PARADOSSI D’EUROPA AI TEMPI DI MONTI – A.Lettieri – Eu economia finanza
L'intervento sulla Grecia, quello della Bce e il Patto fiscale. Tutte e tre queste misure si sono rivelate, come era prevedibile, o sbagliate o inefficientiLa precoce primavera dell'eurozona è durata poco. In realtà si trattava di una sensazione illusoria che Mario Monti aveva alimentato esaltando effimeri successi dei tecnici al governo e facendo la lezione ai politici non solo del passato ma anche del futuro. Negli ultimi giorni si è scoperto quello che già si sapeva, che l'austerità, con al suo seguito la recessione, peggiora il quadro della finanza pubblica. E, soprattutto, che la liberalizzazione dei licenziamenti è un tributo pagato alla destra politica, senza per questo impressionare i mercati finanziari dediti alla speculazione del giorno per giorno.
Un raro umore di compiacimento aveva caratterizzato la leadership dell'eurozona dopo l'ultimo Vertice europeo di marzo. All'origine del malposto ottimismo della leadership europea vi erano stati la decisione del secondo salvataggio della Grecia con il varo del pacchetto di 130 miliardi di euro e il taglio di altri 100 miliardi di euro di debiti verso le banche private; la decisone di Mario Draghi di far intervenire la Bce sui mercati finanziari con oltre mille miliardi di euro; e il cosiddetto Patto fiscale. Tutte e tre queste misure si sono rivelate, come era prevedibile, o sbagliate o inefficienti……..
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