TRASLOCO A DETROIT – redazione – globalmondo 9/2/11

La globalizzazione non elimina la necessità di una politica industriale degli stati, anzi se ne ravvisa sempre più la necessità. Così hanno già agito i governi dei più importanti paesi occidentali: citiamo i primi, la Germania, la Francia, gli Stati Uniti. Il governo italiano si è disenteressato alle sorte dell’auto optando per la soluzione della sussidiarietà, ovvero facciano le parti sociali ( sindacati e azienda) salvo a dare ragione ( parole del premier Berlusconi) sa Sergio Marchionne quando ha imposto l’aut-aut  alla trattativa dimezzata, minacciato di chiudere Mirafiori. La vicenda Fiat sembrava momentaneamente conclusa con l’approvazione referendaria dell’intesa separata. Marchionne ha, forse, involontariamente riaperto il dibattito politico con le sue dichiarazioni di voler trasferire nel prossimo futuro il quartier generale di Chysler-Fiat nel Michigan.

A questo punto si è riaperto il teatrino della politica con bravi recitanti e replicanti che fingono di non aver capito quanto già era chiaro da tempo; fin da quando Eugenio Scalfari commentando l’accordo tra Obama e Marchionne spiegò che si trattava non già della possibilità della Fiat di acquisire la Chysler  bensì della Fiat ad essere incorporata nella più piccola delle tre multinazionali americane dell’auto.

 

Per sabato 12 febbraio è stato annunciato un incontro tra Berlusconi ( e ministri interessati) e Marchionne. La Cgil è scettica e afferma che “ci racconteranno un’altra favola”. La Uil non da importanza alla cosa e parla del “solito teatrino”. E la Cisl chiede un tavolo in separata sede. Angeletti e Bonanni rilasciano dichiarazioni alla TV dando l’impressione di essere addetti stampa a cui mancano le ultime notizie, minimizzano e cercano mediazioni letterali che convincono ben pochi. Intanto il Wall Street Journal scrive “per Fiat è forte la tentazione Detroit…difficile alimentare il successo di Chrysler da Torino…” aggiungendo che l’affermazione di Marchionne – anche se al condizionale – “ è forte perché vera”. A Torino Bruno Manghi ha affermato lo stesso concetto aggiungendo che la dichiarazione “..era stata però inopportuna”. Certo con le elezioni amministrative torinesi alle porte ben si può comprendere la preoccupazione di chi preferisce stemperare i problemi.  Ancora più chiaro è stato Giorgio Airaudo nella sua  intervista al Manifesto ed Antonio Lettieri sul sito di eguaglianzaeliberta.it

 

Alleghiamo altresì un articolo sulla Volkwsagen che assume in tutto il mondo ed in Germania stipula un accordo con il sindacato (Ig Metal) per aumenti salariali superiori al 3%.

Nel frattempo il Lingotto ha annunciato alle organizzazioni sindacali il calendario dei dieci giorni di cassa integrazione alle Presse di Mirafiori già programmati. Il provvedimento riguarderà 723 operai e 102 impiegati nelle giornate del 10 e 11 marzo, del 18 marzo, del 23, 24 e 25 marzo e del 31 marzo e 1 aprile. Dal 28 al 30 marzo, invece, la cig coinvolgerà 450 operai e 50 impiegati. Cig nelle prossime settimane anche alla lastratura di Grugliasco (Torino): 7, 11, 18 e 25 marzo e 1 aprile. Il 21 marzo saranno invece in cassa integrazione 165 operai e 22 impiegati come anche dal 28 al 31 marzo. Stop forzato anche per gli operai della Sata di Melfi, dal 28 febbraio al 7 marzo.

Alleghiamo alcuni articoli che invitiamo a leggere

  •  Intervista di Girgio Airaudo al Manifesto del 8 febbraio
  •  Articolo di Antonio Lettieri su www.eguaglianzaeliberta.it
  •  Commenti apparsi su Wall Street Journal
  •  La VW assume in tutto il mondo ed aumenta gli stipendi con accordo sindacale

Allegato:
La politica e la Fiat, un ruolo da notai_Airaudo.doc
Marchionne e il totem rotto della globalizzazione_Lettieri.doc
Fiat Detroit su WSJ.doc
WW assume in tutto il mondo.doc

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *