L’ASSASSINIO DI VITTORIO BACHELET – l’acme della strategia BR – le parole di Sandro Pertini –
Sono trascorsi 40 anni dai più sanguinosi assassini di poliziotti e di magistrati delle Brigate Rosse, dall’anno più pericoloso per la democrazia. Allora il Presidente Sandro Pertini stigmatizzò il significato dell’assassinio di Vittorio Bachelet, con queste parole «Questo di oggi è il più grave delitto che sia stato consumato in Italia – disse aprendo la riunione straordinaria tenuta il pomeriggio del 12 febbraio 1980 -,perché il delitto Moro aveva un carattere politico, mentre quello di oggi è diretto contro le istituzioni; perché si è voluto colpire il vertice della magistratura, il vertice del pilastro fondamentale della democrazia». (…)
In quel giorno drammatico dell’acme della strategia terrorista “all’attacco al cuore dello stato”, risuonarono, tra lo stupore di molti, le parole di Giovanni Bachelet al funerale di suo papà Vittorio «Preghiamo anche per quelli che hanno colpito il mio papà…». Mentre molti invocavano la pena di morte, quella preghiera esprimeva il culmine del pensiero del cattolicesimo democratico; quelle parole produssero una scossa di commozione, di energia, anche di fiducia su ragazzini, adolescenti cresciuti durante gli anni di piombo, che fino a quel momento non avevano ben capito quel che stava accadendo.(..) vedi allegati e link
- Il video ritratto di Vittorio Bachelet
- Perché questo fu il delitto terroristico più grave
- Con la preghiera di suo figlio la nostra generazione scoprì la vita pubblica
- Il figlio: «I killer ora liberi? A papà andrebbe bene. Pregammo per loro»
- Rosy Bindi: «Dietro il delitto Bachelet poteri occulti che volevano fermare il cambiamento»