PENSIERI SOTTO IL SOLLEONE – M.Dellacqua – dalle spiagge al Città del Sole –
Mario Dellacqua invia tre articoli scritti durante le sue vacanze calabresi. In “La domenica andando alla messa” prende spunto dalla lettura di “I Vangeli della domenica”, di Sergio Quinzio, un teologo piemontese scomparso nel 1996, con rapporti burrascosi con i gesuiti di “Civiltà cattolica” che nel 1992 stroncarono il suo “La sconfitta di Dio”. Conclude con una riflessione sulla speranza “.. che non comporta attesa passiva ma presuppone il nutrimento di una costruzione laboriosa…”.
!n “Magnifiche certe spiagge calabresi” ironizza sul mix di spargimento di sabbia, cicche e plastica in certe spiagge, e poi vola alla “Città del Sole” di Tommaso Campanella per alcune considerazioni.
In “I prigionieri di Tina” inizia con una stringata sintesi per ricordare il gioco di prestigio (confondere ) dei nostri governi abili nel ridurre alcune tasse e contemporaneamente tagliare i trasferimenti ai Comuni e le prestazioni del Servizio Sanitario (Regioni). Sottolinea: la bella figura del governo che, come diceva Berlusconi, “non mette le mani nelle tasche degli italiani”, obbliga i Comuni a scegliere tra aumento delle imposte locali (più 22 % in media) o indebolimento dei servizi. Conclude ricordando quanto oggi ci propone la politica parolaia.
Qui avviene un paradosso: il partito che con le restrizioni del suo governo soffoca i Comuni, si candida in contemporanea ad amministrarli. Una volta eletti, i suoi uomini e le sue donne governano con simpatia meglio di altri passando gran parte del loro tempo a spiegare che non possono. Figurati se non vorrebbero, ma non ci sono soldi e purtroppo non dipende da loro. Devono eseguire ordini venuti dall'alto. Non credo che sia una virtù l'obbedienza ad una politica in gran parte ridotta ad arte dell'intrattenimento edificante.
Può capitare di trovarsi rinchiusi in una gabbia di acciaio. Bisogna però decidere: vivere prigionieri con la supina serenità di Tina (There is no alternative – Non c'è alternativa) o lottare per conquistare spazi di autonomia e di emancipazione, con tutti i compromessi, le alleanze, i rospi ingoiati e le rotture che comporta ogni lunga lotta. Certo che a volte bisogna scegliere il meno peggio, ma al meno peggio non c'è mai fine. Una volta arrivato al fondo, puoi sempre trovare qualcuno che ti intima di scavare ancora – magari agitando lo spauracchio di Salvini e di Grillo – in nome di una nuova emergenza.
Allegati
- La domenica andando alla Messa
- Magnifiche certe spiagge calabresi
- I prigionieri di Tina
Allegato:
la_domenica_andando_alla_messa.doc
spiagge_calabresi_e_citta_del_sole.doc
i_prigioneri_di_tina.doc
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