La Uil per l’unità
La Uil vira a sinistra sui contenuti e sollecita l’unità tra i sindacati confederali. PierPaolo Bombardieri è stato rieletto Segretario generale della Uil al termine del Congresso confederale nazionale, svoltosi a Bologna dal 13 al 15 ottobre. Davanti a più di duemila delegate e delegati, il leader della Uil ha ribadito la linea della sua Organizzazione sulle questioni economiche e in chiusura della sua relazione (vedi allegato) ha esortato all’unità dei sindacati confederali con le parole che seguono….
< RAPPORTI UNITARI – I temi che oggi affrontiamo li mettiamo all’attenzione dei nostri amici e compagni di CGIL e CISL. Il sindacato confederale, se diviso, è più debole e le sfide che abbiamo davanti ci costringono a Il sindacato confederale, se diviso, è più debole e le sfide che abbiamo davanti ci costringono a lavorare assieme. Abbiamo storie, culture e tradizioni diverse. Ma dobbiamo essere in grado di fare delle nostre diverse sensibilità elementi di ricchezza e non di rottura. Ripartiamo dalle piattaforme unitarie, dalle sofferenze che rappresentiamo e sforziamoci di guardare al futuro sapendo che oggi più che mai la responsabilità della proposta di un nuovo modello di sviluppo, di un nuovo modello sociale sta sulle nostre spalle. Il nostro radicamento sul territorio, sui posti di lavoro, la nostra capacità di ascoltare e rappresentare deve darci la forza di ripartire insieme per rivendicare un futuro migliore. Uniti siamo più forti, non possiamo mancare questo appuntamento e dobbiamo farlo: noi oggi a Maurizio e Luigi, alla CGIL e alla CISL chiediamo di farlo INSIEME.(…) >
Maurizio Landini nel suo intervento ha condiviso pienamente le proposte contenute nella relazione di Bombardieri e con particolare sottolineatura quelle per l’unità sindacale. Assente Luigi Sbarra, per febbre e afonia, è intervenuta la segretaria confederale Cisl Daniela Fumarola che ha detto: «Prima di arrivare a considerare l’ipotesi di un sindacato unitario proverei a mettere in campo quello che ci unisce: continuiamo a portare avanti le piattaforme messe a punto insieme, da fisco a pensioni, il resto si vedrà. Gli aspetti politici più ampi credo che in questo momento siano residuali…».
Massimo Franchi in “Si rafforza l’asse Uil-Cgil. Cisl sempre più isolata” su Il Manifesto scrive < …E così l’unità di intenti e di proposte fra Bombardieri e Landini è quasi sovrapponibile: riduzione di orario a parità di salario, tassazione al 100% degli extraprofitti per le imprese che hanno guadagnato da pandemia e guerra (Landini aggiunge le banche a Big Pharma e Amazon citate da Bombardieri), formazione e aggiornamento continuo per tutti i lavoratori per affrontare la riconversione ambientale e tecnologica (che Landini chiede sia pagata dalle imprese prevedendolo nei prossimi contratti). Ma è sull’idea di una nuova unità sindacale «costruita dal basso che parta dai luoghi di lavoro» che Landini strappa l’applauso più lungo: «ce lo chiedono i lavoratori che hanno bisogno di un sindacato unito per ottenere risultati». Per il segretario della Cgil «va rilanciata la cultura politica del lavoro: se non lo facciamo noi non lo fa nessuno, non riesco a vedere il futuro di un sindacato confederale se continuiamo a essere tre soggetti, a volte non d’accordo tra loro, che non si pongono il problema di dare una prospettiva unitaria al movimento dei lavoratori»…> per proseguire aprire l’allegato
Adriano Serafino in “La Cisl ha perduto la sua anima di sinistra” scrive <…L’identità e l’agire della Cisl sono determinate oggi da un esercito di fedelissimi che operano con la tacita regola, totalmente opposta ai principi Statutari, di avere una garanzia di sicurezza sociale e di lavoro in cambio di una sorta di carta bianca rilasciata ai leader per le scelte politiche dell’organizzazione. Un patto corporativo favorito da un modello organizzativo di neutralizzazione della base impedita a far valere le priorità dei lavoratori. la Cisl è già diventata, in buona parte, una comunità di interessi particolari tra quadri intermedi e vertici, che hanno uno status sociale ben diverso da chi vogliono rappresentare. Molti sono i fattori (..) tra questi indico il decadimento culturale su due concetti, un tempo ampiamente diffusi nel popolo Cisl e tra i lavoratori, espressi da due grandi dirigenti della Cisl del passato, Bruno Storti (un democristiano doc) e Pierre Carniti (mai democristiano), uniti sui grandi principi ma alternativi nelle strategie e sulla democrazia sindacale:
- “un sindacalista non può che essere di sinistra..”, ribadito da Bruno Storti in uno storico Consiglio Generale Cisl di Spoleto (1975) per porre un riferimento all’accesa dialettica tra Pierre Carniti e Franco Marini leader delle due anime che si stavano fronteggiando sul tema dell’unità sindacale.
- “..meglio sbagliare insieme che da soli..” un mantra per Pierre Carniti, in serrata dialettica all’interno della Cisl e verso la componente più tradizionalista (in prevalenza comunista) della Cgil sul valore e sul significato di convocare assemblee con facoltà deliberativa, per costruire unità, partecipazione e coesione sulle strategie e rivendicazioni.
- “Essere di sinistra” significava allora e vale per l’oggi, al di là di aderire o votare un dato partito, essere impegnati nella quotidianità per tradurre in fatti concreti la triade eguaglianza-giustizia-libertà. La destra ne segue un’altra ben diversa (…) per proseguire un clic qui http://laportadivetro.com/post/la-cisl-ha-perduto-la-sua-anima-di-sinistra
Le novità del XVII Congresso sono richiamate in questo link https://www.uil.it/NewsSX.asp?ID_News=15601&Provenienza=1 – In allegato l’interessante rapporto sulla situazione abitativa di Ivana Veronese presentato al Congresso.
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