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LA LIBERTA’ VIENE PRIMA – Parigi, Bastiglia, Marsigliese – un’altra europa per un’altro mondo –

Europa, Parigi, Bastiglia, Marsigliese, Libertà di espressione. Le emozioni fanno reagire e mobilitano le persone. E’ diventato un dilagante slogan “Je suis Charlie”. E’ successo, in particolare in Francia, a Parigi come risposta agli atti assassini di terrorismo contro Charlie Hebdo e al mercato frequentato dalla comunità ebrea. Decine e decine di articoli, di autorevoli commentatori e studiosi, sono stati diffusi dai media (cartacei, televisivi, web).

Difficilissimo proporre una scheda di lettura “equilibrata” per segnalare i molteplici punti di vista e di commento. La libertà e la satira sono le due facce della stessa medaglia, la libertà di pensiero. Gli spazi e le modalità su come s'esprimono e si praticano segnano  l’evoluzione della democrazia reale, della cultura, dell’emancipazione delle coscienze e delle persone.

La libertà di vignetta e di pensiero, anche il più irriverente suscita la domanda:“Voltaire dove lo mettiamo?”, senza quel pensiero la censura (morte civile), la pena di morte (dello stato), gli assassini (per terrorismo) non potrebbero essere arginati da quella crescente coscienza democratica che nel mondo si allarga.

In Italia la satira non se la passa bene, forse soffocata dal degrado della politica nota solo per la sua facile faziosità da tifo calcistico. L’unica testata satirica sopravvissuta in Italia è Il Vernacoliere di Livorno.

Il Fatto Quotidiano del 12 gennaio ha pubblicato due pagine “La civiltà sa prendersi per il culo” riportando quattro brevi interviste (allegate) di chi, in Italia negli anni passati, ha diretto testate critiche: Il Male (Vincenzo Gallo, in arte Vicino); Cuore ( Michele Serra e Claudio Sabelli Fiorelli); ); Il Vernacoliere  (Mario Cardinali)

Adriano Sofri – otto giorni dopo gli attentati alla sede di Charlie Hebdo e al supermercato ebraico Hyper Cacher che hanno determinato un totale di venti vittime – scrive un lungo articolo L’Europa rinasce sotto la Bastiglia per La Repubblica del 13 febbraio. Sofri è solito scrivere articoli-reportage recandosi sul luogo degli eventi. Così parte dalle lacrime versate (anche le sue) cantando la Marsigliese sotto le mura della Bastiglia, per ripercorrere l’Europa politica com’è stata, com’è oggi e come potrebbe rinascere. Ripropone la polizia internazionale (da illustri personaggi definita utopia) come alternativa alle guerre e al lasciar fare ai leaders del Califatto dell’IS e declassando a vittime di serie B ( circa 10.000 nel 2014) quelle per mano delle milizie (meno di 10.000 uomini, una buona parte reclutata tra giovani senza prospettive a 600 euro al mese) di Boko Haram ( tradotto significa “ l'educazione occidentale è sacrilega") .  E altre cose ancora.

Elena Loewenthal – controcorrente –  scrive Io non sono Charlie. Libertà è anche essere diversi , pubblicato su La Stampa del 9 gennaio. Articolo da cui è difficile estrapolare pezzi senza il rischio di alterarne il senso. Vi rimandiamo all’attenta lettura del testo allegato.

Vignette satiriche:  la copertina di Charlie Hebdo del 14 gennaio, una vignetta dal Web

Allegato:
leuropa_rinasce_sotto_la_basstiglia_sofri.doc
satira_libera_1.pdf
satira_libera_2.pdf
io_non_sono_charlie_loeventhal.doc
jesuischarlie_vignetta_satirica.doc
copertina_charlie_hebdo.pdf

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