni ’80 fondò la rivista bimensile Azimut per una cultura alternativa al pensiero unico. E’ stato un sindacalista costantemente a contatto con chi rappresentava, insisteva perché la delega a decidere rimanesse nelle mani dei Consigli di Fabbrica. Rimarrà una figura storica del sindacalismo operaio: prima alla guida della Fim di Milano durante gli anni '70-'80, poi co-fondatore della CUB dopo il commissariamento della Fim milanese da parte della Fim Nazionale.

Tiboni non concepiva la “trattativa e l’accordo in peius”, il firmare intese che presupponessero la rinuncia a tutele e diritti conquistati con lotte e accordi precedenti. Per principio? Per le tante discussioni (e anche divergenze) che ho avuto con lui, penso ancora che non fosse per principio. Piuttosto per diffidenza “allo scambio” con controparti che troppe volte non mantengono gli impegni, in particolare quando l’obiettivo futuribile dell’occupazione (secondo tempo) giustificherebbe l’accordo in peius (primo tempo). Le esperienze sono a nostro deficit.

Nella difficile vicenda dell’accordo Alfa-Lancia del 1987 maturò la drammatica rottura tra la Fim Milanese e la Fim Nazionale, che nell'agosto '87 prima ottenne – dai probiviri nazionali – la sospensione per 8 mesi di Tiboni e dopo il suo ritorno procedette al commissariamento con decadimento degli organismi statutari della Fim di Milano. Così Tiboni e tanti fimmini lasciarono  la Fim e fondano, nel 1991, prima la Flmu  e poi la Cub .

Di cosa fu accusato Piergiorgio Tiboni? Di compromettere l’immagine dell’organizzazione, l’onorabilità dei dirigenti, una sorta di “lesa maestà” che, ieri come oggi nel sindacato e nei partiti, vale per organizzazioni antiche come per quelle recenti..

Lo ricordo come un valente contrattualista, un tenace negoziatore, un trascinatore irruente e caparbio, e più ancora un motivatore per quei delegati che iniziavano ad essere disorientati per certe scelte sindacali; una roccia d'uomo che non ha lesinato le forze nello spendersi per gli altri. Un sindacalista controcorrente assai più sicuro con la sua tradizione e le esperienze di base piuttosto che con il sindacato dell’immagine e delle belle parole, comunque pronto ad osare nuove ripartenze.

Nel deferimento di Piergiorgio Tiboni nel 1987, c’è una storia che si ripete. Fu posto sotto accusa per un manifesto pungente e ironico (l'immagine di Romiti con cartello Io voto sì), fatto da operai dell'Alfa, e per una mozione votata (con soli 4 astenuti) all’Assemblea organizzativa Fim dell’Alfa Romeo.

Abbiamo recuperato la prima parte del dossier che pubblicammo su Azimut del quale fui collaboratore (Anno VI  n. 30  luglio/Agosto 1987).

Alleghiamo inoltre:

  • le pag. 245-247 del secondo libro di Giovanni Burzio, classe 1929, già Segretario Generale Cisl della Ust di Savona, che nel raccontare la sua storia sindacale e politica ha ben presente la gravità di quanto avvenne nel 1987 a Milano "contro" Giorgio Tiboni e quel "tipo" di sindacato.
  • il ricordo di Tiboni di Francesco Lauria del Centro Studi Cisl di Firenze
  • il saluto e grazie di tutto di Marcello_CUB
  • le notizie sui media milanesi e web

Ricordarlo così serve a non dimenticare un uomo che ha amato il suo sindacato, i valori dell'uguaglianza e della solidarietà, spendendosi fino all'ultimo, anche con le critiche.

E a noi per riflettere sul passato e sui giorni presenti.

Adriano Serafino

La cerimonia si svolgerà Mercoledì 22 Marzo ore 14.45 Parrocchia San Gerolamo Emiliani – Via Don Giovanni Calabria, 36 – Milano. – Al cimitero di Milano Lambrate si terrà un  saluto.  Link mappa google Parrocchia San Gerolamo:

Allegati

  • ll caso Tiboni  Azimut n.30 luglio-agosto 1987
  • Addio a Piergiorgio Tiboni_Pucciarelli_Repubblica_milano
  • E' scomparso Piergiorgio Tiboni_Contropiano
  • Tiboni figura storica del sindacato operaio_Scarinzi_Corriere_milano
  • Giovanni Burzio: pag 245-247 di "Savona, l'identità perduta"
  • Piergiorgio Tiboni, un ricordo di Francesco Lauria – Centro Studi Cisl
  • Ciao Giorgio grazie di tutto_Marcelo_CUB
  • Giorgio ci lascia un'impegnativa ededità_CUB
  • Il messaggio di Giovanni Avonto
  • La notizia su Conquiste del Lavoro_21-3-17
  • La coscienza operaia di Giorgio Tiboni_Serafino_Il Manifesto 24-3-17
  • Ciao Tiboni di Angelo Pedrini

 

Allegato:
il_casotiboni-87_azimut_n_30.doc
addio_a_piergiorgio_tiboni_repubblica_milano.doc
e_scomparso_piergiorgio_tiboni_contropiano.doc
tiboni_corriere_scarinzi_cronaca.doc
tiboni_burzio_pag_245-247.pdf
piergiorgio_tiboni_un_ricordo_lauria.doc
ciao_giorgio_grazie_marcello_cub.doc
giorgio_ci_lascia_una_impegnativa_eredita_cub.doc
il_messaggio_di_giovanni_avonto.doc
la_notizia_su_conquiste_del_lavoro_21-3-17.doc
la_coscienza_operaia_di_giorgio_tiboni_serafino_manifesto.doc
ciao_tiboni_pedrini.doc

1 commento
  1. Rodolfo Vialba
    Rodolfo Vialba dice:

    Ho conosciuto Piergiorgio nel lontano 1967 quando da Brescia è arrivato alla FIM di Milano, il cui Segretario Generale era Pierre Carniti. Essendo lui operatore della Zona Giambellino prima e Sempione poi di MIlano ed io componente del Consiglio di Fabbrica per la FIM della Salmoiraghi, divenuta poi Aeritalia, ci siamo frequentati per diversi anni fino a quando nel 1971 ho lasciato l’azienda per l’attività sindacale alla CISL di Milano. Indirettamente ho vissuto le vicende interne alla FIM di Milano per la quali è stato commissariato, ne è uscito ed ha fondato la CUB (Confederazione Unitaria di Base) divenendo coordinatore nazionale. Qualcuno ha scritto che è stato un sindacalista anomalo, sempre controcorrente, sempre in lotta per la difesa dei più deboli. In questo c’è sicuramente del vero e mi auguro che, pur nel controverso giudizio politico su di lui, questo gli sia riconosciuto come titolo di merito e ragione di vita.
    Rodolfo Vialba

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