Quale pace?Come cessare il fuoco?
La guerra si trascina con distruzioni e orrori crescenti, nè l’aggressore russo è in grado di sconfiggere la resistenza e l’esercito ucraino, sostenuto dalla Nato sempre più coinvolta direttamente, né l’esercito ucraino è in grado di cacciare con le armi l’esercito russo e i suoi mercenari oltre il confini riconosciuti internazionalmente dell’Ucraina. I maggiori esperti militari occidentali concordano su questo ma prosegue la strategia della “guerra di sfrido” – un eufemismo per tacere sulle cicatrici dell’odio che produce un conflitto armato con caratteristiche anche di guerra civile – e non si delineano exit strategy per un cessate il fuoco e avvio di negoziati per un compromesso conseguibili solo con mediatori internazionali.
Conflitto senza possibili vincitori che nonostante ciò scelgono di proseguire come scelta prioritaria la via delle armi? I leader mondiali e europei, coloro sono in grado di assumere un coraggioso ruolo di mediatori, operano ancora con cinico realismo giudicando visionari coloro che propongono messaggi come quello del Comitato promotore della Perugia-Assisi, che propone un’edizione straordinaria per il 24 febbraio per sostenere il cessate il fuoco e l’avvio del negoziato internazionale. Il testo è stato pubblicato su L’Avvenire del 9 febbraio. Di seguito l’inizio e la parte conclusiva dell’appello.
“Guerra in Ucraina. Con il Papa, rinnoviamo l’appello per ottenere il cessate-il-fuoco” – Invito alla mobilitazione per fermare il conflitto in Ucraina. Serve un’azione coordinata e globale. Ecco quello che può (e deve) fare la politica. Verso la marcia Perugia – Assisi straordinaria del 24 febbraio 2023. < Ottenere la sospensione dei combattimenti è difficile ma necessario. Per questo si deve fare ogni sforzo. Servono autorità, visione, proposta. Nessuno può fare da solo. L’Italia ha la possibilità di essere il primo Paese a promuovere le proposte di Francesco.
«In nome di Dio e in nome del senso di umanità che alberga in ogni cuore, rinnovo il mio appello affinché si giunga subito al cessate-ilfuoco. Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili. Tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita umana, nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni» Papa Francesco
«Il tempo sta per scadere mentre il mondo si avvicina al collasso e i Paesi devono cambiare rotta prima che sia troppo tardi» António Guterres, segretario generale dell’Onu
La pace «è una costruzione laboriosa, fatta di comportamenti, di scelte coerenti e continuative, non di un atto isolato» Sergio Mattarella, presidente della Repubblica Italiana
Quale pace? La pace che dobbiamo ricostruire comprende:
- il ritiro dell’esercito russo dall’Ucraina; il ripristino della legalità internazionale;
- il rispetto del diritto all’autodeterminazione dei popoli;
- il riconoscimento e rispetto dei diritti delle minoranze in Ucraina;
- il dispiegamento sul terreno di una Operazione di Pace delle Nazioni Unite istituita con Risoluzione del Consiglio di sicurezza e con il compito di svolgere un’azione di interposizione, monitorare la cessazione delle ostilità, verificare il ritiro delle truppe russe, assicurare l’accesso umanitario alle popolazioni civili e il volontario e sicuro ritorno delle persone sfollate;
- la fine della corsa al riarmo e del traffico di armi e il disarmo generalizzato;
- un impegno di neutralità e rinuncia all’arma (o a una protezione) nucleare da parte dell’Ucraina in cambio di una garanzia internazionale della sua integrità territoriale;
- un impegno da parte del governo ucraino di ristrutturare il Paese sulla base di uno Stato federale rispettoso delle culture locali in applicazione del principio di sussidiarietà sul modello svizzero;
- l’istituzione di una Commissione per la Verità e la Riconciliazione sotto l’egida delle Nazioni Unite (guerra 2014-2023); la ricostruzione di un sistema di sicurezza in Europa (il dialogo multilaterale dovrà portare ad una “Helsinki 2” come proposto dal presidente Mattarella nel discorso pronunciato all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa il 27 aprile 2022);
- l’allestimento del sistema di sicurezza collettiva previsto dal capitolo VII dalla Carta delle Nazioni Unite.
