La Cisl da qualche anno è sostanzialmente disimpegnata dallo studio, dal coinvolgimento con proprie proposte per la crescita del paese ed occupazionale salvaguardando ambiente e territorio. Per la Cisl la priorità è posti di lavoro utili o meno, da “prendere e scappare" come si diceva un tempo per “ i soldi” dei contratti. La Cisl parla contro le spese improduttive, contro l’inefficienza ma nel caso della Nuova Linea Torino Lione chiude gli occhi su quel progetto lacunoso, sovradimensionato, contraddittorio e dispendioso. La Cisl partecipa a seminari e poi con decisioni degli organismi statutari si consocia alle scelte degli EE.LL e del Governo. Sempre più prende posizione senza decidere insieme a chi vive direttamente questo o quel problema. Raffaele Bonanni sembra inseguire un modello di sindacato "law & order" che cambierebbe il ruolo e la storia del sindacato confederale in nome di "riformismo, responsabilità" in conio sacconiano e tremontiano. E’ un modello di sindacato che afferma di voler rispettare lo Statuto dell’organizzazione ma nel contempo disattende alle esigenze e richieste dei cittadini e dei lavoratori. Se fosse ancora in vita Alexis de Toqueville. che molto approfondì il concetto di maggioranza e di partecipazione fino a mettere in guardia dai rischi che corre la democrazia reale quando s’instaura la modalità decisionale della “dittatura della maggioranza”, molto avrebbe da dire su come sono state e sono assunte le decisioni per la Nuova Linea Torino Lione (NLTL).
Oggi la Cisl – si ascolti l’intervento di Raffaele Bonanni sul sito di Conquiste del lavoro – valuta con un malcelato disprezzo le contestazioni e le mobilitazioni alle quali l’organizzazione non aderisce, per buoni motivi o meno, considerandoli “casini”, come il Segretario generale della Cisl ha preso il vezzo di definirli.
Ma in alcuni casi eccede: i protagonisti di questi “casini” se si spingono oltre i confini della legalità vengono etichettati ed apostrofati come “fascisti”. E’ nuovamente successo. Ora per la sassaiola notturna di un’ala del movimento No tav per impedire la recinzione del cantiere a Chiomonte per l’avvio dei lavori di scavo del tunnel geognostico lungo 7 Km.
La Cisl non aveva speso una parola sulla grande manifestazione di Sabato 21 che ha visto sfilare 10.000 manifestanti e oltre 30 trattori della Coldiretti, da Rivalta a Rivoli. Probabilmente non ha neppure approfondito i problemi che sono stati sollevati, sia sugli equilibri ambientali della Collina Morenica, sia sui gravi danni per le aree agricole antistanti, infine sia sulla nuova soluzione adottata per la Torino-Lione, la cosiddetta low cost , che è una decisione dettata più da esigenze di immagine che da coerenze progettuali, oltreché dalla mancanza di investimenti per un’opera considerata da molti economisti, anche dell’ala liberal della Bocconi, sovradimensionata e deficitaria. Destinata ad appesantire il debito pubblico, già al 120% del Pil.
Un tempo, nemmeno tanto addietro, la Cisl sosteneva che le contestazioni e le mobilitazioni popolari sono parte integrante della democrazia reale di un paese ed assumono ulteriore valore quando sono in grado di proporre soluzioni alternative. “Il conflitto è il lievito della democrazia”, sono parole testuali non del giovane Pierre Carniti degli anni 60 e 70 ma di Sergio D’Antoni nel suo libro “La società che governa” di dieci anni fa.
Il conflitto sociale non può fare ricorso alla violenza se vuole far progredire la partecipazione e la democrazia reale: per questo esprimo dissenso per l’episodio del nutrito lancio di pietre notturno avvenuto a Chiomonte, un episodio che può innescare la spirale di episodi violenti anche di scontri con le forze dell’ordine, che ogni movimento unitario e di massa deve saper evitare.
Come in tutti i movimenti di contestazione ci sono settori o gruppi che pensano di agire e servire “la causa” con gesti violenti. E’ un grave errore di valutazione e di comportamento: da sempre il sindacato si è confrontato ( e spesso ha vinto) con questi pericolosi comportamenti, senza ricorrere al metodo ed alle parole di Raffaele Bonanni che hanno tutt’altro significato e, forse, sono pronunciate non a caso, ma di certo non fanno l’interesse del sindacato che rappresenta.
Per maggior informazione leggi gli articoli allegati
Allegato:
CISL Bonanni.doc
I sindaci No Tav di fronte al dilemma.doc
Risposta a Bonanni_Comunicato No Tav.doc
La nostra politica_Mattioli.doc
Intervista di Virano_24-5-11.pdf
Gli incendiari non sono in valle_Fracchia_maggio 2011.doc
Torino manifestazione unitaria in vallesusa.doc
Ambientevalsusa_29-5-11.doc
Sassi contro i lavoratori della Tav_Conquiste del Lavoro.doc
I veterani di Venaus condannano la sassaiola.doc
Sono iscritto e RSU Fim-Cisl da circa trent’anni, in questi giorni il Segr.gen. Cisl BONANNI ha definito "fascisti" chi fa parte del Movimento NO TAV,che ormai da vent’anni si oppone alla costruzione della linea ferroviaria AV/AC Torino-Lione, in modo pacifico e non violento. Un movimento che negli anni è cresciuto non solo in Valle di Susa, ma anche nella cintura Torinese e non solo, come dimostrano le decine di migliaia di persone che partecipano alle manifestazioni e marce, in modo pacifico colorato e allegro. Il Movimento NO TAV è fatto di persone di ogni ceto sociale, appartenza politica, sindacale, religiosa,un Movimento pluralista,democratico, ogni decisione viene sottoposta al giudizio di tutti e alla libera autodeterminazione di ognuno, rispettando le idee di tutti. Tra questi ci sono anche lavoratori e pensionati iscritti alla Cisl, pensando a come è stata guidata la Cisl in questi ultimi anni, non rimane altro che rispedire al "mittente" gli insulti ingiuriosi e volgari ricevuti da Bonanni. Come iscritto,mi auguro che nel gruppo dirigente Cisl,a tutti i livelli, si riapra un dibattito serio e vero sulle scelte economiche e sociali, di cui l’Italia ha bisogno, invece di parlare solo con slogan inconcludenti e fuori dalla realtà, facendosi trascinare in un baratro economico,sociale e morale sempre più profondo di cui il Governo Berlusconi e il principale responsabile. P.S.:sono grato alla Redazione per la puntuale e completa informazione. Giulio Cometto