NON E’ MAI TROPPO TARDI – R.Farné – il maestro Alberto Manzi –

Non è mai troppo tardi. Matteo Renzi nel suo discorso alle Camere, per il suo insediamento, ha dedicato un considerevole lasso di tempo al tema dell’istruzione, della scuola. Ha indicato degli obiettivi ed è rimasto sul generico sul come perseguirli e con quali risorse. Così per altri punti programmatici. Eppure sarebbero stati sufficienti un paio di riferimenti per capire che si sta cambiando strada per la scuola. Se davvero si vuole varare un programma nazionale per contrastare l’abbandono scolastico sempre più in crescita, se davvero si vuole ridurre il dilagante analfabetismo di ristorno degli adulti che riduce anche la possibilità di accedere a nuove professionalità, allora Renzi poteva citare due grandi esperienze di successo realizzate nel nostro paese, rispettivamente circa 50 e  40 anni fa. Citarle per dire che è tempo di recuperarle con le necessarie innovazioni del tempo.

La prima fu quella della lotta all'analfabetismo e simianalfabetismo, recuperando alla quinta elementare molti italiani adulti, utilizzando per la prima volta la formazione a distanza attraverso quel  programma televisivo “ non è mai troppo tardi” del mitico insegnante elementare Alberto Manzi.

La seconda è stata quella del recupero della licenza media, attraverso l’innovativo strumento delle 150 ore conquistato dai contratti nazionali di lavoro, primo quello dei metalmeccanici nel 1973.

Oggi, più che mai, servono programmi del tipo "non è mai troppo tardi" e servono, eccome, nuovi Alberto Manzi. Nel 1965, al Congresso mondiale degli organismi radio-televisivi che si tenne a Tokyo, la trasmissione della Rai Non è mai troppo tardi ricevette, su indicazione dell’Unesco, il premio dell’Onu come uno dei programmi più significativi nella lotta contro l’analfabetismo. Raro esempio di programma televisivo italiano conosciuto e citato a livello internazionale da studiosi di sociologia e pedagogia dei mass-media (Antony Bates, C.W. Bending, Henri Dieuzeide, tra gi altri), gli viene riconosciuto il merito di aver contribuito alla storia della televisione educativa. Non è mai troppo tardi era frutto di una convenzione tra ministero della Pubblica istruzione e Rai; un progetto complesso di educazione a distanza, articolato sulla messa in onda televisiva e su oltre 2.000 Pat (posti di ascolto televisivo) sparsi sul territorio nazionale, dove un insegnante seguiva insieme al gruppo di allievi la trasmissione e poi svolgeva con loro l’attività didattica di “tutoring”, che consentiva di consolidare gli apprendimenti.

Così inizia il saggio ( allegato) di Roberto Farné che racconta l’intera esperienza di quel primo programma televisivo che durò dal 1960 al 1968. E’ pubblicato su www.ilmulino.it

Per rinverdire le 150 ( anni 70)  vedi quanto pubblicato su questo sito attivando i link sottostanti

  • http://www.sindacalmente.org/content/quando-sinsegnava-ad-imparare-flauria-sindacato
  • http://www.sindacalmente.org/content/quella-formidabile-esperienza-150-ore-dibattito-torino
  • http://www.sindacalmente.org/content/150-ore-esperienza-del-passato-tferigo-scuola-sindacato-51211
  • http://www.sindacalmente.org/content/ignoranti-e-perdenti-al-fondo-su-24-paesi-formazione-e-cultura
  • http://www.sindacalmente.org/content/un-sogno-un-diverso-uso-del-tempo-gianni-marchetto-sindacato-democrazia-17-12-09

Queste letture possono far scaturire idee innovative utili per l'oggi, per il programma di rinnovamento della scuola mettendola in primo piano.

 

 

 

 

Allegato:
memoria_maestro_manzi_1956_farne_mulino.doc

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