Sergio Marchionne l’ha detto con chiarezza: il mondo è pieno di Serbie disposte a produrre auto con più efficienza di quanto avvenga in Italia. E il problema non è il costo del lavoro o il salario "balcanizzato", quanto un atteggiamento di sano realismo e di condivisione di obiettivi per realizzare la sfida dei 6 milioni di auto prodotte che sola può garantire la sopravvivenza di Fiat Auto all’interno di un ristrettissimo gruppo di competitors internazionali.
Ci sono tante Serbie, e c’è anche un altro stabilimento modello, quello polacco, da visitare per capire meglio come la sfida della produttività italiana passi ad est, da Kragujevac e da Tychy, oltre che da Detroit e dal Brasile.
I Serbi si guardano intorno circospetti: globalizzazione ok, ma prima il rispetto dei diritti umani e sindacali. E Gianni Alioti della Fim Cisl, nel corso di una conferenza stampa a Belgrado, ripresa da tutti i media nazionali, annuncia la nascita del gruppo sindacale globale di Fiat il prossimo giugno a Torino. Sarà unitario?
Conquiste del Lavoro nel frattempo ha avviato con Raffaella Vitulano un reportage nel pianeta Fiat ad est di Torino, iniziando dalla Serbia. Sono stati pubblicati i primi due articoli che alleghiamo.
Allegati
- Viaggio ad Est di Mirafiori/1 Fiat Serbia Raffaella Vitulano Conquiste del Lavoro 14 dicembre
- Viaggio ad Est di Mirafiori/2 Raffaella Vitulano Conquiste del Lavoro 15 dicembre
Allegato:
Viaggio ad Est di Mirafiori_1.doc
VIAGGIO AD EST DI MIRAFIORI_2.doc
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