NON E’ UN PAESE PER GIOVANI – redazione – economia & lavoro 27/5/10

In un Paese abituato alle falsità di una crisi per lungo tempo negata, leggere nel Rapporto Istat 2009 che «nel biennio 2008-9 l’Italia ha registrato la flessione del Pil più accentuata rispetto alla media dei Paesi del­l’eurozona (meno 6,3% rispetto a meno 3,5%)». Sottolineare che «in Italia è la massa crescente degli inattivi – disoccupati scorag­giati – a tenere più basso della media europea il tas­so di disoccupazione, mentre il dato che conta, il tasso di occupazione –  numero di occupati su  popolazione da 15 a 64 anni – è il più basso d’Europa», può dispiace­re ma serve; come sapere che donne e Mezzogiorno portano il peso maggiore di politiche che impoveri­scono il capitale sociale del paese. Il divario tra tassi di occupazione femminile di Italia rispetto all’Euro­pa è abissale.

 Di tutto questo poco hanno detto Berlusconi e Tremonti artefici della manovra per fare cassa senza tante prospettive chiedendo il contributo maggiore ancora una volta ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati.

 

Di questo passo, tra qualche decennio, la popolazione in età da lavoro sarà superata dagli inattivi, ultra sessaatacinquenni e bambini 0-14 an­ni.

Nella società della conoscenza un paese che maltratta i giovani è un paese senza futuro.

 

Alleghiamo due articoli:

 

1 – Non è un paese per i giovani     di Nicola Cacace   su Unità del 27-5-10

2 – Rapporto Istat 2009                     di Rosaria Amato La Repubblica del 26-5-10

 

 

Allegato:
Non è un paese per i giovani.doc
RAPPORTO ISTAT E GIOVANI.doc

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