Cessate-il-fuoco. Ottenere il “cessate-il fuoco” vuol dire fermare i combattimenti e promuovere la de-escalation militare. Sappiamo che è difficile ma necessario. Per questo dobbiamo fare ogni sforzo per ottenerlo. Per ottenere il “cessate-il fuoco” servono autorità, visione, proposta (capace di offrire un domani migliore di ieri per tutte le parti in conflitto), volontà di collaborare e potere persuasivo. Sarà necessaria la pressione di molti. Nessun paese può fare da solo ma ciascuno può e deve fare il massimo sforzo. L’Italia può essere il primo Paese che promuove apertamente le proposte di papa Francesco. Per ottenere il cessate-il-fuoco, il Governo, il Parlamento, la Presidenza della Repubblica e le forze politiche possono:
- promuovere, favorire, accettare trattative ad ogni livello e in ogni tempo;
- promuovere una iniziativa politica dell’Unione Europea;
- promuovere una iniziativa politica dell’Osce (investire sul dialogo e il negoziato multilaterale,…);
- 4. promuovere una iniziativa politica dell’Onu (tornare a investire sull’Onu, ricostruire credibilità e capacità di intervento per la pacificazione in tutti i drammatici conflitti che si susseguono nel mondo, Conferenza mondiale della pace..) e, a tal fine, promuovere un serio dialogo con la Cina;
- avviare un serio confronto con tutti i paesi alleati;
- costruire una coalizione internazionale di “Costruttori di Pace” con i Paesi che intendono ottenere il cessate-il-fuoco;
- “mettere al lavoro” statisti, premi Nobel, esperti, possibili mediatori internazionali… per ricercare, con creatività, soluzioni;
- promuovere un’informazione che si prenda cura del vero e alimenti il dialogo anzichè l’odio;
- e molto altro… Nel frattempo, continuiamo a inviare armi?
Aiutare l’Ucraina è giusto. Ma siamo sicuri che lo stiamo facendo nel modo giusto? Il continuo invio di armi occidentali (insieme a una vasta assistenza militare) all’Ucraina ha contribuito a contenere l’avanzata dell’esercito russo, ma è un’illusione pensare che basterà a respingerlo oltre i confini. Le armi che inviamo non bastano mai. Ora siamo arrivati ai carri armati. Ma gli ucraini già chiedono i cacciabombardieri, i missili a lungo raggio… Quali altre armi siamo disponibili a inviare? Per quanto tempo ancora? Quale strategia politica e militare sta guidando i nostri invii di armi? Quanti soldi siamo pronti a spendere ancora? Quanti ne abbiamo spesi sino a oggi? A quali servizi pubblici abbiamo sottratto questi fondi? A quali urgenze locali, nazionali o mondiali?
Comitato promotore Marcia Perugia – Assisi
P.S. – Questo documento è volutamente incompleto perché la ricerca della via della pace è un processo collettivo, un cammino da fare in tanti. Inviare adesioni, idee e proposte al Comitato promotore Marcia PerugiAssisi, via della viola 1 (06122) Perugia – Tel. 075/5737266 335.6590356 – fax 075/5721234 email: adesioni@perlapace.it www.perlapace.it – www.perugiassisi.org
Con questo link il testo completo. https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/con-il-papa-rinnoviamo-lappello-per-ottenere-il-cessateilfuoco
Pubblicato su questo sito https://sindacalmente.org/content/un-grido-di-pace-giustizia-e-liberta/
Suggerisco questi obiettivi pratici e già esistenti:
– sostenere la proposta di legge che istituisce presso la Presidenza del Consiglio il “Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta”, così come delineato dalla proposta di legge nr. 3484 di iniziativa popolare presentata in Parlamento nel dicembre 2015 e incardinata per la discussione il 13 luglio 2017 dalle Commissioni Affari istituzionali e Difesa della Camera dei Deputati. (1)
– a livello di Parlamento Europeo e negli organismi decisori dell’Unione Europea in tema di Difesa, sostenere la proposta di istituire e finanziare i Corpi Civili di Pace Europei così come proposto da Alexander Langer nel 1994 e ripreso nel Rapporto Bourlanges/Martin adottato dal Parlamento Europeo il 17.05.1995, poi seguito dalla raccomandazione del Parlamento Europeo B4-0791/98 del 2.02.1999 (Raccomandazione sui Corpi Civili di Pace Europei) e ancora da due studi di fattibilità in materia uno del gennaio 2004 (Studio di fattibilità sui CCPE di Catriona Gourlay, Isis Europe) e uno del novembre 2005 (Rapporto finale sulla creazione dei CCPE, Channel Reserach).(2)
– chiedere al Governo Italiano che firmi e promuova il Trattato di probizione delle armi nucleari (TPNW) dell’ONU, entrato in vigore il 22 gennaio 2021.”(3)
1) per informazioni e dettagli vedi il sito: http://www.difesacivilenonviolenta.org;
2) Feasibility Study on The European Civil Peace Corps, author Catriona Gourlay, 2004 (www.isis-europe.org; http://www.berghof-hanbook.net; studio richiesto dal Parlamento Europeo);
Feasibility Study on the establishment of a European Civil Peace Corps (ECPC), Final report, 29.11.2005 (Channel Research COWI-B6S, http://www.channelresearch.com);
3) ICAN = International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, ha vinto il Nobel della Pace nel 2017 (www.icanw.org).