In rete, da 9 aprile, una nuova rivista on-line, ideata, realizzata e gestita da un gruppo di giovani sindacalisti e studiosi. Sarà un luogo d’elezione per dare “la possibilità a idee ed esperienze diffuse di valicare i confini istituzionali”. La si legge sul sito www.molecoleonline.it e sulla homepage trovere l’augurale annuncio “Reazionari di tutta Italia tremate….(questa volta non per le intercettazioni).. Le molecole sono arrivate. Si definisce la rivista dei giovani e dell’ottimismo.
Stando a quanto scrivono nel loro sito,i redattori di molecole.it sono intenzionati ad opporre “l’ottimismo della chimica” al “disincanto” dominante nell’attuale situazione politico-sociale. Si tratta di quell’ottimismo che “vuole gli atomi sempre aggregarsi in molecole”. Questo nuovo spazio virtuale vuole quindi avere la funzione “di dare la possibilità a saperi, idee ed esperienze diffusi di valicare confini istituzionali – e non solo – entro i quali oggi rimangono troppo spesso rinchiusi”. Un luogo dove comunicare, insomma, e cercare di intercettare quel complesso mondo dei “giovani”, ormai frantumato in “tanti micro ambienti atomizzati”. Molecole, vuole contribuire a creare “una lenta sedimentazione di una cultura – anche politica – generazionale dunque”. Secondo i suoi ideatori, però, non dovrà essere “l’ennesimo sito di notizie”, ma si propone di “parlare di cose e di idee, anche attraverso il racconto di storie”. Proprio per questa ragione ogni numero della rivista – un’uscita mensile capace di crescere nei suoi contenuti di giorno in giorno – sarà dedicato ad un tema particolare, ad un pezzo di realtà da dissezionare o ad un modo di raccontarla da decostruire e ricostruire.
Molecole, insomma, nasce nell’ottica interattiva del web 2.0. Questa nuova esperienza, infatti, sarà “affidata prevalentemente a chi, leggendo quanto sarà scritto, deciderà di unirsi alla scrittura proponendo temi nuovi e contributi propri”. La redazione svolgerà quindi soprattutto un ruolo di “coordinamento e di animazione giocando allo stesso tempo un ruolo attivo nel passare dalla discussione all’azione”. Il primo numero è dedicato a quello che, con amara ironia, viene definito il bamboccionesimo.
Alleghiamo l’editoriale della redazione
Allegato:
La repubblica dei bamboccioni.doc
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