Perchè Prendere parola
Finalmente i Soci Fondatori dell’Associazione “Prendere parola” – costituita a giugno 2021 – si sono ritrovati “faccia a faccia” (un paio d’ore solamente, pranzo e di corsa per le ripartenza in treno) a Bologna il 13 novembre. Il Presidente Savino Pezzotta ha avviato l’incontro con una sintesi delle idee e delle proposte emerse negli incontro on line dei mesi precedenti; al termine del confronto è stato approvato un programma d’iniziative per il 2021 e la prima metà del 2022. Alleghiamo i due documenti di Bologna e quelli relativi al Convegno pubblico on line del 27 febbrio 2021.
Prendere parola vuole interloquire in maniera critica “sull’involuzione della democrazia rappresentativa nella Cisl”, proporrà “per il 2022 iniziative seminariali”, svilupperà riflessioni sul “diritto del lavoro che negli ultimi trent’anni è stato disarticolato e manomesso in punti essenziali”, così come sulla “grande questione dei salari che da trent’anni, in particolare nel nostro paese, regrediscono”. Inoltre entro gennaio verrà predisposto un libro per “riordina(re) le analisi e le proposte emerse nei nostri incontri e seminari per un ‘sindacato nuovo’ indispensabile per rilanciare percorsi di unità sindacale che riaccendano la speranza dei lavoratori per un’unità organica sindacale con la caratteristica di valorizzare il senso critico motore della partecipazione di base”. Si prospettano con lo sciopero generale non unitario tempi di una nuova divisione sindacale che idebolirà ulteriormente l’iniziativa sindacale. A maggior ragione ha senso la nostra iniziativa che si fonda sul valore della parola come possibilità per tutti di esprimere il prprio pensiero e il senso critico.
Savino Pezzotta in ogni nostro incontro ricorda le risposte che da ad amici, ex-sindacalisti, che gli fanno osservare che senso può avere dar vita ad un’Associazione come “Prendere parola”, priva di mezzi e di sede, inascoltata e “mal vista” se non anche osteggiata nell’ambiente del pieno tempo Cisl. Una delle sue ultime risposte date, che sono anche parte della nostra identità di gruppo, è stata questa “Personalmente penso che ogni forma che alimenta un’idea di resistenza anche se è di minoranza come la nostra, ma non minoritaria come idealità quindi che potrà estendersi, è utile oggi forse più che nel passato. Lo è sempre anche se ci sono situazioni che a volte ti fanno dire:..tanto non cambia nulla. Mantenere viva una presenza che si richiama ad un sindacalismo ancorato a valori che vincolano i comportamenti, nel quale si è creduto e si crede tutt’ora per ricostruire un “sindacato nuovo” è sempre una cosa sensata, anche se nell’immediato presente, forse, non cambia le cose come vorremmo. Resta però una presenza, si sa che esiste una speranza di cambiamento, come un pungolo. Spesso penso che è ben difficile cambiare questa Cisl, forse serviranno eventi sociali esterni come già in passato, ma nonostante ciò anche l’agire per esprimere il proprio pensiero ha un senso, prendere parola è già tanto, anche se le nostre non hanno caratteri maiuscoli ma minuscoli. Prendere parola è il primo passo, una manifestazione di quella perseveranza, con la quale coloro che hanno dedicato al sindacato molti anni della loro vita, continuano a guardare al mondo del lavoro sempre più precario e disunito. Proprio perché c’è molto da dire e poi da fare ..intanto prendiamo parola.
Per saperne di più sull’Associazione Prendere parola e sulle prossime iniziative aprire i due allegati. Per prendere contatto con il Presidente Savino Pezzotta: sppezzotta70@gmail.com
Per leggere gli interventi più recenti di Savino Pezzotta un clic qui per il suo blog “In ricerca” https://savinopezzotta.wordpress.com
Ma da dove arriva il segretario generale della Cisl? Si può accettare che da parte di questo Governo non venga rispettata la dignità del sindacato e dei lavoratori? L’ho già scritto in un commento però è doveroso ripeterlo. La “triplice” come dice Meloni, viene convocata alla “domenica” alle ore 21.Perché accettare tale convocazione? Perché si permette di presentare provvedimenti sul lavoro senza una benché minima discussione. E poi, l’ultimo sfregio, convoca il Consiglio dei Ministri al 1° Maggio. E’ la premessa per svilire e togliere di significato alla festa del lavoro?
Il problema però, al di là di questo Governo, dove sta il sindacato dell Sanità sulla sanità? E’ stata promossa, non da oggi ma da ieri, qualche iniziativa per ripristinare il diritto alla sanità? E che dire del salario minimo? Se i politici si assumono questioni “sindacali” vuol dire che il sindacato lascia spazi. E mi fermo qui! Ci saranno altre occasioni.