REFERENDUM IN SINDACALESE? – importanti contratti conclusi – una coincidenza o svolta? –

Alessandro De Angelis su Huffingtonpost.it collega più eventi (v. allegato) della fase finale della campagna referendaria “… iniziata elargendo qualche gettone ai pensionati nella legge di stabilità e si conclusa con l’accordo con i sindacati per il dipendenti pubblici, che porterà nelle tasche di tre milioni e trecentomila elettori aumenti di stipendio attesi dal 2000. In mezzo c’è stata la firma del contratto dei metalmeccanici, che certamente non riguarda direttamente il governo, ma che certo ha una ricaduta tutta politica e contribuisce a creare un clima diverso”.

Dopo la metà di novembre, in 24 ore si sono conclusi gli accordi sulla riforma del modello contrattuale dell'artigianato e del commercio (v. allegati). Anna Maria Furlan, rimarca il punto e parla di un “clima finalmente cambiato:attraverso contratti e accordi si ottengono risultati migliori. La legge Fornero, fatta senza un minuto di accordo coi sindacati, ha prodotto gli esodati”.

Non si ritorna al modello Ciampi di concertazione, datato e superato dalle norme europee che si fermano al dialogo sociale, ma quanto sta avvenendo è una variante, una positiva novità del renzismo fin qui conosciuto. E’ solamente un momento tattico per “parlare” ad un settore sociale chiamato al voto e fin qui “maltrattato”? Oppure Matteo Renzi ha ben capito che con la strategia “da solo contro tutti”  non si va da nessuna parte?

L’accordo quadro per gli statali (v. allegati) è un po’ l’opposto di quanto accaduto con “la buona scuola”, quando i sindacati sono stati scavalcati sull’organizzazione del lavoro e nonostante molte assunzioni di precari si è generato un diffuso malcontento e disservizi diffusi per gli incarichi scolastici.

Cosa accadrà dopo il voto del referendum del 4 dicembre? Difficile prevedere l’esito elettorale e il futuro del governo. Comunque sia quanto si eredita con la sequenza positiva degli accordi di questi giorni (artigianato, commercio, metalmeccanici, statali) dovrebbe dar vita ad un nuovo metodo di governo e non già essere considerata una strumentale parentesi elettorale. 

"Il tema della contrattazione attraverso gli accordi tra le parti sociali – ha dichiarato la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan – è diventato di nuovo un tema importante e centrale per lo sviluppo e la crescita, per la qualità del lavoro e la qualità di quello che si produce, e già questo è una cosa molto positiva. Si conferma la validità del contratto nazionale, in modo particolare in un paese di tante Pmi e si rafforza la contrattazione di secondo livello territoriale e aziendale soprattutto sul tema della produttività". "Siamo davanti a grandi cambiamenti nel lavoro, siamo davanti, ci auguriamo davvero – avverte -, a grandi investimenti di innovazione e ricerca, ed e' evidente che il tema della produttività  deve essere fortemente legato alla qualità del lavoro, ai percorsi di formazione dei lavoratori e alla partecipazione".

L’orizzonte della contrattazione di secondo livello si è arricchito di contenuti e tra questi spiccano formazione, previdenza integrativa e welfare aziendale con variegati benefit che non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore (comma 190 art. 1 della Legge di Stabilità 2016), quindi esenti da tasse e contributi previdenziali (e di questo per ora poco si discute e si riflette).

Per maggior informazione aprire i SETTE allegati

Allegato:
al_referendum_con_la_pax_sindacale_de_angelis.doc
contrattazione_avanti_con_artigianato_e_commercio_24-11-16.doc
contratto_statali_chiuso_laccordo_.doc
il_testo_accordo_quadro_statali.pdf
schemi_-_il_regime_fiscale_dei_servizi_di_welfare_aziendale.pdf
furlan_finalmente_si_torna_a_trattare.doc
welfare_aziendale_no_tasse_e_no_contributi_previdenziali-1.doc

1 commento
  1. redazione-d84
    redazione-d84 dice:

    Sindacalmente l’accordo sugli statali e’ un passo avanti. Ma non è stato raggiunto per una ritrovata rappresentatività’ o una rinnovata unità e combattività’ sociale dei sindacati confederali. Ha deciso la scelta governativa di utilizzare il tornante referendario per ridimensionare il malcontento diffuso anche nel pubblico impiego. Il governo può permettersi la manovra e dimostra la considerazione nella quale tiene la dignità’ dei lavoratori: aumenti in cambio di fedeltà elettorale. I sindacati confederali non possono rifiutare. Parlano di “svolta storica” (Cisl), di “nuova stagione contrattuale” (Cgil), di accordi “che un anno fa ci potevamo sognare” (Uil), al solo scopo di rimuovere la loro collaborazione ancillare a disposizione dei disegni governativi.
    Mario Dellacqua

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