Le vie dell’inferno e le buone intenzioni…
Di buone intenzioni sono lastricate le vie dell’inferno…. Mai come oggi questo antico proverbio ha un senso…
…….se rileggiamo le interviste, le dichiarazioni di politici, sindacalisti, rappresentanti dei cosiddetti corpi intermedi, coloro che possono mettere in campo decisioni e azioni per convivere con il Covid e nello stesso tempo programmare/avviare quegli investimenti decisivi per rimontare la china. Anche l’ultima intervista di Maurizio Landini che prefigura persino “un Rinascimento del lavoro” (v.allegato) corre questo rischio, così pure per le dichiarazioni di Annamaria Furlan (v. allegato) che benedice il Dl Agosto e rimanda al prossimo appuntamento per concentrarsi sulla priorità degli investimenti, relegati da molto tempo alle cosiddette Fase 2; stessa considerazione vale per le chiare parole del presidente della Confindustria Carlo Bonomi (v. allegato) , rilasciate al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini.
Eppure, da quando è stato allentato e poi cessato il lockdown per la maggior parte delle attività, non sono state avviate – per “spinta” dei soggetti sopraccitati – iniziative, ad esempio, in due campi oggi determinanti come la scuola, la sanità, le diiverse turnazioni e i trasporti, per:
- sperimentare rimodulazione dell’orario di lavoro destinando parte dello stesso (due ore giornaliere o diversamente conteggiate) per attività di formazione professionale o per nuove abilità professionali, anche in relazione all’utilizzo di cassa integrazione covid. La proposta del ministro del lavoro Catalfo è stata formulata già da molte settimane….
- aprire con gradualità alcune sperimentazioni nella scuola dimezzando le classi, rimuovendo parte dei banchi di scuola, riducendo l’orario scolastico a tre giorni (alternati) oppure con programmi normali con doppio turno sempre con classe dimezzata, chiedendo al personale docente di aumentare l’orario d’insegnamento (con dovuto incentivo);
- potenziare prima della fine dell’estate la medicina territoriale, ad esempio, la rete (oggi poco efficiente) delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) e non ancora presenti in tutte le Regioni. Sono state istituite col Decreto legge 14 del 9 marzo, per gestire la sorveglianza dei malati di Covid in isolamento domiciliare. Uno strumento importante per la prevenzione e il contenimento del contagio, indispensabile per non bloccare le attività al crescere dei contagi. E per i Comuni più lontani da Ospedali o Distretti Sanitari, mettere in campo per avere da subito 1.000 punti, anche su strutture mobili, di telemedicina. Le risorse ci sono, le tecnologie da anni…serve la “spinta” e non solo buone intenzioni. Tamponi, test, Immuni non possono essere considerati “prodotti” per un menù a la carte, lasciati alla libera scelta del singolo cittadino. In emergenza, con un virus ancora privo di vacino, non può valere come ha detto con pacatezza il Presidente Mattarella “la libertà di contagiare altri”.
- deliberare e avviare un bando urgente per 100.000 posti nel Servizio Civile Universale (v. allegato)
Fin da maggio 2020 con queste sperimentazioni era possibile avviare un diverso funzionamento della macchina pubblica e dei servizi universali (scuola, sanità, in primis), da nuove turnazioni sul lavoro per poter disporre di sevizi pubblici di trasporto in sicurezza, dall’orientare i comportamenti all’esecuzione di azioni indispensabili in periodo di Covid con le periodiche montagne russe dei contagi asintomatici, potenti diffusori del virus, e di chi finisce in terapia.
Fin qui si sono sentite buone intenzioni, tante proposte ma nel contempo si è scelto di “attendere che passi la nottata”, centinaia di migliaia di lavoratori della PA di fatto sono da mesi in vacanza retribuita al 100%: la denuncia fatta del Prof. Ichino, e di pochi altri, è veritiera ed è grave averla zittita anziché vagliarla con rigore. Pensiamo a quanti servizi pubblici – ad esempio le anagrafe – potevano ben funzionare, in buona sicurezza per i lavoratori e i cittadini, anziché accumulare ritardi di più mesi per dare risposte alle domande, attivando la dovuta mobilità e l’aggiornamento professionale per alcune abilità da apprendere in poco tempo. Così per altri servizi, tra questi le biblioteche con una buona scorta di quanti e disinfettante. Meglio zittire Ichino, cosa in sé facile per il suo andare controcorrente.
E che dire sulla disoccupazione già in atto (contratti a tempo determinato e simili non rinnovati) e quella “coperta” da cassa integrazione e blocco dei licenziamenti. Aspettare, facendo spallucce o peggio alle osservazioni di Tito Boeri, fino a novembre o dicembre 2020 per aprire in ritardo gli occhi sulla realtà che contrasta (come azioni concrete) con le buone intenzioni delle interviste e le dichiarazioni…per poi ritrovarci alle porte dell’inferno. Buone intenzioni…aspettando Godot? E per non smentire la tradizione, anche con l’emergenza in agguato o presente i molti folcolai, con i tanti problemi da risolvere o ipostare per settembre, il sindacato…è in vacanza! Anche per l’informazione!
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