PROLETARI DAL COLLETTO BIANCO – N.Cacace – esclusi dal Jobs Act –
Oggi il colletto bianco garantisce meno del colletto blu. Partite Iva o parasubordinati come architetti, autori, traduttori, giornalisti, avvocati, progettisti web, informatici, cartellonisti, sono i più sfruttati del mondo del lavoro. Il loro numero ufficiale non è noto, una stima attendibile li situa intorno agli 8 milioni, 3,6 milioni di partite Iva individuali ed oltre 4 milioni di parasubordinati.
Pur guadagnando quasi sempre meno di 25mila euro, lo sconto fiscale annunciato dal governo Renzi non riguarderà questo esercito, ma solo i lavoratori dipendenti, avendo il governo optato per la scelta, comprensibile, di non diluire il tesoretto dei 10 miliardi onde avere un effetto visibile sui consumi. Sarebbe però grave per un governo di centrosinistra che lo sconto fiscale ai lavoratori dipendenti fosse l´unico provvedimento pro-labor.
Il futurologo Alvin Toffler (la terza ondata, 1980) chiamava questi impiegati "proletari dal colletto bianco", che, come gli operai delle fabbriche fordiste, svolgono lavori parcellizzati, ripetitivi ma anche creativi, spesso simili a quelli dell´elite tecnocratica, riunioni di lavoro, telefonate, scambi di informazioni, progetti esecutivi, ma anche fotocopie. Questi proletari dal colletto bianco sono super sfruttati, hanno partite Iva individuali o rapporti parasubordinati, guadagnano la metà dei lavoratori dipendenti, pagano all´Inps contributi più alti del dipendente, senza alcuna delle loro garanzie, maternità, ferie, malattia, pensione.
L´Associazione 20 maggio ha calcolato in 719 euro lo stipendio medio netto di un co.co.pro. o lavoratore a progetto, in 705 quello di una partita Iva gestione separata, contro 1439 di un dipendente.
Ma c´è la beffa oltre il danno. Pur pagando contributi previdenziali alti, del 28%, al momento, non solo non hanno alcuna garanzia di veder i loro contributi trasformarsi in pensione, in quanto sono sottoposti dall´Inps ad un vero e proprio ricatto previdenziale, un accreditamento dei contributi anomalo, non su base annua ma addirittura su base mensile se il guadagno è inferiore a 15mila euro. In altre parole, per i lavoratori più poveri, si allunga anche l´età pensionabile, in quanto i contributi delle paghe più basse saranno conteggiati come dodicesimi di anno. Un vero e proprio ricatto ai lavoratori più poveri francamente intollerabile.
È tempo, anche per Matteo Renzi, di guardare a questo esercito di sfruttati per ora escluso dai provvedimenti del Jobs act. Indossare una cravatta o un camice non deve essere una punizione rispetto alla tuta.
Queste categorie, oggetto di grosse ingiustizie, sono anche pascolo facile dell´anti politica e del grillismo, quelle in cui si contano le perdite più alte di voti che una volta erano per la sinistra
Nicola Cacace 26-3-14
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