Il giudice Ciocchetti nella prima udienza del 18 giugno, a Torino, dice che il contratto aziendale di primo livello non è di per sé illegittimo. Nuova udienza il 16luglio, quando il processo potrebbe arrivare a sentenza. Per conoscere le sorti della battaglia giudiziaria avviata dalla Fiom contro la newco della Fiat a Pomigliano e il relativo contratto di lavoro bisognerà attendere almeno fino al 16luglio. Dopo la prima udienza il tribunale di Torino ha aggiornato il processo a quella data, quando potrebbe già arrivare la sentenza.
Si andrà avanti a Torino, almeno per ora: il giudice Vincenzo Ciocchetti si è riservato di decidere sulla richiesta del Lingotto di spostare la sede al tribunale di Nola, in provincia di Napoli. In aula c’erano tutti i protagonisti della vicenda: dal segretario generale della Fiom Maurizio Landini, al numero uno delle Relazioni Industriali Fiat Paolo Rebaudengo. Ma c’erano anche gli altri sindacati: la Fismic si è costituita in giudizio, mentre Fim, Uilm e Ugl hanno presentato delle memorie per spiegare le ragioni del loro sì all’accordo.
Dall’esito del ricorso dipenderà se Fiat potrà applicare quell’intesa oppure dovrà tornare nell’ambito del contratto nazionale. In queste secondo caso la ventilata uscita da Confindustria diverrebbe inevitabile. L’udienza è durata cinque ore e mezza.
A vuoto il rituale tentativo di conciliazione con la Fiom che pone le condizioni e la Fiat che le boccia. Poi sono le tute blu Cgil a dire no alla proposta del giudice Ciocchetti di firmare l’accordo «con la riserva di adottare successive iniziative legali e non solo, ove a ritenga la violazione costituzionale di legge delle prerogative sindacali».
Nel merito del caso il magistrato, decano del diritto del lavoro ha osservato che la contrattazione aziendale di primo livello (come quella di Pomiglianono) «non è di per sè illegittima»: ci sono due importanti contratti di questo tipo «alle Poste e alle Ferrovie e nessuno si è mai scandalizzato. Altra cosa sarebbe un proliferare di contratti aziendali in imprese di 20-30 dipendenti».
Considerazione apprezzata dal professore Raffaele De Luca Tamajo, che guida il pool legale della Fiat:« il giudice vuole verificare se ci sono profili anti sindacali ad opera di accordi – sottolinea – che di per sé sono legittimi ma potrebbero provocare qualche conseguenza negativa per il sindacato».
Landini replica che l’accordo « mette in discussione diritti indisponibili» e « introduce in Italia l’uscita dal contratto nazionale di lavoro, elemento per noi inaccettabile».
Tutti gli altri sindacati difendono l’accordo di Pomigliano, «ottimo» secondo il segretario della Uilm, Rocco Palombella.
ANCHE IL LEADER DELLA UAW ALL’INCONTRO EUROPEO DEI SINDACATI DEL GRUPPO
Ci sarà anche Bob King, leader della Uaw (United Auto Workers) il sindacato americano dell’auto all’ incontro in programma lunedì 20 e martedì 21 giugno a Torino che vedrà unite le confederazioni europee dei sindacati del gruppo Fìat Chrysler. All’incontro, tra gli altri, partecìperanno anche rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm.
notizia da Avvenire del 20-6-11
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