LA SINISTRA E’ CAMBIAMENTO – W.Veltroni – quei giovani di Suruc –
Walter Veltroni su L'Unità ri-sdogana la sinistra: "È cambiamento, non è conservazione. E non è una parolaccia". Fermiamoci per un attimo sulla parola Sinistra. Termine che sembra imbarazzare, che è diventato difficile pronunciare, parola che sembra desueta. Una parola morta, sepolta dalle macerie del Novecento. Il suo significato comune è stato stravolto. Walter Veltroni ri-sdogana la sinistra, la parola e il suo significato. Nell’editoriale di domenica 26 luglio su L'Unità, il fondatore del Partito Democratico, partendo dai giovani ("ragazzi di sinistra") uccisi nell'attacco kamikaze di Suruç, torna ad affrontare l'annosa questione di cosa vuol dire sinistra, ed essere di sinistra, oggi. Così inizia il commento huffingtonpost.it e prosegue.
"Sinistra anche per i suoi tragici errori, è diventato così un sinonimo di vecchio, di illiberale, di conservatore. La vera innovazione sarebbe un "altrove", senza identità perché senza progetto, un affastellarsi casuale di sollecitazioni tese ad inseguire una società in un precipitoso mutamento che, invece proprio per questo avrebbe bisogno di una inedita armonia: decisioni brevi e pensieri lunghi, insieme. Quell'altrove è, per me, il Partito Democratico, nato non per esclusione di ciò che lo ha preceduto, ma per darsi basi larghe e potenzialmente maggioritarie, ad un progetto di radicale innovazione sociale e culturale".
"La sinistra migliore è stata nel cuore di milioni di esseri umani, in primo luogo una aspirazione alla libertà, a ogni libertà. Libertà dal bisogno, dalla discriminazione razziale, dalla oppressione dei diritti, dalle discriminazioni di sesso e di opinione, libertà dai regimi. La sinistra migliore ha combattuto per una società aperta, inclusiva, perché a tutti fossero date pari opportunità nella vita di mostrare talento e capacità. E nell'usare l'espressione sinistra migliore non mi riferisco, in questo caso solo a chi è stato capace di coniugare nel modo giusto libertà e giustizia, rispetto alla tradizione ideologica comunista, a penso a quella percezione diffusa, nel cuore e nella mente di tante persone, che ha fatto scegliere loro di sentirsi di sinistra. Essere di sinistra significa concepire la moralità pubblica come un valore fondamentale".
E quindi afferma che secondo lui, essere di sinistra oggi vuole dire "combattere le ingiustizie che discriminano", o "volere una società aperta, dinamica, ma capace di non lasciare mai solo nessuno, significa assumere, come diceva Bobbio, l'obiettivo di una società capace di esaltare "più ciò che rende gli uomini uguali che ciò che li rende diseguali'". Sinistra, secondo Veltroni, è un "punto di vista, una sensibilità" e per questo la parola sinistra è "una parola bella, viva, grande, non è una parolaccia".
Tuttavia, e qui Veltroni è più critico, c'è chi usa la parola sinistra come alibi per la conservazione. "Chi la riduce ad un brandello di stoffa usurato dalle lunghe battaglie del Novecento. Chi mortifica la sinistra in un ruolo di testimonianza, in una identità chiusa tutta tesa a difendere ciò che è".
Sinistra e conservazione sono una contraddizione in termini. La sinistra è cambiamento, lo è stato sempre nell'animo delle persone che in essa hanno creduto. Ridurla ad una funzione di testimonianza, settaria e ideologica, portarla a ritrovare i campi delle sue sconfitte, lo statalismo e la rigidità sociale, finisce col togliere fascino e modernità ad una parola viva.
http://www.huffingtonpost.it/2015/07/26/walter-veltroni-sinistra_n_7873946.html
Allegati
- Il testo completo dell'editoriale di Walter Veltroni
- Web -commenti e notizie sul massacro di 31 giovani a Suruc
Allegato:
sinistra_non_e_una_parolaccia_veltroni.doc
lattentato_a_suruc_web_20-7-15.doc
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